lunedì 31 dicembre 2007

anno

gennaio: il primo incontro con quella paziente
febbraio: l'ingresso nella casa
marzo:
aprile:
maggio: arriva il libro pubblicato finalmente
giugno:
luglio:
agosto: barcellona
settembre: arrivare così bene nel test.
ottobre: una sera iniziata davanti alla Rocca e finita nel mio parcheggio.
novembre: un cambio. da una precarietà a una peggiore, ma almeno la dignità si risolleva
dicembre: la notte dell'8

Considerato che i mesi sarebbero 12. Per 8 ho trovato qualcosa di buono. Facendo due rapidi conti... 2 su tre.
Direi che posso dirmi "brava".

domenica 30 dicembre 2007

"nuddu ammiscatu cu nenti"

Rende bene l'idea.
"nuddu ammiscatu cu nenti".
Non riesco a contrastare il desiderio perverso di vedere fino a che punto si può andare avanti così.
Dev'essere la fascinazione dell'abisso, che ti impedisce di staccarne gli occhi, nonostante le vertigini. mia personale sirena, va detto, canta benissimo. Sa bene come cantare. Forse perchè è mia, appunto. Niente di meglio della nostra stessa mente per irretirci...e così mi trattiene qui...a vedere cosa sarà dopo.
Per quanto tempo può reggere qualcosa che è solo nuddu ammiscatu cu nenti?
E' come quando cammini sulla crosta ghiacciata di un lago. Lo spessore si assottiglia verso il centro, sì. Quello che non sai è esattamente in che punto. Quanti passi puoi fare ancora, prima che il ghiaccio ceda e tu sprofondi? Non lo so. So solo che non riesco a smettere di avanzare piano piano passo dopo passo. verso il centro.

sabato 29 dicembre 2007

mani fredde

"Aveva sempre avuto le mani fredde.
Sua madre le diceva: - mani fredde, cuore freddo. Non troverai mai un marito con quelle mani così fredde. Ti verrà bene la pastafrolla, però.-"

J. Crace_ una storia naturale dell'amore.

Questa mi ha fatto sorridere.
Ho immaginato il tono della madre, passare dal rimprovero al pratico.
Ho pensato a mia madre. A me, che ho sempre le mani così fredde.
L'ho sentita la frase, nella mia testa. Così nitida che mi ha fatto sorridere.
Mia madre non sa cucinare, non sa che per lavorare la pastafrolla bisogna tenerla a una temperatura bassa se no diventa troppo morbida. Per questo ripete sempre e solo la prima parte.

venerdì 28 dicembre 2007

stasera

Sono stanca.
Mi manca qualcosa.
Mi manca la sensazione di tendere VERSO qualcosa.
Come quando dicevo...e sono passati anni a manciate piene .."ora studio e studio...e sabato pomeriggio poi lo vedo e sto con lui senza preoccupazioni".
Mi manca poter pensare che mi impegno, che mi affatico, che mi sacrifico..ma che poi stasera/domani/la settimana prossima..."farò questo"" vedrò lui" "andrò là".
Una qualsiasi cosa da aspettare. A cui pensare mentre aspetto.
I giorni scorrono velocissimi. Uno più grigio dell'altro. E non vedo nulla verso cui tendere.

In tutto questo stasera ho anche litigato con una papaya.
Almeno credo, fosse una papaya.
Ho cercato di prenderla con le buone, ma è stato impossibile.
Dopo svariati minuti di lotta corpo a corpo, mi sono resa conto che stavo veramente LITIGANDO AD ALTA VOCE con quella ....papaya?. Con la creatura.
Prima che la cosa mi rispondesse per le rime, ho gettato la spugna. E la papaya.
Forse ci vorrebbe un contenitore per la raccolta differenziata in cui infilare me stessa.

giovedì 27 dicembre 2007

mi fa pensare a quanto


a volte vorrei essere un gattino.
Un gattino "ladro".

io sono un autarchico.

"Adesso io e te dobbiamo fare un discorso Fabio... vedi secondo me ci sono due tipi di film di questo genere: da una parte c'è il cinema erotico, che ha una sua ragion d'essere, può interessare a certi strati... e dall'altra c'è il cinema pornografico, pura e semplice pornografia... ed è l'unico che a me piace!!! Saranno...due anni....due anni che non vado a vedere un film importante di cui si parla in giro...."

http://www.youtube.com/watch?v=MyK3V0az0zk


Si chiama ossigenarsi la mente. Si chiama spararsi ore e ore con Nanni. Si chiama coccolarmi.

mercoledì 26 dicembre 2007

Per un attimo

Domanda oziosa.
E' più nobile non provare impulsi "negativi" o provarli ma dominarli?
Non che importi
Tanto io sono nella condizione due.
Mi è venuta una voglia improvvisa di soffiare come un vento dispettoso sull'ordinata scenetta delle vostre vite.
Mi sembra di essere sbocciata come una pianta randagia nel vostro giardino curato.
A qualcuno è piaciuto fotografare il colore dei miei pochi petali, a qualcuno provare a strofinare le dita sulle mie foglie, nel caso fossi una specie di menta selvatica, a qualcuno sono servita da pretesto per dire "hey facciamo giardinaggio insieme, c'è da estirpare un'erbaccia".
Per un attimo mi è venuta una voglia fortissima di essere un'ortica.
Raccogliere tutta la forza del mio squittio e scandire a voce alta un paio di cose. Tre al massimo.
Ci ho pensato per un attimo.
Non so dire perchè mi sia venuto questo desiderio. Non ne vado fiera, non mi fa sentire bene.
Non è nemmeno tanto difficile dominarlo. Sarebbe una cosa inutile e stupida, di quelle cose che non faccio. Idiozie dannose.
E così già cerco di sopire il tutto. E in fondo...mi basta poco. Pensare un attimo a voi.
Come in ogni brutta favola che si rispetti, le persone di cui meno mi curo sono gli innocenti, ma non ho mai detto di essere una santa.
E poi insomma...da quale punto di vista vogliamo guardare il tutto?
Signore e signori...sapreste dirmi chi è il colpevole e chi l'innocente? chi è causa di che? Cosa è motivo per chi? Credo che sarebbe più facile svelare il trucco di un buon illusionista, che trovare qual è il dentro e qual è il fuori di questo nastro di Moebius.
Non sono un'ortica. L'ho desiderato per un attimo.
E' molto brutto, averlo pensato? Non volevo...ma ho visto tutto in una prospettiva più triste delle altre. Ogni tanto mi succede.
E comunque, lasciatevelo, dire...il vostro giardino è così bello curato...e io sono solo una violetta, in fondo. Possibile aver creato tanto trambusto? Almeno su questo..un pensiero...
Spero che mi sradichiate con cura, senza danneggiare troppo le mie radici. Non ho fatto apposta, a rovinare il vostro prato. E poi basterà aspettare qualche giorno e il mio spazio sarà di nuovo ordinatamente coperto di erba.

martedì 25 dicembre 2007

that's amore....

...osservare...


...avvicinarsi furtivi...










....assalire!!!

non so perchè

..ma mi ronza troppo in testa!!!

...Se su te pioverà
Tu ci puoi calamitar
Non dovrai disperar
Ti verremo ad aiutar
Se su noi conterai
Scampo tu sempre avrai
Noi corriam, ti salviam

audaci noi siam...

fanculo. l'intimità.

ore 7.40 della mattina di Natale.
Avevo previsto di dormire più a lungo. E invece.
oltre a fare freddo, non si è ancora nemmeno deciso ad albeggiare.
Non importa. C'è un bel silenzio anche negli appartamenti vicini.
Continuo a studiare.
Stamattina il libro mi dice che:

"...perchè con il passare degli anni diventiamo tutti più cauti nell'intrecciare nuove amicizie, nella disponibilità ad amare? Perchè nelle esperienze in cui ritenevamo "garantita" l'intimità con qualcuno, nella famiglia, nella coppia, in cui l'essere noi stessi senza difese e senza maschere ci pareva "naturale", abbiamo forse scoperto il rischio di essere feriti proprio nello spazio di vulnerabilità in cui ci eravamo esposti, per il bisogno di conferme affettive che ci sentivamo autorizzati a manifestare in quel contesto."

Fanculo.

lunedì 24 dicembre 2007

le mi(ll)e luci di Natale....














...più o meno.

Scattata mezz'ora fa. prima che venisse buio di nuovo. Sfuocata e senza flash, ma mi piace così.
non c'era nessuno, ovviamente, oggi a quell'ora.

Chuck dice sempre bene

"Preservativi con nervature per una extrasensibilità.
L'ultima cosa di cui ho bisogno è la sensibilità. Qui ci sono altri preservativi spalmati con un anestetico locale per prolungare l'erezione. Che paradosso. Non senti un acci­dente, ma puoi fottere per ore.Mi sembra che questo davvero non abbia senso.Voglio che tutta la mia vita sia spalmata di anestetico locale. "

E' un po' così che mi sento adesso.
Ma è una sensazione mista ad altre.
So che è andata bene così, che è stato giusto così. E contemporaneamente penso a quanto forte sia stato il desiderio.
E in tutto questo sono anche vagamente felice, perchè è stata una bella chiacchierata.
Sono un magma, come sempre.

E spero davvero vada tutto bene. Mi farebbe felice se fosse così. Faccio il tifo.

studiando

Merda.
appena metto già il telefono con te ricomincio a studiare.
e sai cosa?
leggo che secondo Ellis i pensieri "irrazionali" che più spesso si radicano in noi sono:
"1) per un essere umano adulto è un bisogno pressante essere amato o approvato dalle persone importanti della collettività in cui vive.
2) si deve essere totalmente competenti, adeguati e vincenti sotto ogni aspetto per potersi considerare degni di valore".
Merda.
Il punto 1 sono io. Il punto 2 me l'hai insegnato tu.
Io ho un bisogno enorme di essere amata e approvata da te, e tu mi sbatti in faccia l'articolo 2 della tua personale costituzione: devi essere adeguata competente brava ottima SOTTO OGNI ASPETTO, se vuoi esser degna di amore. Se no impiccati.
Non se ne esce. Non ne esco.

Mai

Come cazzo ci riesci???
SEMPRE.
Ti bastano 30 secondi e il tono di voce giusto.
E io mi sento una merda incapace e inutile.
Di più. Un grumo, un nodo, un errore, un virus.
Riesci a vanificare tutto tutto tutto tutto tutto tutto.
Credi che non ci stia provando? Credi che non mi stia sforzando nella mia vita?
Non è possibile che solo perchè ti ho chiesto di farlo oggi pomeriggio e non stamattina, tu debba diventare così gelida. e soprattutto dirmi quelle cose.
Cazzo. Ma è possibile che io diventi subito un mostro appena non corrispondo alle tue aspettative?
Non fai che ripetermi che tu per me hai fatto e brigato.
Lo so anch'io. Ma io mi sto impegnando.
Sono 28 anni che cerco di renderti fiera di me, che cerco di arginare il fiume di inesattezze che mi attribuisci.
Mi dispiace, non sono mai come vorresti. Conoscendoti ti chiederai dove hai sbagliato, pur facendo del tuo meglio. Che cazzo hai combinato, perchè nonostante tutto io venissi fuori così.
Non so cosa dirti.
Forse avresti dovuto costruirti un Golem.
Se ti è di conforto, sappi che i dotti lacrimali mi funzionano benissimo, e grazie a te l'ho appena riconfermato.
Vorrei strapparmi il cuore dal petto e tirartelo, a volte. così puoi farci quello che ti pare.
Tanto non va bene mai.

domenica 23 dicembre 2007

ce n'est rien!

