Altrimenti è la fine.
E visto che non c'è nessuno qui oltre a me...ora esco e vado a lavoro di nuovo, così la parte di me rimasta a casa potrà ridere in santa pace.
Anzi, lascio qui in casa tutto questo maleodorante malloppo di dolore e caos, ed esco io. E rido io.
Rideremo di tutto questo
E rideremo di tutto questo...
Della tua disperazione e delle tue lacrime noi rideremo.
Di come ora ti abbandoni sulla mia spalla e piangi,
dei tuoi "Qualcuno può aiutarmi?",
noi rideremo! Sì! rideremo insieme di tutto questo,
di come ora ti mordi le labbra e invochi la morte,
di come le tue mani tremano quando dici:
"Non ce la faccio ad andare avanti"...
Rideremo della tua fragilità e
dei tuoi nervi di carta, dei tuoi sogni infranti...
di una "gioventù sprecata"
e di una "vecchiaia" precoce
ma immatura.
Dei tuoi capelli strappati,
di questi occhi accecati dalle lacrime quando parli di lei,
fuggita via colla tua macchina,
incinta dell'uomo che ti ha svaligiato la casa.
Rideremo di tutto:
delle cambiali e del libro nero,
del licenziamento e dell'avviso di garanzia.
Credimi, amico mio, noi ce ne ricorderemo insieme...
ci ricorderemo di tutto questo e ne rideremo!
Ma non ora.
Perché questo è il momento di uscirne fuori
e andare ad affrontare il futuro.
Perché ora, finché non te ne vai...
io e lui non possiamo ridere.
venerdì 19 ottobre 2007
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