giovedì 31 luglio 2008

ma basta!

Dove sta scritto che devo essere un angelo?
E soprattutto, dove sta scritto che la mia professione deve essere la mia vita 24 ore al giorno?
ma che cazzo.
A un medico si chiede di non mangiare mai fritto? Di non bersi mai un bicchiere di vino? Di non fare un cazzo di niente perchè potrebbe prendersi un raffreddore?
A un insegnante, a un fottuto insegnante, si chiede di non dimenticare mai una data, di avere sempre un'estrema proprietà di linguaggio e di saper insegnare sempre e comunque e qualsiasi cosa?
Non mi pare.
E allora.
Io faccio il mio lavoro. Chi mi ha visto lavorare, chi ha a che fare con me in senso professionale è stato fino ad ora soddisfatto. E cerco di migliorare e mi impegno al massimo.
MA.
Ma io sono una persona. E quando esco la sera, e quando sono con gli amici o in famiglia, allora sono IO, me stessa, e nient'altro.
E' inutile che mi dici "come sei bestia" "non sei delicata" "sei sempre diretta come non so cosa".
E' inutile anche dirmi "col lavoro che fai non dovresti mai essere triste/scoglionata/arrabbiata/ansiosa, dovresti sempre saperti sistemare da sola".
Non ha un senso.
Perchè io non sono una macchina. Ma cosa cazzo credete?
Che sia tutto "naturale"? che sia una cosa da niente, farlo?
Se fosse così allora non avrei studiato tanti anni, non studierei ancora, non avrei bisogno di consulenza.
Se fosse così ognuno potrebbe fare questo cazzo di lavoro sempre e comunque.
E invece richiede energia, concentrazione, informazioni, tempo e anche contesto adeguato.
Io sono una persona, mi stanco, mi distraggo, ho voglia di divertirmi e di scherzare, ho voglia di raccontarmi e di lamentarmi e di sognare.
Ma che cazzo.
La professionalità la riservo ai pazienti, mi spiace.
Per voi che siete tutt'altro, c'è me stessa al completo.
E se non va bene, non avete che da prendere la porta.
Nessuno deve sopportarmi per forza, ma risparmiatemi le stronzate.
O appena voi farete una cosa che esula dalla vostra etichetta, inizierò a strillare
"ommioddio ma tu sei un informatico, come può essere che non ti funzioni questo programma del pc?"
"occazzo ma tu sei un fisioterapista, come sarebbe a dire che hai male alla schiena? non puoi!!!"
"hey non scherziamo, sei un insegnante. Devi per forza essere abituato ad avere pazienza...non posso credere che tu sia nervoso."
Chiaro?
Quindi le regole sono:
1. io SONO una persona.
2. io FACCIO il mio lavoro.
Prendete un vocabolario se serve.
Voce del verbo essere. Voce del verbo fare.

mercoledì 30 luglio 2008

davvero speravo in qualcosa di meglio.




non merito certe avventure
da poco da niente
da fine stagione

martedì 29 luglio 2008

gli esseri umani

maggiorenni dotati di pene sono dei grandissimi codardi.
Lo penso proprio tanto.

sabato 26 luglio 2008

assomigli...

Gli adesivi devono farsi notare. È necessario avere adesivi che si riescano a leggere di notte anche da persone che stiano piangendo o che siano drogate o ubriache. Gli adesivi che uti­lizzo io sono bianchi con scritte nere che dicono:

Dai a te stesso, alla tua vita, solamente un'altra possibilità. Chiama­mi se hai bisogno di aiuto. Poi il mio numero di telefono.

Un altro tipo era:

Se sei una ragazza sessualmente irresponsabile con problemi di al­colismo, cerca l'aiuto di cui hai bisogno. Chiama. Poi il mio numero di telefono.

Fidatevi di me. Non usate questo secondo tipo di adesivi. Con questo tipo di adesivi potrebbe venirvi a trovare qualcuno della polizia. Potrebbero risalire a voi dal vostro numero di te­lefono e infilarvi in una lista di sospetti criminali. Da quel mo­mento per sempre sentireste il piccolo clic... clic... clic... di un collegamento prima di ogni vostra telefonata.

Fidatevi di me.