Perchè lo adoro.
E perchè me la canto e ricanto.
perchè è così che deve essere. Non "elles" magari, ma il resto va bene.
E poi, è così che deve essere. la versione che sento io, poi, è anche un filo più allegra...
http://it.youtube.com/watch?v=qJDx1Rmlvto

Ce n'est rien
Tu le sais bien
Le temps passe
Ce n'est rien
Tu sais bien
Elles s'en vont
Comme les bateaux
Et soudain
Ça revient
Pour un bateau qui s'en va
Et revient
Il y a mille coquilles de noix
Sur ton chemin
Qui coulent et c'est très bien

...Ce n'est rien...ce n'est rien, forza.

sabato 22 dicembre 2007

Perchè in questo momento sto bene.

grazie mille.
perchè sul serio.
bene.
Sono proprio contenta di averti visto.
Ho un po' di paura di averti ammorbato coi miei discorsi, ma tu hai avuto una cristallina pazienza ad ascoltarli.
Riuscendo perfino, con la noncuranza di un gatto, a ridimensionare un po' il tutto.
Mai pensato di cambiare mestiere? Avresti delle buone basi.
Proprio un bel pomeriggio. Grazie.
E siamo stati nei posti più belli e soprattutto i più importanti della città, e ciò è meraviglioso.
A parte gli incontri sgradevoli, che era un po' che non facevo ma non si può sempre aver fortuna e poi tanto non ero da sola.
E' bello che nonostante il mio oceano nero tu te ne stai lì col tuo sorriso tranquillo, seduto su un tappeto volante, e mi dici...ma dai, non è poi tutto così nero, dalla mia postazione vedo parti blu, altre viola, alcune azzurre, certe sfumature persino verdi.
E mi fai sorridere.
Ti devo...boh..un favore gigante. Una perizia piena di attenuanti se mai ne avrai bisogno.

giovedì 20 dicembre 2007

labirinti

Può capitare di perdersi. Soprattutto se la sociopatica alle informazioni ti manda nella direzione sbagliata.
Poi spingi "0" e l'ascensore capisce "+3" e allora sono problemi.
Ci sono stanze buie, vuote. Altre semibuie, affollate.
"aiutooooo aiutoooo mi ammazzanoooo". Zona lungodegenza, la conosci a menadito ma non è per niente dove dovresti essere.
Altre stanze buie. Una sala illuminata ma vuota.
Eccoci qua. Corridoio giusto.
Lavarsi le mani prima di afferrare la dentiera e restituirla al proprietario..."se non ti fa schifo eh?".
E poi il pappagallo "...sempre se non ti fa schifo".
Sta finendo la flebo. e il coso dell'ossigeno fa strane lucine. che minchia. Spingi il pulsante rosso.
Attendi. Attendi. Attendi.
Arriva l'infermiera di turno gorgheggiante finta simpatia " e chi è questa? La sua bambina?"
Non è il caso di saltarle alla gola proprio ora. Sorridi. Evita di aprire bocca che è meglio. Prendi cappotto e borsone e vai via borbottando un ciao.
Venti secondi dopo stai di nuovo passando lì davanti perchè hai (oh che novità) preso la strada sbagliata, prima.
E infine esci a riveder le (freddissime) stelle e dopo le temperature tropicali del reparto ti sembra di essere finita in un freezer.

mercoledì 19 dicembre 2007

mah.

Non bevo quasi mai.
E sicuramente non da sola in casa.
Va beh. ho detto quasi.

angoscia

Dalle 14 di oggi sta in sala operatoria.
Non ne è ancora uscito.
I tempi cinematografici in queste cose sono molto più brevi. E io li preferisco.
...e poi si fottano quelle stronze di infermiere.

martedì 18 dicembre 2007

singing

And dance, have a good
time
I'll continue to shine
Yes Dance, have a good time
Don't mind me

if I slip upon a rhyme

Well I got here at eight and I'll be here till
two

I'll try my best to entertain you and
Please don't mind me if I get a
bit crude
I'm your late night evening prostitute


(tom waits)

Però va ascoltata. Perchè il tono è fondamentale. assolutamente, sì.

lunedì 17 dicembre 2007

perchè tu capisca, se lo vuoi

E se non lo vuoi, o semplicemente ti sfugge..va bene lo stesso.
Ma mi è venuto in mente. Proprio adesso sì. così.

Io capisco che esistono due tipi diversi di amore. C’è l’amore che dura per sempre. L’amore del matrimonio coi figli che crescono e si fanno la varicella e la scarlattina, con la vacanza al mare con la roulotte e il mutuo agevolato per la casa. E poi c’è l’amore che è una cosa di un attimo. È come quando casca una stella cadente, che pure se sei uno scienziato che studia lo spazio pure tu esprimi il desiderio. Per quell’attimo che casca la stella non ti metti a fare le teorie sulle stelle spaziali. Davanti a quella stella pensi al tuo desiderio come quando eri ragazzino.

Ascanio Celestini, per te.
Così magari si capisce meglio, come sono fatta.
Scherzo spesso, sulle cose importanti. Ma spero davvero di aver portato fortuna. Ognuno alle stelle cadenti, per quell'attimo in cui se le ritrova, esprime il desiderio che vuole.

lezioni di vita

(sparo) - Beh ? che ti succede Ramon, ti trema la mano ? -
(sparo) - O forse hai paura? Al cuore Ramon, se vuoi uccidere un uomo devi colpirlo al cuore -
(altri spari) - Al cuore Ramon, al cuore, altrimenti non riuscirai a fermarmi.-
Sono sicura che l'hai visto anche tu. Voglio dire, io questa scena me la ricordo benissimo. E non è che la mia cultura cinematografica sia migliore della tua. Anzi.
Quindi posso solo sperare che tu non abbia ascoltato con attenzione.
per ora hai mirato alle gambe. Alle mani. Agli occhi. Non hai ancora trovato il cuore.
ma per te dev'essere difficile, visto che non l'hai mai avuto.

domenica 16 dicembre 2007

pensandoci

Se fossi un uomo mi chiamerei Stephane.
C'è da dire che sarei molto meno attraente. però non prenderei nemmeno a testate una porta.
Sarei meno attraente, e un filo meno malata di mente.
Ok ok, molto meno attraente, e appena meno malata di mente.
ma vogliamo sempre sottilizzare?
http://it.youtube.com/watch?v=C1d77rWi_T4
Che poi ho pensato...non sarebbe bello avere qualcuno a cui regalare le mie invenzioni, o in mancanza di quelle, me stessa?
Il guaio è che non succede mai che domanda e offerta si incontrino.
Accadrà prima che mi ritirino dallo scaffale in quanto "merce in scadenza"?
Che immagine orribile. Nota per il futuro: mai più andare al supermercato la domenica mattina appena sveglia. Può avere effetti collaterali.
Nota per il presente: ho bisogno di amore. E se mi decidessi a comprarmi un criceto?

felicità è

...l'infuso ai mirtilli e altri frutti di bosco, fatto in casa (glissiamo sulla piccola ustione mentre toglievo il filtro dalla tazza).
Mentre il pane lievita piano piano. Mentre ho smesso di sperare di ricevere una notizia.
Mi sono guardata dentro e ho visto che un altro filo si è spezzato.
Anche tu non conti più nulla per me. Era ora.
Magari non è proprio una felicità a cinque stelle. Ma va bene così. A piccoli sorsi.

Lea

La piccola Lea, 5 mesi, è bellissima.
I genitori, così giovani,mi sembrano così' giovani e lo sono poco più di me, la guardano sorridendo.
E' bellissima.
Un angelo di putta, con le sue manine mignon, il vestitone e le scarpine di lana formato minuscolo.
Non c'è cosa più bella di sentirsi addosso il peso abbandonato di un bimbo piccolo, col suo odore di latte e le sue manine a stringerti forte un dito.
Sarei potuta rimanere così tutta la sera. Per Natale andrà dai nonni lontani, che non la vedono da quando è nata. Chissà come saranno contenti.
K. dice che a casa dei suoi per le feste saranno circa in 16, tornano le sorelle con le famiglie e tutto quanto.
Provo ad immaginare come sia ma non ne ho idea.
non siamo mai stati così tanti. E i nostri natali ricordavano troppo quel film, Festen.
Quest'anno saremo in uno, in casa mia.
K. ride, dice che Lea deve abituarsi ad avere tanti zii, e ci mette dentro anche me, rendendomi estremamente felice.
Ride e le spiega in tedesco qualcosa, "ho detto a Lea che avrà anche questa zia. Ma tu sei sempre tutta zitella, non fai un'amica per Lea per giocare? manca amica, adesso, no?"
Salvata da Lea che con un urletto mi afferra una ciocca di capelli e mi fa venire voglia di mangiarmela di baci.
Che meraviglia di putta. Un cucciolo paffutello. Che meraviglia.

sabato 15 dicembre 2007

anche questa stazione


...passerà anche questa stazione senza far male

passerà questa pioggia sottile come passa il dolore
ma dove dov'è il tuo amore, ma dove è finito il tuo amore.

per quanto

mi siano sempre piaciuti.
Per quanto li difenda spesso.
Per quanto la loro compagnia mi si addica di più.
Per quanto io sia "anche troppo buona con loro, ecco", come mi dicono.
Mi sento comunque così: delusa. E amareggiata.
Col pensiero che non ce ne sia UNO che possa rivelarsi diverso.
E ho continue conferme, riguardo a questo.
Bah.
Faccio scivolare la questione in secondo piano, ce ne sono tante altre che si accalcano per raggiungere il podio come "maggior fonte di angoscia".
Non credo proprio che ce la farò, per esempio.
In gennaio...quando mai ce la faccio, in gennaio?
E le notizie che arrivano sono sconfortanti, per quel che riguarda i prossimi mesi.
Senza più un posto, cosa credo di fare?
E' anche questione di fortuna, lo so. Non ho fortuna. Benissimo.
Non mi faccio prendere dal panico. No no.
E' solo che non so da che parte iniziare per rappezzare il tutto.
E divento sempre più acida. E sempre più insofferente di fronte a certe stronzate.

giovedì 13 dicembre 2007

goduria


Posso essere questo gatto, per favore sì?

dialoghi platonici

"...no è che è così. li ho visti io . si son dati un bacio a stampo. E io allora dopo gli faccio - oh cazzo fai- e lui mi fa - dai è una mia amica - e allora io gli faccio - sèè...a una tua amica mica gli dai i baci a stampo -...."
"è per questo che sei così arrabbiata oggi?"
"...mi fa incazzare!!!"
"sì va beh ma prof glielo dica anche lei...insomma un bacio..."
"no io la meno. io quella l'ammazzo di botte..."
" Oh io glielo dico da un'ora che non ha senso..poi è lui che è stato stronzo. No prof? Lo sappiamo che i ragazzi sono così. sono degli stronzi...fanno sempre così. no?"
"...ehm....che dire. Sempre no, dai. Molto spesso."
"e perchè io li prendo sempre stronzi che mi prendono per il culo???"
"e anch'io anch'io!"
"perchè sono molti di più questi, di quelli un po' decenti."
"minchia prof! ho pensato che lei la meno lo stesso, però anche lui."
"dai così sì allora..."

ancora

Per gli altri sono sempre faro ed ancora.
Per me stessa...per me stessa cerco appigli fuori. un'ancora anche per me. Qualcosa che mi riporti a terra e mi costringa a non fluttuare troppo.
Se non ci fosse ogni mese la banca che mi notifica il risucchio di una nuova rata del mutuo dal mio stipendio...se non ci fosse questo dove sarei ora?
Cosa starei facendo?
E' una vertigine solo pensarci.
A volte mi sento come se mi avessero inchiodato malamente le ali al terreno.
Altre volte è soltanto come essere un passerotto ricoperto di catrame.
Di volare non se ne parla, ma zampetto qua e là.
Eppure ho sempre avuto bisogno di un'ancora. Di qualcuno o qualcosa.
Ho eliminato i qualcuno, niente di più facile che assecondare il moto centrifugo altrui. non serve altro, basta lasciare andare e in poco tempo non ci sarà più nessuno.
Restano i qualcosa. Resta qualcosa, pesante, a tenermi qui.
L'ho scelto io. Non è stato facile, e ogni tanto mi guardo intorno e mi chiedo a che scopo tutto.
Credevo, credo tutt'ora, che se non hai nessuno di cui preoccuparti la vita perda molte sfumature.
Quando guardo casa ci penso: per chi tanta fatica e sacrificio, se non avrò nemmeno figli a cui lasciarla. Qualcuno a cui dire "perchè tu non debba fare la mia stessa fatica".
Avrebbe tutt'altro significato.
E invece resta solo un'ancora. Qualcosa che impedisce di mandare tutto alla deriva.
Qualcosa che riguarda solo me. E le mie fluttuazioni.

mercoledì 12 dicembre 2007

Con un sorriso. Dedica.

Sei come una tapparella abbassata.
Ma è questo che mi piace di te:
che sei rozzo: una donna può andarsene dalla tua vita
e scordarsi di te in un attimo.
A una donna può andare solo
MEGLIO dopo essere stata con te, tesoro.
Tu devi essere la cosa più bella che sia mai capitata
a una ragazza che si trova tra una storia finita
e una da cominciare e non ha niente da fare per il momento.

C. Bukowski

martedì 11 dicembre 2007

teoria

L'irritante teoria di mia madre è che se non mi impegnassi così tanto a buttarmi via, sarei una ragazza meravigliosa.
"fai di tutto per sembrare un mostro...".
Segue dettagliato elenco di nefandezze e attentati a me stessa che starei compiendo.
Poi ti lamenti che non ti racconto nulla di me. Da queste poche briciole guarda cosa ne cavi fuori.
Se ti dicessi anche il resto urleresti solo più forte, non faccio che proteggerti, pensa un po'.
Solo che parti da un presupposto del cazzo.
Non c'è nessuna Belle nascosta dentro questa Bestia di tua figlia.
Vorresti per favore capire questo? Non sto nascondendo le mie parti migliori per mostrare solo quelle peggiori. Lo pensi tu, questo. E io non lo so perchè mi dici così.
Ti sembro davvero così terribile?
Che cazzo di discorso è "saresti una ragazza meravigliosa, se la smettessi di dare il peggio di te".
Sei mia madre, dimmi che vado bene, una volta tanto. Non sempre " se se se".
Non me ne frega come sarei "se". non aspiro a cose troppo grandi, come essere meravigliosa, ma non sto neanche cercando di vincere il premio come peggiore individuo dell'anno.
Credi davvero che stia rintuzzando le mie supposte doti nascoste per fare dispetto a qualcuno? Non ti sembra un ragionamento vagamente psicopatico?
Non ho nessun tesoro nascosto, dentro. Solo dosi massicce di tutto quello che traspare fuori.
Sarebbe tanto bello se tu lo capissi e pensassi che non è poi tutto ciarpame.

Dedicato. Cantando tra me. E me.

http://it.youtube.com/watch?v=jzi7qHgHKjY

Vorrei sapere
che cosa fai stasera,
vorrei sapere
dove punta la tua vela,
vorrei sapere qual è
la direzione del tuo cuore,
e quali sono le parole
che vuoi sentirti dire

io non credo si possa,
capire,
che il senso di quest'attrazione
e allora che dire che fare,
meglio danzare,...
...danziamo danziamo
continuando a mostrarci per ciò che non siamo
e che non saremo mai

con parole sue

"...stavolta stavo male, molto male. In effetti avevo sempre avuto male, ma non me n'ero accorto.
La sofferenza si è rivelata quanto, qualche settimana fa, ho provato un semplice attimo di felicità. allora ho capito quanto il dolore avesse occupato tutto lo spazio della mia vita, al punto da farsi passare per la mia omeostasi."

"Ritorno a casa. Sento rumori nella stana. Lo Strazio e la Solitudine scopano nel mio letto, senza preservativo naturalmente. Mi faranno di nuovo una caterva di marmocchi. Spero che si becchino una malattia."

La cosa incredibile è che io e l'autore non ci conosciamo minimamente. Ma proprio zero.
Lui non saprà mai della mia esistenza, e io ho saputo della sua per un concatenarsi di casi fortuiti e non sempre fortunati.
Eppure riesce a darmi voce. Grandioso.

lunedì 10 dicembre 2007

All I need is Snoopy


E sono certa che la mia giornata inizierebbe meglio.

It's just another...

Ore 9.00. la 1° C ha lezione in cucina.
0re 9.10 "prof..me la dà?" al mio sguardo perplesso tutti ridono e lo studente mi indica una padella.
0re 9.25 "prof..me lo tiene in mano un attimo?"..questa volta era un torcione.
Ore 9.40 " prof..." Sguardo luciferino, pronta ad uccidere.
Per fortuna sua, il ragazzo aveva solo bisogno di una mano con una teglia.

...per la serie: It's just another manic Monday I wish it was Sunday ...

Immagine del giorno:

domenica 9 dicembre 2007

poi uno dice "perchè leggi sempre"

perchè sono egocentrica evidentemente. E mi emoziono nel ritrovarmi in un libro. Ogni volta. A sorpresa.

"Constato che vicino a me non c'è nessuno, nessuno per tirare via le lenzuola, gridare e darmi un bacio sulla spalla. Nessun bisogno di ispezionare le pieghe del materasso, gli acari sono i miei unici compagni. La cuccia è fredda, nessuno, fuggito da un sogno, mi aspetterà; nessuno mi aspetterà in cucina con in mano una tazza di tè e la cioccolata calda ribollente in una vecchia casseruola rossa.
Un letto è freddo quando ci ha dormito un corpo solo: ci vogliono due selci per fare un fuoco.
Come un pazzo che non si abitua ad avere due gambe, non mi sono mai abituato a questa realtà immutabile. Ho sempre la stessa sorpresa accorgendomi che non c'è nessuno vicino a me per amarmi e per tradirmi. (...)
Mi piacerebbe davvero avere una specie di psicologia fisiologica: contento quando fa caldo, scontento quando fa freddo. Non farei certo economie sul riscaldamento, ma la mia vita sarebbe soddisfacente se il mio umore non dipendesse più da fattori così fragili come l'amore, l'attenzione, il futuro dell'umanità."

Magna cum laude, porco Giuda ladro!!!
colpita, affondata, e pure ballata sul cadavere, mi si lasci dire.
Grandioso e terribile insieme, trovarsi ritratti.

finalmente

La febbre sembra essere andata via del tutto.
Sono guarita, forse.
Su questo, spero di aver ragione.
Su altro, per una volta, spero di sbagliare.

venerdì 7 dicembre 2007

vuoto

ho bisogno di un abbraccio.
ho bisogno di un abbraccio.
ho tantissimo bisogno di un abbraccio.

mercoledì 5 dicembre 2007

di nuovo...

Il sangue pulsa troppo forte.
Rumore di risacca nelle orecchie.
Bocca secca, tremo e batto i denti.
39 di febbre di notte. Odio questi momenti.
Mi arrendo. Abat-jour accesa e basta.
Non riesco a leggere. Vorrei chiudere gli occhi e rintanarmi, la schiena appoggiata ai fianchi di qualcuno vicino a me, a leggermi qualcosa.
Faccio la conta di tutti i visi, uomini e donne, che ho incontrato nel tempo della mia vita.
Non faccio altro che scoprire che l'unica persona che posso incollare sulla mia scena mentale, è mio padre.
Non fosse che sono troppo grande per chiedere queste cose. Non fosse che sono le 5 del mattino.
Non fosse.
Ho quasi 30 anni. Ho la febbre e vorrei sentirmi leggere un libro.
E mi fa triste pensare che mi sentirei dire che è un desiderio idiota. Forse persino da babbo.

martedì 4 dicembre 2007

il resto una schifezza.

la giornata la fatica il traffico la delusione l'incazzo la paura di non farcela mai la stanchezza.
Spalmati su queste strane ore di corsa per Bologna.
Ma.
In mezzo, all'improvviso, una sorpresa enorme. e inaspettata (vedi alla voce: sorpresa).
Che bello. e io che temevo fosse per errore.
Poi Caterpillar che fa meravigliosa compagnia.
E sono a casa. e...di nuovo? incredibile. Vedi di nuovo alla voce: stupore.
"sono contento d'averti trovata".
Ecco. Ci vuole un sorriso grande grande. che sbuca da solo.
Non lo vede nessuno ma io lo sento dal calore alle guance, dagli angoli delle labbra che si sollevano.
grazie.
io anche, sono contenta.

lunedì 3 dicembre 2007

"Il significato dell'esistenza" Fruttero e Lucentini

La suggestione eschilea è intessissima.
Clitemnestra, a due passi da noi, ha ricevuto il rossastro segnale che prelude al ritorno del marito Agamennone, e già, con l’amante Egisto, s’appresta all’efferato delitto. Entrambi hanno notato le nere Erinni che svolazzano intorno, e non ignorano dunque che finirà male anche per loro.
Ma nulla ormai può fermarli, come nulla può fermare lo stesso Agamennone, che pure ha con sé Cassandra in persona per avvertirlo.

Niente. Il Re degli Atridi e lei stessa, Cassandra, vanno al macello pur sapendo di andarci.

Del resto lo zio di Agamennone, Tieste, non sapeva anche lui che ingannando suo fratello Atreo con la propria cognata Erope avrebbe dovuto aspettarsi il peggio? Lo sapeva, ma finì per mangiare ugualmente le carni dei propri bambini, che l’altro gli aveva approntato sotto forma di spiedini arrosto.
E fu da questo equivoco di fondo che nacque incestuosamente Egisto; giacchè lo zio antropofago, per uscire dall’impasse, dovette giacere con una giovinetta incontrata nel bosco, sapendo in realtà che si trattava della propria figlia Melopea. La ragazza d’altra parte sapeva che quell’incauta associazione l’avrebbe portata a trapassarsi con la spada paterna; tuttavia non esitò ad unirsi con lo zio che le aveva già liquidato i fratelli,e che meditava di strumentalizzarle il figlioletto per emarginare definitivamente anche il padre. Accordo in extremis, però, tra figlio dell’incesto e padre incestuoso due volte, con clamoroso rovesciamento di alleanze ai danni dello zio e del cugino. Soppressione di quest’ultimo da parte della moglie con complicità dell’amante. E rovina finale della famiglia quando il nipote, come previsto, scanna la madre e il patrigno d’accordo con la sorella.
Riepilogando: tutti sapevano fin dal principio come sarebbe andata a finire, ma in quella programmata marcia alla catastrofe, tra piani demenziali e connubii contro natura, perfide lusinghe e presentazioni di mostruosi "pacchetti", tutto continuò come se nessuno sapesse o volesse farci niente. Che altro dedurne se non che Eschilo, ispirato da Cassandra, modellò la sua Orestiade sulle vicende nostro centrosinistra?