Se usate il primo tipo di adesivi, spingerete la gente a chia­marvi per confessarvi i suoi peccati, per lamentarsi, per chiede­re consigli, per cercare approvazione.

Mamma chiede libri da leggere. Le porto il mio prezioso Chuck.
Se ne appropria. Telefona poi.
Per dire "mi fa pensare a te. anche se è chiaro, si, tu fai un lavoro diverso".
Grazie mamma.
Assomiglio al Tomas dell'Insostenibile leggerezza, poi allo Stepa di Anna Karenina e adesso al protagonista di Survivor?
Mammina..certo che hai del gusto per i complimenti.
Comunque, mamma, chiedimi come togliere il sangue da una pelliccia. Chiedimi come riempire i buchi lasciati dai proiettili nei muri. No, dico davvero, chiedimelo.

lunedì 21 luglio 2008

giornatina niente male

ho appena preso a martellate il minestrone surgelato per renderlo più gestibile.
In questi momenti mi si illumina la mente e capisco perchè sono così single.
Sarà forse il mio inguaribile pessimismo che mi fa pensare che un eventuale partner potrebbe non trovare irresistibile questa mia romantica praticità?

domenica 20 luglio 2008

I just don't know what to do with myself

Me ne frego che parli d'amore, la canzone.
Non c'è amore qui. La dedico a me stessa, per il titolo/rif .

senza risposta

vorrei che tu mi facessi capire...non so bene neanche io cosa.
Ma sono sicura che vorrei? No.
eppure.
Lo sento dentro.
Forse è che da tanto tempo non capita. Forse è insicurezza.
Mi è sembrato che venerdì....quelle ore spese a parlare.
Io che non riesco a non tirarti fuori le mie "stronzate in latino" (cit.), tu che mi dici "non fare la psicologa con me" e poi però.
e allora? che c'è?
sono i miei quasi 30 anni?
Mi domando, mi domando.
"Mi viene da darti consigli" dici, come se volessi proteggermi, ma parti con "il tuo problema è" e io mi irrigidisco.
il mio problema.
Perchè mio?
Non sono io a fuggire, lo hai notato anche tu.
Troppo profonda, dici? come l'acqua di certi laghi, che è talmente profonda che in fondo in fondo non si muove nemmeno più. E' come morta.
E' questo che fa paura?

mercoledì 16 luglio 2008

con un certo savoir faire

Che dico?
"ohi buongiorno...come stai oggi? Mi chiedevo se sai come funziona questo aggeggio e se sei sposato..."
o ancora meglio " mi daresti venti fogli bianchi e il tuo stato civile per favore?"
Merdimonio.
Ma che poi, che poi.
Bah.
Ha da passà 'a nottata.
E ha da passà pure il periodo, via. arriverà il 23 luglio. da tempo non passavo così un'estate poco estiva ma solo impegnativa.
Ieri 30. Domani però sospetto bocciatura...sarà perchè non so un cazzo e anzichè studiare lavoro come una schiava?
Merdimonio.

lunedì 14 luglio 2008

mimetismo batesiano

"...e non permetti a nessuno di innamorarsi di te.."
"..."
"oh...ci sei ?"
"sì"
"non sei d'accordo?"
"....mppffboh..tu dici?"
"Sì! Appena uno si avvicina gli chiarisci subito che non è aria".

Tu dici?

Suona carino "non permetti a nessuno".
Molto locus of control interno, molto molto.
Mi piace quest'idea, non permetti a nessuno. Quasi che se io decidessi di permettere...sai le risse sotto casa mia? Ihih.
Va bene dai, lo so che hai anche ragione. Dai. Lo ammetto. Dò il peggio.
Ma sai com'è. Bisogna anche usare dei trucchetti no?
Sapresti dirmi, tu, tra queste due, qual è una semplice anguilla e quale il serpente velenoso?E ora dimmi...tu credi che qualche predatore voglia provare a scoprirlo? Io credo che l'anguilla abbia una vita molto serena invece. Si chiama mimetismo batesiano. Studiare, gente, studiare!

p.s. l'anguilla è quella in alto.