Lo hanno scritto nel 1994. F & L.

Quanto hanno ragione...merdimonio!!!!

sangue?!?!

Spero sia stata colpa delle mie gengive sensibili.
Se no che cazzo....cosa sono..tisica? cazzo.

domenica 2 dicembre 2007

tutte le cose belle finiscono

Verissimo.
Sì.

Oggi il pane è venuto bene, c'è da dire.
meglio dell'altra volta. Anche se quello ai cereali era di impasto lento e ha preso forma di pane arabo.
La prossima volta bisogna tentare con uno stampo.

Una buona domenica.
Un po' di pulizie. Pane. Musica. Tisana. Tante inaspettate chiacchiere.
Una buona domenica. Una bella sorpresa, altro che invadenza.
"Sono venuto fin qua pur di non lavorare" che detta così suona male, ma è stata una bella visita, invece.

Non ho nessuna voglia del lunedì. Le settimane volano, questo è vero.
Ma non ho voglia di ricominciare la solita, col lavoro, i lavori, i soldi, i casini, me stessa.
Voglio indossare giacca, sciarpa e guanti. Voglio mettere un po' di libri in borsa e le mele verdi. Voglio prendere un treno verso il mare.

sabato 1 dicembre 2007

Overkill

Day after day it reappears
Night after night my heartbeat shows the fear
Ghosts appear and fade away

Alone between the sheets
Only brings exasperation
It's time to walk the streets
Smell the desperation

terza puntata

di Decameron.
guardata con calma. Sabato sera casalingo, camomilla fumante e gambe sul tavolo.
Nonostante questo il sangue mi ribolle nelle vene.
Cazzo.

Mi fa sentire male, mi fa incazzare da morire.

"(Veltroni e Montezemolo) entrambi hanno detto -la sicurezza è di destra o di sinistra?- cosa siamo scemi? la sicurezza è il problema, la soluzione può essere di destra o di sinistra. Al G8 di Genova fu addirittura cilena, non certo di sinistra..."

tanto per ricordare qualcosa.

Mamma mia. Luttazzi. Per fortuna almeno abbiamo Luttazzi. E uno si sente meno scemo, quando si sente male pensando di vivere in Italia in questi anni.

venerdì 30 novembre 2007

la prima cosa

E' importante proteggere chi ami.
E' la cosa più importante.

Un giorno forse, farò parte anche io della mia stessa lista.
O di quella di qualcun altro.

è dura ammetterlo

Vorrei di nuovo vedere quel sorriso.
Rivolto a me.
non so nemmeno da parte di chi.

giovedì 29 novembre 2007

porto flamingo

...lascio nervi saldi un bel sorriso senza denti...voglio conservarne un altro paio ed esser certo di restarne mai senza...servirà serviranno tutti quanti quando il dio degli ignoranti vorrà imporre fede norme e regole,servirà serviranno tutti quanti quando il mio nemico nel suo fucile un solo colpo e nel mirino che sorpresa, di fronte all'odio, trovare risa ..voglio conservare quel momento in cui il respiro delle cose dalla folla del marasma lento emerge al vivo non per gusto di collezionare ogni istante ma per quando vomitare e niente mi terrà...

http://www.livevideo.com/video/7FFD577836AB405283DF5F92ED8809BB/sotto-vuoto-spinto-porto-fla.aspx

mercoledì 28 novembre 2007

imperitura.

"...e con ciò vi saluto col grido Viva Gaetano Bresci. Imperitura memoria a Gaetano Bresci".

Pino Cacucci, 26 novembre 2007, from Stampa rassegnata, podcast Feltrinelli.

Concordo.

le parole da lontano

Copio questo brano da una lettera ricevuta da poco.
Per averlo vicino anche qui.
"...I tarati più imbecilli fraintendono questo tuo lasciar libero e ti dicono amenità come quello che parlava del tuo sguardo "furbo" sul viso da bambina ; quelli meno stronzi, invece, capiscono cosa non sei ma non cosa sei, sfuggi a tutte le etichette note e si inquietano, credo."

grazie F. Grazie per il tuo volermi sempre bene in maniera così gentile.
Per essere fiero di me da lontano, per considerarmi una figlia e una collega insieme.
Grazie.

lunedì 26 novembre 2007

cosa è stato. cosa sarà.

F. ha bevuto dal bicchiere.
ha preso la mia mano. L'ha portata sul bicchiere. Ha aperto la bocca, ronzando un po' come una vecchia radio.
Telefono a sua madre. Per una volta, lei gentile, entusiasta.
Che mi rimpiangerà e in bocca al lupo.
Me lo racconto per ricordarmelo.
La stima della strega cattiva.
E poi di nuovo cambiare...cosa succederà stavolta?
Speriamo tutto bene.
E' bello, anche, lasciare adesso con queste belle novità.
Mi fa sentire come quando fai qualcosa di buono. Come quando ho stretto quella mano dicendo "va bene, da ora ci vedremo una volta al mese per fare il punto della situazione".
Perchè il percorso aveva dato quello che doveva e poteva.
E' bello tutto questo.
Orfeo insegna che non bisogna voltarsi indietro, quando si sta facendo un percorso.
Ma a me piace, quando lascio qualcosa. Un casa, una persona, un lavoro.
Mi piace fermarmi un attimo e guardare.
Quello che è stato. Quello che era prima di me, quello che è stato con me.
Mi piace, per un attimo, prima di andarmene.
Perchè per chiudere qualcosa bisogna guardare negli occhi la situazione e fermarsi.
Sono d'accordo con Holden Caufield, gli addii sono importanti.
Poi si fa un respiro profondo e si riparte. Si è soli, si è sempre soli.
Ma è così che si viaggia più veloci.

domenica 25 novembre 2007

collage di Nacho

Y no me habléis de eternidad.
No me habléis de cielos ni de infiernos más.
¿No veis que yo le rezo a un dios que me prometió
que cuando esto acabe no habrá nada más?
Fue bastante ya ...


Ya no sé si merecerá la pena
Partir hacia otro lugar
Ya no sé si con esta lluvia eterna
No me habré acostumbrado a la humedad
http://it.youtube.com/watch?v=fHwH7odGdQA

'notte

"...hai chiuso bene a chiave?"
"sì"
"lo sai lo dico per te"
"sì"
"è che mi preoccupo. Stai sempre sola. stai bene? non dici mai niente...non racconti mai...non ti senti troppo sola? sei così sola..."
"yuppie...grazie mamma sei una ventata di ottimismo.."
"Dai lo dico per te che sei semp.."
"..ho chiuso bene a chiave."
"buonanotte allora"
" 'notte".
-click-

venerdì 23 novembre 2007

se sapesse signora mia

che questa sono io versione "parzialmente scremata".
Meno grassi, meno calorie.
Meno sarcasmo e meno disillusione.
Cosa direbbe, signora mia, se mi vedesse come sono ora?
Sono stanca. Ho bisogno anche io di un po' di cure ogni tanto.
Anche noi piante grasse, spinose e scostanti, abbiamo bisogno di acqua.

un mese circa?

Manca, mi dicono, un mese.
Il fatto di non avere la televisione aiuta. Preserva dal salmodiare mediatico di pacchetti sorrisi e musichette cretine.
Non è affatto male.
"Ti piace il mio Babbo Natale?".
Mi dispiace. Lo so che cerchi spunti di conversazione perchè ci stai provando.
Ma non è proprio momento. Non è cosa.
E poi sinceramente "non amo il Natale. Vorrei che almeno si limitassero a parlarne tra il 20 e il 26 di dicembre, non prima. E Babbo Natale in questa veste rosso bianca per via della Coca Cola? Non sono la persona adatta per un parere...".
Mi dispiace ma è così. Non ho voglia di dire cose che non penso.
Bologna mi piaceva, l'altro giorno. Poche decorazioni, ancora. Stavano issando l'abete in piazza davanti al Nettuno ma ancora non era pronto, ancora era un innocente alberone.
Non mi va di pensare allo spreco energetico di tutte quelle luci. lasciamo stare.
manca un mese. Bisogna resistere un mesetto poi la frenesia lentamente si sopirà un po'.
Che bello.
Per fortuna che lascio quel lavoro. Non avrei resistito al Natale in una scuola cattolica.
"ma dai...non ti piace allora...ma ...non sei un po' troppo rigida?"
No.

giovedì 22 novembre 2007

c'era Pratchett....c'ero io....


Meraviglioso Pratchett.
Che emozione, come una bambina piccola. Mi sarei andata a sedere sulle sue ginocchia. Bellissimo sentirlo parlare.
Davvero.
Che poi, lo ammetto. Ogni tanto mi giravo a guardare la gente. Intravedevo un paio di occhiali, a volte. Un'onda bionda. Un cappotto lungo. Non eri tu.
Non potevi esserci ma io guardavo lo stesso perchè non si sa mai.
Pratchett non può che farmi pensare a te. E' inutile. Non può che.
E poi...e poi è inverno.
La tua stagione preferita.
Queste giornate, di poca nebbia e cielo da neve, sono quelle in cui mi sento più sola, in cui sento più il vuoto lasciato dalla mancanza.
La mancanza di qualcuno di cui prendermi cura, in giornate così.
Mi ricordo quando tornavi a casa avvolto nella sciarpa, le mani gelate e gli occhi che brillavano perchè finalmente era inverno.
mi ricordo quando infilati sotto la coperta ci scambiavamo i libri e tu mi ammonivi "Non superarmi dai, non superarmi anche se leggi più veloce".
Mi ricordo che quando hai comprato quell'harry potter, e poi Jonathan Strange..mi ricordo che ti piaceva leggermeli ad alta voce.
E io ricambiavo con Maledette piramidi. Ero adatta a leggere Pratchett, con la mia vocetta, ti ricordi?
ti ricordi. Non lo so, se ti ricordi.
Se ti incontrassi forse mi trapasseresti con quello sguardo gelido con cui mi infilzavi a volte.
Ma è inverno, e non posso fare a meno di pensarti raggomitolato sul divano col libro in mano, gli occhiali che scivolano, più gatto che mai.
E io sempre molto più cane di te, io sempre lì a scodinzolare, a saltellarti intorno, a toccarti, disturbarti. E tu che per gioco, soffiavi e inarcavi la schiena.
Eri bello. per me lo sei sempre, nessuno può negarlo. A volte qualcuno vede la tua foto. Per me sei sempre il più bello del mondo, dico davvero.
E ogni volta che qualcuno anche solo un po' ti assomiglia, per strada, io sorrido un attimo,e poi lo guardo di nuovo, furtiva. Non sei tu.
Ieri è stata dura.
Immaginavo come sarebbe stato essere lì con te. Immaginavo che mi avresti tenuta per mano, che col tuo inglese migliore del mio avresti capito tuttissimo e che poi avremmo riso, tornando a casa, delle sue battute.
Immaginavo che mi avresti sorriso e mi avresti riscaldato con le mani il naso che mi si gela sempre, lo sai, d'inverno.
Tornando a casa piena di libri ti pensavo. Continuavo a sorridere e ad asciugare qualche lacrima ribelle che sgusciava fuori.
Sono sicura che saresti stato felice di incontrare Pratchett.
Magari nemmeno lo sapevi, che c'era. Magari.
O forse sì, ma col lavoro e tutto il resto. non so nemmeno dove abiti. Ancora lì? di nuovo là?
Non so più nulla. N. mi ha detto che stai bene, mi ha detto che sei fidanzato "da un po' di tempo".
Mi ha detto che stai bene.
Stai bene? Io spero tanto di sì.
chissà se lo hai letto, Stelle cadenti.
Ma quasi sicuramente sì. E avrai riso, lo so.
La scena degli yeti. sono sicuro che me l'avresti letta ad alta voce.
Posso ancora sentirla la tua voce. Sono felice che stai bene. E spero davvero che tu abbia riso.
Che tu abbia sempre nuovi libri da leggere che ti facciano sorridere.
Pratchett è stato meraviglioso.

martedì 20 novembre 2007

cose che capitano

"...e como sta? were you sleeping, piccolo bambina?....put on your skirt...I remember...blue one...put on...and dance your blues away...un beso...un baccio ".