domenica 13 luglio 2008

vagheggiando

Qualcuno, oltre a me, che quando sforno il pane senta il profumino.
Qualcuno, oltre a me, che balli per casa quando attacco la musica.
Qualcuno che parli, che giri per le stanze, che apra il frigo e si accorga che non ci sono più pompelmi, che sfogli i libri e si sporga dal terrazzo verso il tramonto.
Non fosse che sono figlia unica. da bambina ero contenta così. Adesso mi piacerebbe, invece: con una sorella, o un fratello, ora potrei essere zia.
Potrebbero esserci manine appiccicose, testoline arruffate, vocette chiocce.
Prima o poi C. lo fa, un bimbo, secondo me. O forse E.
Dopotutto, anche loro sono figlie uniche. Una zia putativa fa sempre comodo.

signorina banshee

Specifichiamo. Diventiamo così solo in certi momenti, prego.
So per certo che alcuni ci trovano carine, persino.
Lo so, gli occhi rossi, lo so.
Ma provate voi a piangere sempre e sempre sulle tombe degli amati.
Poi uno dice "porti sfiga".
Son queste le cose che fanno arrabbiare..e allora, ecco, sì, magari ci viene da urlare.
Ma non ho mai ucciso nessuno con un urlo.
Queste sono calunnie.
E' che sono sensibile al dolore. E magari mi ci trovo spesso in mezzo. Questo sì.

mercoledì 9 luglio 2008

Buoni propositi


...e poi, se sono brava, tra un paio di mesi riesco ad abbattere parzialmente il mutuo.
Devo solo andare avanti di due settimane in due settimane, non di più.
E mamma piantala di preoccuparti che sono sempre sola come un cane.
Non sono un cane. E nemmeno un gattino abbandonato. Sono un leone randagio. Roar.

venerdì 4 luglio 2008

"un buon dottore deve essere UMIDO e semplice"

stamattina a prima giornata di docenza.
il proiettore non leggeva il computer o viceversa.
della serie che il buon Watzlawick aveva sbagliato. SI PUO' non comunicare affatto.
o almeno possono farlo gli strumenti che a me servono.
Mentre parlavo si è suicidata la mia biro blu, dissanguandosi tragicamente su di me.
Chi lo avrebbe detto, che il vecchio avesse tanto sangue?
E chi cazzo avrebbe detto che la penna avesse TANTO inchiostro dentro?
Considerato poi che i corsisti sono polacchi,pakistani, tunisini, e una italiana...la questione della "buona padronanza dell'italiano" è stata superata con classe.
Un dottore umido e semplice è già un miracolo, visto che c'è chi non capisce 2 parole su 4.
Merdimonio.
E intanto le prime 4 ore le abbiamo fatte. Urge preparare le altre 52.
Per rimanere in tema col vecchio Scespir....il mio pensiero è pieno di scorpioni, moglie cara....anzi, per la precisione, sono 52, moglie cara.

martedì 1 luglio 2008

...Treno di notte per Lisbona.

" Che un ragazzo, un ragazzo di famiglia aristocratica mi cercasse con il binocolo da teatro, non era una cosa da poco. E, come ho detto, fece nascere una speranza. (...) in forma vaga, era la speranza di una vita condivisa.
E in un certo senso è stato così. Una vita condivisa, intendo. Condivisa in una vicina lontananza, e in una lontana vicinanza.
(...)
E tuttavia vigeva una regola, che solo molto più tardi e con estrema gradualità sono arrivata a comprendere: non voleva che io fossi coinvolta nella sua vita. In un senso che è assai difficile da spiegare, voleva che io ne rimanessi fuori.
(...)
Amava i treni, erano per lui un simbolo della vita. Mi sarebbe piaciuto viaggiare con lui nel suo scompartimento.
Ma non era lì che mi voleva. Mi voleva sul marciapiede della stazione, voleva ogni volta aprire il finestrino e potermi chiedere un consiglio.
E quando il treno si metteva in moto avrebbe voluto che anche il marciapiede si muovesse insieme al convoglio.
Come un angelo avrei dovuto starmene sul marciapiede, filante in aria esattamente alla stessa velocità del treno."

Dedicato a te. che mi vorresti sul marciapiede, per poter aprire e chiudere quando vuoi il finestrino.