Come sempre vorrei saper parlare meglio l'inglese, e magari uno spagnolo che vada oltre le quattro frasette.
Ma è bello venire svegliata di notte dalla voce lontana di un amico.
Grazie Scott. Sono cose che mi fanno sorridere. Che mi fanno riaddormentare col sorriso.
Ci provo, lo sai..."dance the blues away", è un bel modo di dire.
Accadono anche queste piccole cose.

Per il resto il mondo continua a girare, girare, girare.
E io con lui. Tanta fatica, tanto stress, tanta paura del futuro.
intanto però, a volte qualcosa di buono.
Dopo secoli di reclusione, sabato sera fuori fino a tardi. anzi, fino a presto del giorno dopo.
Mi ci voleva. funzionando io a rovescio, il fatto di aver bevuto più del solito, e di non aver dormito un cazzo poi, mi ha fatto sentire meglio. Una serata che immaginavo diversa, sicuramente non così piacevole e divertente. E mi ha dato anche qualche idea per scrivere. dopo tanto tempo di blocco.

E intanto inizia domani l'ultima settimana lì. Poi sarà nuovo lavoro di nuovo.
che poi, va anche bene, per me che se Freddy avesse ragione avrei già generato un'intera costellazione di stelle danzanti.

Domani Pratchett. Dopo tanti anni che lo leggo.
E pensato per giorni a te. se dirtelo o meno. Se fartelo sapere. Ma forse mi avresti solo risposto male. Anche se mi dicono che stai bene, che da tempo hai una persona vicino. Spero tanto tu sia felice, so che avresti apprezzato Pratchett. Domani lo ascolterò anche per te.

domenica 18 novembre 2007

dis-ambiguo. Tappeto: posti ad esaurimento.

"Con la parola non-amore non voglio dire che nei confronti di quella ragazza lui avesse un atteggiamento cinico, che in lei vedesse, come suol dirsi, solo un oggetto sessuale: al contrario, le voleva bene, apprezzava il suo carattere e la sua intelligenza, era pronto ad aiutarla ogni volta che lei ne avesse avuto bisogno. Non era lui a comportarsi male con lei; era la sua memoria che da sola, a sua insaputa, l'aveva esclusa dalla sfera dell'amore.
Si direbbe che nel cervello esista una regione del tutto particolare che si potrebbe chiamare memoria poetica e che registra ciò che ci affascina, che ci commuove, che rende bella la nostra vita. Da quando lui ha conosciuto Tereza, nessuna donna ha il diritto di lasciare in quella parte del suo cervello foss'anche la più fuggevole impronta. (...)
In altre parole, lei batteva al cancello della sua memoria poetica. Ma il cancello era chiuso. Nella memoria poetica di Tomas non c'era posto per lei. Per lei c'era posto solo sul tappeto."

Ho dormito circa tre ore.
Questo forse (?) la dice lunga sulla mia scarsissima salute mentale.
Mi sono svegliata pensando a questo.
A volte sono fatta così. Finchè non faccio domande, stupide inutili banali pleonastiche domande, non sono a posto.
So già la risposta.
Eppure. Ho bisogno che la voce che me la spiega non sia la mia.
Per certi versi è consolante.
ci sono momenti in cui qualsiasi cosa tu dica, qualsiasi cosa tu faccia, qualsiasi cosa tu offra.
Stai dicendo, facendo, offrendo...al momento sbagliato.
Non importa se la cosa in sè poteva forse essere giusta. Il momento no.
Per lei c'era posto solo sul tappeto.
Succede. Esistono queste realtà.
Ci sono casi in cui tutto questo fa solo venire voglia di ricordare agli dei che hanno rotto le palle, che a noi, questo loro divertimento, non fa ridere più che tanto.
Non sempre. A volte...bisogna solo rendersi conto che è così.
Per lei c'era posto solo sul tappeto.
A volte non bisogna pensare troppo a se stessi, non concentrarsi su questo lato della medaglia, perchè noi non siamo così importanti.
Non siamo "relegati" sul tappeto. E' il nostro posto, semplicemente.
Gli altri posti...non dovremmo neanche guardarli. E' questione di ruoli, di attitudini, di compatibilità...e ...mi si lasci dire, di tempi e sfortuna mescolati insieme anche. (Mi piace pensarlo, mi piace pensare che sia soprattutto perchè c'è chi è molto meglio, non perchè io sono molto peggio. Anzi, pensare che semplicemtne c'è chi "è". E io non sono nemmeno in gioco. Suona meglio così. Della serie...non sono io a far schifo. E' che...per lei c'era posto solo sul tappeto.)
Bisogna capire che quello è il nostro posto.Il mio posto.
Per lei c'era posto solo sul tappeto.
Stamattina mi sono svegliata e ci ho pensato.
Un tappeto. Il tappeto.
Il mio posto sul tappeto, spero ci sia davvero.
Un tappeto su cui sedermi per chiacchierare, scambiare opinioni, sostegno, risate, e magari quando serve, un abbraccio.
Perchè a volte bisogna proprio riconoscerlo, quando un posto non è fatto per noi.
Me lo sono sentito spiegare, e non era obbligatorio. Dopotutto era chiaro e si sarebbe potuto dire "che domande fai, la risposta l'hai già data tu".
E' come quando scopri che hai sbagliato treno. L'ho fatto. E un ferroviere gentile mi spiegò che avevo letto male alcune cose sul biglietto.
Che il mio binario, era un altro.
Per lei c'era posto solo sul tappeto.
Ma sì, speriamo di sì. Se è un tappeto di quelli vecchio stile, bello folto, ci si sta comodi, seduti sopra.

venerdì 16 novembre 2007

Non è lineare, cazzo

Le cose comunque stanno così.
Pochissimo tempo dopo il mio trasferimento, tu hai avuto un ictus.
Per il quale non sono state trovate cause.
E allora. Io non dico che sia stato VOLUTO, cazzo di budda.
Io dico solo che c'è un legame.
Il sistema cambiava, e in qualche modo quell'ictus era l'estremo colpo di mano per tenerlo insieme e non farlo collassare.
Io come al solito, come sintetizzi tu sono una stronza.
Non tornai, allora.
Ictus. E tua figlia rimane a vivere lontano. Non torna di corsa.
Il sistema è collassato.
Credi che non mi senta in colpa per niente? non è così.
Mi hai educato alla colpa. La porto dentro di me come il figlio che forse non avrò mai.
Ma non tornai allora, e ancora penso di aver fatto bene.
E ora, che succede?
Il sistema è collassato.
Ma ora ne esiste uno nuovo, meno fermo, meno rassicurante per te.
ma funziona.
La situazione è questa.
E' accaduto. Aveva delle ragioni. Ed è triste.

venerdì 9 novembre 2007

Il problema è che

tu mi dici che mi vuoi sincera.
ma mi vuoi anche gradevole e piacevole compagnia.
E io non lo sono.
Mi stai mettendo di fronte al famoso "doppio legame"( "sii spontaneo", "dominami adesso", "sii indipendente da me da ora" ), e vorresti che io trovassi la strada per uscirne?
La so.
Mentirti. Anche a te.
Vuoi i sorrisi? Sorrido.
Vuoi che sia allegra? no problem.
Ma poi non venire a dire che non sono onesta.
Non si può avere tutto dalla vita.
Non ti ho chiesto niente, ho detto solo quello che penso e mi dici che mi faccio del male, che devo uscire e sorridere e fare.
E con chi dovrei fare tutto questo?
Non c'è nessuno.
Piantatela per favore di dirmi questa cazzata. Perchè anche tu, che sei la prima a ripetermelo, poi STRANO ma non ci sei mai.
E allora sono solo cazzate, e come sto zitta io state zitti voi.
Che cazzo.
Non ho chiesto niente, ho solo risposto alla tua domanda.
se la risposta non ti va bene puoi fare dei metri.
Come tutti.

giovedì 8 novembre 2007

Canzone per la mia ex ragazza

Deve avere un po' più di dieci anni sta canzone. magari ne ha 12-13.
era idiota allora.
Lo è adesso.
Ma oggi mentre andavo in macchina al lavoro...mentre Il ruggito del coniglio era in pausa pubblicitaria..mi è tornata in mente.
Quando si dice...avere stile. La mia memoria ha un certo tempismo
" Mi telefona ogni tanto e parla un po' di lui,
va a finire che alla fine lo ameremo in due."

marco adami. canzone per la mia ex ragazza.
....sic....


risvegli

Stanotte ho fatto un sogno bellissimo.
Ero innamorata.
E lui anche.
C'erano abbracci e baci in quantità..un'atmosfera di calore primaverile.
Nel sogno mi sentivo bene, mi sentivo felice, come se la vita non fosse poi malaccio.
E' stato talmente bello.
Poi mi sono svegliata e il letto come sempre era vuoto e la cucina fredda mi aspettava per la mia colazione solitaria.
Mi sono svegliata con ancora uno scampolo di sorriso.
Poi l'ho sciacquato via con l'acqua fredda.

c'è da dire che un pochino ti somigliava, quest'uomo.
c'è da dire che non te lo dirò mai. la mia capacità di umiliarmi ha dei limiti.

martedì 6 novembre 2007

Escluso il cane

"Una famiglia. Si fa presto a dire. Pensi a quella che hai avuto e i senti superiore. Pensi a quella che vorresti avere, e più che inferiore ti senti molto confuso, quasi in colpa. Hai letto Freud, hai visto Scene da un matrimonio, hai sentito quello che è successo con Erika e Omar, eppure ogni tanto, prima di addormentarti, invece del gusto forte e quasi alcolico della tua libertà, della tua indipendenza, della tua emancipazione personale, avverti ancora una strana vertigine che ti porta ad aggrapparti al tuo cuscino. A lasciare accesa la luce in corridoio... "
Escluso il cane. D'Amicis.

già citare Rino Gaetano e una grande canzone.
Ma questo brano da solo per me è valso il libro.

E poi davvero, più che mai davvero...
...ma togli il cane
escluso il cane
tutti gli altri son cattivi...
Cazzo se è vero.

lunedì 5 novembre 2007

Bene (Nonvogliocheclara version)

Bene, se mi dici che ci trovi anche dei fiori in questa storia, sono tuoi
ma è inutile cercarmi sotto il tavolo,
ormai non ci sto più
ho preso qualche treno, qualche nave,
qualche sogno, qualche tempo fa...

Mi piace questa canzone. mi piace.
Mi fa tanto pensare a me, e anche ad una persona.
Mi sento io...mi sento io e mi sento come se insieme fossi tu a dirmi certe cose.
Sono io che ci trovo anche dei fiori, sono io che ho preso treni e navi.

Non ci sono fiori.

E ancora mille volte, mille anni, ci scommetto, mi ringrazierai
per quel sorriso ladro e per i giochi, i mille giochi che sapevi già..

E sei tu ora che puoi parlare.
io che ti ringrazio, stupidina stupidina che sono sì.
Ma che ci vuoi fare. Grazie per il sorriso ladro.
E per i mille giochi che sapevo già ma non credevo.

Ma te ne sei andato. Sorridendo e senza dire perchè.
Come scrisse quel grand'uomo nel romanzo
" Mi sento abbandonato perchè non mi hai nemmeno detto: - Ti abbandono-".
E dire che nel nostro caso...non era necessario dire. Avresti però potuto non dire.
Perchè davvero...certe frasi...le hai smentite davvero troppo.
Se un giorno vorrai dirle, cercami sotto il tavolo. E spero che il vuoto ti sia di risposta.

domenica 4 novembre 2007

non. forse. qualcosa.

oggi ho avuto forse l'ultima opportunità di dire una cosa.
Di fare una domanda, anche.
Non l'ho fatto.
Ne ho fatta un'altra.
Non ho chiesto "Perchè quella sera sei stato con me? Come mai lo hai fatto?".
Non ho detto "Non eri obbligato, e soprattutto non lo sei e non lo sarai, non ti ho cercato per quello."
Non l'ho chiesto e non l'ho detto anche se lo penso, anche se mi piacerebbe capire, perchè per la qui presente maniaca dello scavo mentale, la signora del rimestare nell'abisso, la paladina dell'esplorazione della zona oscura...mancano tessere al puzzle.
O forse c'è solo una tessera in più.
Senza quella forse tutto mi sembrerebbe più lineare. Quella mi stona. E vado avanti e indietro nel nastro ormai segnato della memoria e mi chiedo se...non so...ho fatto qualcosa che ha fatto sentire in obbligo? Oppure...ho fatto qualcosa che ha fatto perdere completamente qualsiasi interesse? O ancora...è stato tutto talmente indifferente che bisogna solo far finta che non sia successo?
Tu mi prenderesti in giro, ci metto niente a sentire la tua voce che mi ripete" pensi troppo. tu pensi troppo. E ti ricordi troppo. perchè non spegni la testa e dimentichi?"
Perchè quando non capisco...mi rimane qualcosa che punge, in testa.

sabato 3 novembre 2007

pan di zucca


Come impiegare molto bene un'oretta di sabato pomeriggio...
con un po' di zucca e ben poco altro...
viene un pane buono buonosoooo!!!
Mi sa che domani ne faccio un altro po' di pagnottine.
Se qualcuno vuole assaggiare...


venerdì 2 novembre 2007

lo ha detto mesi fa

El mundo està hundido en la mierda.
Assolutamente d'accordo.
E c'è chi si adopera perchè Saramago non venga smentito eh???
che schifo.

per fare un esempio..dopo qualche annetto dal G8 e dalle immani porcate alla scuola Diaz...

http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/cronaca/g8-genova/richieste-pm-noglabal/richieste-pm-noglabal.html

giovedì 1 novembre 2007

le cose

Che poi..che poi le cose quando le dici sembrano più vere, più reali.
E invece, a non avere nessuno con cui condividerle...mi sembrano ancora più misere di quanto già non siano.
La sensazione è questa.
Forse è la stanchezza. Domani sono a casa dal lavoro però. Si lavora a casa, che è comunque un'altra musica. Sì.
Solo che ...solo che niente, dai.
Cercherò di farle andare, le cose. Per me stessa. già. Una di quelle cose che non mi sono mai venute benissimo.
Ma sto migliorando. Anche perchè...non ci sono molte altre possibilità.
Tanti auguri a me?
Tanti auguri.

martedì 30 ottobre 2007

12 ore

di lavoro "in stecca", tra scuola, scuole, colloqui, idee, presentazioni.
Questa sì che è vita.
Per fortuna è quasi Halloween e nessuno fa caso al fatto che sembro Nosferatu...o Nosfigatu?

lunedì 29 ottobre 2007

anni

"dai ma quanti anni avrai mai...22...no? 23?"
sbagliato.
"ah...dai...credevo proprio..beh, io ne compio 18 in giugno. Se ti serve un elettricista mica farti problemi eh? sto già lavorando..."

Che ridere la spavalderia un po' a casaccio, la discesa caracollante dallo scooter, e il sorriso da bambino beccato dalla maestra quando scopri che sono SUL SERIO più grande di te.

Fa sorridere. In una giornata di autunno assolato passata a lavorare e a pensare al lavoro.
E mi dici "il lunedì sera lì non ci vado..c'è gente grande...sai...26-27 anni".
Fa sorridere.

domenica 28 ottobre 2007

...domenica...

Domenica. Ora di pranzo.

Antefatto: mia madre ieri mi chiede di andare da lei oggi, per pranzo,e preparare il risotto alla zucca. ok.
Mi presento alle 12.00, il risotto si fa in un quarto d'ora circa.
Mia madre sta finendo un piatto di pasta.
Mio padre sta per attaccare col suo, di piatto.
"Ho cambiato idea, ho pensato che lo puoi fare un'altra volta".
Risultato, la sua voce che mi urla mentre me ne vado "sei scorbutica."

Domenica. Ora di pranzo.
la zucca si è cotta in 5 minuti, l'ho infarcita di pepe, curry, rosmarino, salvia e un pizzico di sale.
Mangio davanti al pc.
Finisco di vedermi Clerks, che non è male...


"Ragazzi è importante fare un lavoro che ti faccia sentire gratificato, io per esempio masturbo manualmente gli animali per l'inseminazione artificiale."

Oggi c'era il ritorno all'ora solare e io mi sono alzata alle nove. cioè alle otto. La giornata è sempre più rutilante.
Buon autunno a tutti.

sabato 27 ottobre 2007

ho.

Ho una scorta di libri per qualche settimana, nella tana.
Ho trovato un cappottino carino a prezzo decente ( viva la Spagna).
Ho bevuto una tisanina piccante con restrogusti speziati.
Ho guardato occhi che mi fanno pensare al re degli gnomi della Carter.
Ho camminato per strade miracolosamente poco trafficate di sabato sera.
Ho detto un sacco di cose che pensavo e ne ho taciuta qualcuna.
Ho viaggiato in treno con un cane seduto nel sedile di fronte, che si è allungato dolcemente per darmi una lunga leccata sul naso.
E' stato un buon sabato.

cuore

Clov: Ti sei visto il cuore.
Hamm: No, era una cosa viva

Mi era rimasto impresso questo quella sera al teatro all'aperto.

E tu che mi dici "ma come fai? Non ti si spacca il cuore dentro? Come fai???"
E ancora " io non potrei farlo. Penso che starei troppo male, non ti senti male? Sei un animale? O un automa?"
E a volte "Però sei brava, non so come fai. "

Dopo B. mi torna in mente H.

Non è un cuore, perdio, è un sandalo di pelle di bufalo
che cammina, incessantemente, cammina
senza lacerarsi
va avanti
su sentieri pietrosi.

Appoggiami per favore una mano qui sul petto, vorrei dirti.
Lo senti che batte. Lo so, potrebbe essere un orologio, una sveglia, qualcosa che ticchetta per trarti in inganno.
Però batte. Non è già un inizio?
E comunque. ti sbagli.


giovedì 25 ottobre 2007

sabato

E' passato poco più di un mese dall'ultima volta.
Direi che è anche troppo.
Bologna mi manca.
ho bisogno di vagare. Di fiutare i libri, di sfogliarli, di perdermici dentro.
Ho bisogno di vagare su e giù ricordando quando mi accompagnava mamma, che mi sembrava sempre di stare "rubando" tempo allo studio, quei sabati pomeriggio. In qualche modo la sensazione è la stessa, ancora. ci penso e mi dico "sì sì sabato che non lavoro ci vado, e basta!!!".
E sotto sotto una vocina mi ricorda che dovrei fare altre cose, studiare, lavorare, preparare, etc. etc.
Ma io ho voglia di Sala Borsa, ho voglia di Feltrinelli, ho voglia di Montagnola.
Sì. Questo regalo me lo faccio.
Poi come al solito finirò per non comprare nulla o quasi.
Ma ho bisogno di quell'aria.
Dopotutto l'ultima volta era il 22 settembre. Mica ieri.

mercoledì 24 ottobre 2007

niente come si deve

"Forse sono venuto nel modo sbagliato. Scusami, vorrei averlo fatto nel modo giusto, era l'unica cosa che potevo offrirti, ma io non so far niente come si deve...Allora non dovrei fare niente?"

Questa frase mi è rimasta dentro.
E' una domanda difficile.
Anche io non so mai fare le cose come si deve. Soprattutto quando ci tengo. Le faccio nel modo sbagliato, o comunque non come andrebbero fatte.
E allora mi dico...non dovrei fare niente?
Non lo so.
forse, visto che questo è il mio meglio, forse sì. Niente sarebbe più sensato?

"Le manca?" chiese Omar.
"Che domanda brutale! Sei proprio un biografo!".
"Scusi".
"Certo che mi manca. ma è meglio così. Non è quello se dice sempre: è meglio così? Intendendo: è un dolore insopportabile ma cercherò di sopravvivere."

martedì 23 ottobre 2007

che bello...i Sex Pistols

I am an antichrist
I am an anarchist...


http://it.youtube.com/watch?v=ICXdQR1VVhw
Mi è sempre piaciuto l'inizio della canzone. Mi piace tanto che lo riascolto in loop.
E mi piace questo modo un po' sguaiato...già.
Mi piace. Tanto da urlare in macchina, volume al massimo, ferma al semaforo.
Dopo 10 ore non stop, ci voleva proprio.

lunedì 22 ottobre 2007

sì. io.

E mi giro tra le mani questi brandelli di vita.

"spe ma il tuo modo di vivere non puoi considerarlo umano".

Se giro lo sguardo intorno.Sulla scrivania il telefono, i libri della biblioteca, le penne, la tazza ex piena di camomilla, il vasetto di yogurt ormai vuoto anche lui, la collanina viola, i guanti.
Ernesto sorride dai muri, dalla porta.
Effettivamente è un po' incasinato il tutto. Però mi sembra umano dai.

Ma non era a questo che ti riferivi, lo so.
Lo so cosa volevi dire.
A volte ti dò quasi ragione, e allora mi chiedo.

Cosa c'è, di buono, in questa vita? cosa sto difendendo?
Me stessa.
Alla fine la risposta è solo questa.
Ma il resto? Il resto niente, il resto è abbastanza marcio direi.
si si.
Me stessa.
Non è per dire che " a me va bene così", perchè non sarebbe nemmeno vero.
Solo che Leibniz avrebbe detto che questo è il migliore dei modi possibili.

Sì.

Perchè non è che sia il modo migliore, e magari non è neanche buono, misurato in modo oggettivo.
ma per me è il migliore dei modi possibili.
Anche se spesso mi sembra tutto così vuoto.
E non è questione di come vivo. Quello pesa, sì, ma non è che sia terribile.
Non sento tante mancanze, fuori.

Sono quelle dentro, quelle che rendono tutto non umano. Su questo assolutamente hai ragione.
non è umano, e non è neanche animale.
Anzi...mettiamola così. E' sicuramente più umano, che animale, questo senso di freddo nonostante il lenzuolo di flanella.
Ciò non toglie a me il senso di responsabilità.
per questo e per il resto.
Questione di scelte, forse.
Per vivere, vivo in modo non umano.
ma per ora non conosco modo migliore.

Ci penso un po', mentre ancora giro tra le dita e cerco il senso.
Devo ancora trovarlo.
Ma quello di solito arriva alla fine.
Quando comunque non serve più a niente

domenica 21 ottobre 2007

perchè è importante

Non lo so, se è una risalita o solo una finta.
Se è una pausa prima del nuovo crollo o se è l'inizio di una resurrezione.
Non lo so.
So solo che dopo l'ultimo mese passato ad essere il peggio di me stessa, passato a soffrire del nero più nero fino a pensare davvero di smetterla, dopo un mese terribile di notti quasi in bianco e occhi rossi e mani a frantumarsi cercando una via d'uscita da vicoli ciechi, negli ultimi due - tre giorni, sto riacquistando un po' di energia.
Non sento speranze, ma voglia di provare.
Di riprovare, di rimettermi in circolo per vedere di sopravvivere un po' meglio, di tentare un po' di strade per migliorare questo schifo di precarietà totale, per esempio.
Ho di nuovo voglia di provarci, col lavoro.
Non so davvero per quanto durerà, ma per adesso ne sono uscita.
Da tempo non stavo così male, così intensamente male.
Eppure sono qui.
Più sola di prima (mea culpa mea culpa mea stronzissima culpa), perchè non ho saputo nemmeno chiedere aiuto, perchè non ho saputo dirlo, e ora...ma paradossalmente, per quanto più sola, mi sento meno freddo. In questo momento...vedo lo schifo che ho intorno e in cui sono immersa, e non ho, sinceramente, idea di come cambiare qualcosa.
Ma almeno ho voglia di provarci, provare a trovare piccole soluzioni non mi fa più scoppiare di angoscia. Sento che posso riprovare, si riparte con le porte sbattute in faccia e le legnate nei denti, ma si riparte.
Esco da questa vergine di Norimberga in cui mi sono (trovata) rinchiusa e ho voglia di riprovare.
Non ho nessuno a cui dirlo, se non a me stessa. Ma è importante.
da fuori non si vede nulla, le occhiaie sono le stesse, lo sguardo anche dicono.
Sciupata, stanca, sì sì.
Ma io mi sento, mi conosco. Qualcosa si è mosso, nella melma. Sto vivendo di nuovo.
Fino a quando? Cercherò di farlo durare, e di alimentare questa fiammella oscillante.

intorno a mezzogiorno

Grandine. Poi pioggia. poi mescolanza delle due.
Nonostante il tergicristallo viaggi schizofrenicamente su e giù, la strada si vede liquida e sbavata, oltre il vetro.
Non è male lavorare lì la domenica mattina, in fondo non avrei niente da fare in casa ( o meglio niente di piacevole), ma non oggi con questo tempo schifoso che mi fa sembrare lunghissimi questi pochi kilometri.
Il problema è che oggi sono anche distratta. Anzi, concentrata. Ma su altro dal guidare.
Ripenso a ieri sera. Dopo tanti discorsi, quando è stato il momento non mi hai chiesto perchè me ne stavo già andando.
Probabilmente credi di sapere la risposta, ma avresti potuto lo stesso domandare.
E non dirmi che quando ho bisogno devo chiamarti, per favore.
Mi conosci da 5 lustri ormai, sai come sono.
Comunque...non so. Anche questo passerà e farò i passi di danza giusti perchè non ti pesi.
Mi fa bene pensarci, sistemare, elaborare...ma mi fa male farlo al volante, oggi che il cielo si rovescia così abbondante sulla strada.
Se la macchina non fosse così malmessa poi, non si spegnerebbe all'improvviso appena va al minimo.
Ne consegue che il volante gira poco, è duro come un sasso e da brava me ne accorgo un secondo troppo tardi.
Ne consegue la botta.
Cazzo.
C'è da dire che un paio di metri più in là sarebbe stato peggio.
Però. Quanto è labile tutto quanto.
Pioggia. La grandine ha ceduto il passo, per ora.
Voglia di prendere a calci qualcosa. Me stessa sarebbe l'opzione più onesta.
Buona domenica.

venerdì 19 ottobre 2007

Quadri. Mica il primo coglione

"...perchè le vite sono come i quadri, avremo sempre bisogno di guardarle facendo quattro passi indietro, anche se un giorno siamo arrivati a sfiorarne la pelle, a sentirne l'odore, a provarne il gusto."

A me sembra bellissima, questa frase. Questa immagine.
Che poi, l'ha scritta Saramago.
Mica il primo coglione che passa, effettivamente.

Di se stessi.

Altrimenti è la fine.
E visto che non c'è nessuno qui oltre a me...ora esco e vado a lavoro di nuovo, così la parte di me rimasta a casa potrà ridere in santa pace.
Anzi, lascio qui in casa tutto questo maleodorante malloppo di dolore e caos, ed esco io. E rido io.

Rideremo di tutto questo

E rideremo di tutto questo...
Della tua disperazione e delle tue lacrime noi rideremo.
Di come ora ti abbandoni sulla mia spalla e piangi,
dei tuoi "Qualcuno può aiutarmi?",
noi rideremo! Sì! rideremo insieme di tutto questo,
di come ora ti mordi le labbra e invochi la morte,
di come le tue mani tremano quando dici:
"Non ce la faccio ad andare avanti"...
Rideremo della tua fragilità e
dei tuoi nervi di carta, dei tuoi sogni infranti...
di una "gioventù sprecata"
e di una "vecchiaia" precoce
ma immatura.
Dei tuoi capelli strappati,
di questi occhi accecati dalle lacrime quando parli di lei,
fuggita via colla tua macchina,
incinta dell'uomo che ti ha svaligiato la casa.
Rideremo di tutto:
delle cambiali e del libro nero,
del licenziamento e dell'avviso di garanzia.
Credimi, amico mio, noi ce ne ricorderemo insieme...
ci ricorderemo di tutto questo e ne rideremo!
Ma non ora.
Perché questo è il momento di uscirne fuori
e andare ad affrontare il futuro.
Perché ora, finché non te ne vai...
io e lui non possiamo ridere.

Image Hosted by ImageShack.us

giovedì 18 ottobre 2007

Merdimonio ( leggere a stomaco vuoto)

" e di che ti preoccupi. lavori di merda come questo, appunto, ne trovi altri".
Sì. L'sms mi ha fatto anche sorridere.
Dopotutto oggi non ho pranzato per via del fatto che ho rimesso anche i tacchi delle scarpe, dopo che la diarrea di F. ha invaso tutto il suo vestiario, il pavimento del bagno, il wc e le cose lì intorno.
Yes. Call me Cinderella...è stato davvero un bel momento..una bella oretta a strofinare pulire asciugare lavare cambiare rivestire.
E poi mi sento dire "sai che forse ti salta il contratto a natale?"
Cos'è il tema del giorno? Le feci come metafora e realtà del quotidiano???
Ma cazzo.

martedì 16 ottobre 2007

Mentre andavo al lavoro

torna una vecchia canzone.
Adatta.
perchè un giorno capirò alcune cose. E perchè un giorno da questo letame...chissà che non nascano le viole.
Anche se di concime ne ho già abbastanza davvero. Si potrebbe anche smetterla
, di tirarmene addosso palate.

per fortuna c'è il mare con le sue leggende
la certezza che
il nostro cuore non si arrende
e ce la farà a ritrovare il posto delle viole
dimenticando chi c'ha fatto male

Que viva la Mannoia di tanti anni fa...

lunedì 15 ottobre 2007

Non credi.

"non credi che se fossi diversa...?"
Non lo so. se fossi diversa forse potrei finalmente avere ciò che ora tanto desidero e mi è precluso.
Ma ...lo vorrei ancora, se fossi diversa?
Se fossi quel tipo di persona che dici tu...mi interesserebbe ancora questo, o no?
Non voglio pensarci. Adesso non voglio.
Fa troppo freddo in questa casa, sono troppo sola e stanca per pensarci ora.
Per quel so di questa faccenda...se fossi così come dici...probabilmente mi verrebbe servito su un piatto d'argento. E io non saprei cosa farmene.
E' questo il gioco, triste ma è così.
E comunque, io non sono diversa.
"...ma perchè non provi?"
E invece no. Si metta agli atti che ci ho provato, frigide gentildonne della giuria.
Il risultato è che non regge. L'impalcatura crolla, e dietro ci sono io col mio sorriso storto e le mani a tormentare i capelli.

fortuna

..provo a pensare a cosa fare per cambiare tutto questo.
Tu, maglione rosso che fa tanto Natale e sguardo che vaga per la stanza, ripeti "fortuna, lo sai. Io per esempio ne ho avuta tanta. ci vuole anche fortuna".
Lo so.
Mi ripeti che ci vuole fortuna, perchè io possa migliorare la mia situazione lavorativa, perchè io possa avere prima o poi una vita affettiva.
Mi dici "fortuna, fortuna".
Mia madre mi ha cresciuta nel "fai il tuo dovere, studia, impegnati e otterrai risultati".
Da anni mi impegno, studio, lavoro. Da anni.
E provo anche a smussarmi un po', a essere meno ruvida, ad addomesticare un po' il mio carattere.
I risultati devo ancora vederli. Forse manca davvero l'ingrediente della buona sorte, che ne so.
E' stato bello rivederti, parlare un po' con calma, fare due passi in centro.
Ma non riesco a non pensare che non vedo davvero una strada, una luce anche fioca da seguire...e vorrei tanto trovarla, perchè l'idea della fortuna mi persuade poco...

domenica 14 ottobre 2007

white lion...

Start a new day, but not alone
I'm gonna break away from this broken heart
I'll meet a woman. I'm gonna take her home
(Where) I'll pick all the pieces and start all over again

White lion

http://it.youtube.com/watch?v=DJQI61fOBDI

Mi ricorda un casino te. avrei una voglia di chiamarti, di dirti guarda, guarda i White lion ti ricordi guarda.
Non si può.
Me ne sto qui a fissare lo schermo. Non si può più condividere nulla di nulla.
Nemmeno questo, che poi era la parte migliore.

Se potessi bucherei lo schermo e andrei lì.
Avrei dovuto avere 20 anni allora.
Già.

sabato 13 ottobre 2007

numeri e anni e ...

Ore 8.30 di sabato mattina.Rinnovo della patente. Perchè sono passati 10 anni ed è la regola.
Signorina o signora? Signorina.
Venga. Ecco fatto.
Dieci anni.

Tu che mi dici "nostro figlio farebbe già le medie".
13 anni.
Effettivamente, a parte che un figlio a 15 anni lo vedo male, adesso farebbe le medie, se mai ne avessimo avuto uno.

A 15 non sapevo neppure cosa volesse dire baciarsi.
A 18 pensavo che il 2007 fosse così lontano.

Ora il tempo vola tra le dita e lascia odore di bruciato.
Cosa si è avverato dei sogni di tanti anni fa?
a ben guardare, assolutamente nulla.
Anzi no, uno sì. Avverossi.
Il fatto è che ora non ne resta altro che polvere e ricordi e lacrime
Per cui il bilancio torna ad essere zero virgola zero.

E siamo già a metà ottobre, neanche un respiro e un anno schifoso sta già andandosene.
La mia personale playlist passa il rock glam sguaiato che riesce a farmi sorridere, anche se mi ricorda tanto quel sogno.
Anche se mi ricorda l'anno passato, ancora peggio di questo se vogliamo fare due conti.
Peggio sì..ma vivevo nella speranza che avrei fatto cambiare le cose.
Questa volta...siamo a metà ottobre e quel poco che credevo di aver fatto si rivela esser solo poltiglia fredda e sporca. Come la neve agli angoli delle strade.

I can't take anymore
Our walls are black and bleed
I can't take anymore
No rooms here for your screams

venerdì 12 ottobre 2007

Amico fragile

E poi sospeso tra i vostri "Come sta"
meravigliato da luoghi meno comuni e più feroci
tipo "Come ti senti amico, amico fragile,
se vuoi potrò occuparmi un'ora al mese di te"

Perchè non ve ne andate a fare in culo?
Mi sono rotta.
So ballare, ma non ho intenzione di farlo col cappello in mano per aspettare le monetine.
Non per la vostra pietà ad orologeria.

tristezza

Non ho più voglia.
Sono troppo stanca per rifare sempre gli stessi inutili discorsi.
Dall'altro della tua casa già arredata e pagata, del tuo stipendio fisso e del tuo uomo in carriera (poverino in crisi perchè ha dovuto investire 20'000 euro...), per favore, smettila di lodare la mia fottuta indipendenza.
Per favore. Lo so che per te è esoticamente affascinante, il tutto.
Ma per me un po' meno. E' la mia vita.
E sì, certo, è stata carina quella mail. Peccato che certe cose carine, che certi gesti, arrivino da chi sta a più di mille km di distanza da qui.
Per la serie, la solita storia "ah...se tu fossi qui, peccato che tu sia così lontana".
Ma si ma sì, la solita storia, dai.
Le abbiamo contate insieme, le volte in cui. Stranamente è sempre così.
Con l'aumentare dei km aumenta la gentilezza, aumenta l'esporsi a dire cose che non potranno mai essere messe alla prova.
Direi che tra te che mi dici "eh dai ma tu hai meno pensieri di me", perchè tu non sai cucinare e lui stasera torna da lavoro affamato, e l'altro che mi scrive da oltre mare...sto proprio messa bene.
Intanto avevo bisogno, oggi, e col cavolo che ho trovato qualcuno.
Per fortuna per fortuna per fortuna a volte esiste davvero la bontà degli sconosciuti, come diceva Blanche.

giovedì 11 ottobre 2007

Sex and the polis. Donne e marinai.

" ...Ulisse nel suo viaggio incontra delle altre donne...queste sono donne che vivono sole, quindi sono donne indipendenti e prendono delle iniziative. E poi fanno un'altra cosa che le mogli non fanno, canton sempre... E così si crea già in Omero una tipologia di donne diversa:ci sono le mogli,perbene, silenziose, fedeli, che parlano se interrogate, che non prendono iniziative...e le altre, che vivono sole, che sono sole, che prendono le iniziative, che seducono...e che cantano."

Io vivo sola.
Sono sola.
Sono indipendente, più o meno.
E canto tanto, per farmi compagnia.
Come Circe, come Calypso.
Ulisse, lo sappiamo, tornerà dalla silenziosa Penelope.
Ulisse, lo sappiamo, era un marinaio.
Di me si dice "sei un faro, sei come un faro". di me si dice che accolgo, che so illuminare, paziente, i ritorni e le (ri)partenze. Dei marinai.
C'è qualcosa di ciclico, nella mitologia.
L'ultima volta che mi hanno fatto vedere una nave ero a milano ed era tutto così diverso. Quella nave giocattolo incastrata tra i palazzi.
Anche allora ero faro, con la luce non fulminata come ora.

mercoledì 10 ottobre 2007

Io e Walker. Ritrovati dopo più di 10 anni.

Un libro per ragazzi letto tanti anni fa. Riscoperto per un esame.
Mi fa scoppiare a ridere, Walker...di quella risata di quando trovi te stesso nell'ironia di un altro.
Walker che si prepara ad un incontro galante con la ragazza che frequenta.
Si fa la doccia, si lava, si osserva allo specchio.

"Forse potevo anche scoppiare in lacrime. E sudare come un boccale di birra. E sanguinare dalle gengive. Non avrei avuto bisogno di profilattici. Ero la contraccezione personificata. Nessuna donna con la testa a posto sarebbe mai venuta a meno di mezzo metro da me."

Mi sembra di sentir pensare me stessa, e voglio riderci sopra.
Un giorno io e te, Walker, ci sentiremo "a posto", vedrai.
per adesso dai, ghignamoci in faccia da soli, che secondo me ci fa bene.

martedì 9 ottobre 2007

lettera. Memoria. sottosopra.

"Quarta lettera, Fidel.(...)Sui nuovi campi di battaglia porterò la fede che mi hai inculcato, lo spirito rivoluzionario del mio popolo, la sensazione di compiere il più sacro tra i doveri: lottare contro l'imperialismo ovunque esso sia: ciò riconforta e cura largamente qualunque strazio. Ripeto una volta di più che sollevo Cuba da qualunque responsabilità, salvo da quella che emana dal suo esempio. Che se la mia ultima ora mi raggiungerà sotto altri cieli, il mio pensiero andrà a questo popolo e in particolare a te. Che ti ringrazio per i tuoi insegnamenti e il tuo esempio e che farò in modo di essere fedele fin nelle conseguenze estreme dei miei atti. (...)
Avrei molte cose da dirti, a te e al nostro popolo, ma sento che non sono necessarie: le parole che possono esprimere quello che io vorrei, e non vale la pena d'imbrattare carta. Fino alla vittoria sempre! Patria o morte! Ti
abbraccia con grande fervore rivoluzionario, Che."

Passano sempre più giorni, sempre più anni.
Sono sempre di più quelli che non sanno nemmeno perchè "Che". Sempre di più.
Che poi...sono sempre di più le cose che mi ulcerano.
Pensa a tutti quelli che dicono "sono cose che mi annoiano. La politica in generale, mi annoia. Non mi interessa proprio, sapere."
E la cosa peggiore...è che non lo dicono vergognandosi. Ma fieri. E' figo, tirarsene fuori.
Una volta, anche solo tra i miei amici...saresti stato quantomeno considerato un coglione, a non sapere niente di niente. c'era chi faceva finta di sapere, per non fare la figuraccia.
Ora il contrario. Ostentiamo la nostra crassa ignoranza.
Non so come spiegarti. Le cose vanno a rovescio. Sempre di più.
Lo sai che Ahmadinejad è stato ospite conferienzere o come diavolo vogliamo chiamarlo, alla Columbia University? No, dico.
Tu forse non lo sai, ma magari da qualche paradiso hai visto...ti ricordi...ti ricordi quando Ochalan cercò asilo in Italia?
Per lui non c'era posto.
Ahmadinejad viene ricevuto con onore.
Questo mi viene da raccontarti dopo 40 anni che manchi. L'orrore e il rovesciamento di quello che mi hanno sempre insegnato essere giusto.
Non credo, sinceramente, che tu possa riposare in pace. Vorrei che fosse possibile.

lunedì 8 ottobre 2007

"ho assaggiato le tue labbra di miele rosso rosso

ti ho detto dammi quello che vuoi io quel che posso..."

Inaspettato. E bello. Tanto quanto.
Ogni parola. Ogni silenzio. Ogni respiro. Ogni sfiorare. Ogni...
Tutto così inaspettato e insieme così...così da aprire gli occhi ogni tanto e seguire un contorno con le dita, per essere sicura che.
"...prendiamola con calma". De Andrè è un grande maestro di parole e di idee, per me.
Non credo esista un'altra strada. Per una volta è vero, che la realtà è una, che la strada è una. La sua. E allora...comunque sia, comunque sarà...grazie di quello che è stato.

sabato 6 ottobre 2007

Dolor hic tibi proderit olim

Mi ha poggiato le mani sulle spalle e mi ha baciato sulla guancia " sei troppo dolce per non innamorarti. io lo so. forse più di tutti."
"io non sono dolce" ho detto.
"Sst. Non contraddirmi, sono sfinita. Vado a letto. Dammi solo la buonanotte".

Ignoralo e basta. Vuole solo attenzione. A ripensarci sembra quasi crudele riconoscere e insieme respingere il desiderio di attenzione di qualcuno, specialmente di un bambino.Vuole solo attenzione, come se fosse una brutta cosa, neanche uno volesse soldi, potere e celebrità. Forse è per questo che adesso preferisco essere ignorato: mi è stato causato un danno irreversibile.

Un giorno questo dolore ti sarà utile.

Assomiglio davvero molto a James.
Tu che mi dici che sono dolce, anche se non si vede, e che devo (ri)cominciare a non vedermi come se fossi macchiata, che devo io per prima pulire gli occhiali con cui mi guardo.
Tu che mi ripeti quello che ho fatto, che mi dici "vai bene", che mi ripeti "devi resistere, e puoi contare sul mio aiuto quando serve".
E la dedica "Sperando che il titolo sia vero, e che il dolore non sia troppo...". Come sempre cogli il segno e arrivi quando non mi aspetto.
Come potessi immaginare che volevo questo libro, non lo so.
So bene invece come potessi pensare ad una dedica del genere.
grazie. E speriamo che...dolor hic MIHI proderit olim.

il campo dell'abuso è un campo altamente scivolante.

"Tutti noi abbiamo tendencia a reagire violentemente all'idea di un abuso sexuale...ma nel caso di un bambino è dificile avere indici di grande certitudine...con i genitori..li si guarda directamente ne li occhi e si chiede lei cosa ne pensa? E li si vede abbastanza bene si l'altro si sente colpevole, non solo di non avere percepiuto...il campo dell'abuso è un campo altamente scivolante..."

Capelli bianchi un po' arruffati, maglione rosso e quell'accento spagnolo così musicale.
"Paco", lo chiamano i colleghi affettuosi. Palacio Espasa per me dal basso della mia ammirazione.

"L'inconscio", dice con un sorriso " non risparmia nessuno".

Una giornata stupenda. Una giornata piena.
Avrei voluto continuasse ancora e ancora.