sabato 25 agosto 2007

storia

Le pietre si sgretolano. Il legno marcisce. La gente, be'... la gente muore.
Ma le cose fragili, come un pensiero, un sogno, una leggenda, durano in eterno.
Se riesci a modificare il modo di pensare delle persone, diceva. Il modo che hanno di vedere se stessi. Il modo che hanno di vedere il mondo. Se riesci a fare questo, allora puoi cambiare il modo in cui vivono. Ed è questa l'unica cosa duratura che una persona può creare.
Tanto prima o poi, diceva sempre la Mamma, i ricordi, le storie e le avventure saranno tutto ciò che rimarrà di te.


C. Palahniuk.

Neanche a me, sai, piacciono molto le persone.
ma le loro storie sì. Mi piace ascoltarle. E raccontare.
Di persone me ne piacciono sempre poche, in realtà. E quelle sono una cosa a parte. Per loro divento volentieri archivio e juke box di parole ricordi fatti oggetti. Conservo e mantengo vivo.
O cerco di farlo, finchè posso, per quelle persone che amo e ho amato.
Ma alla fine di tutto sono le storie, le storie e le emozioni che le colorano, quello che rimarrà.

giovedì 23 agosto 2007

piatti di bilancia

Non avrei fatto il mutuo.
Difficilmente avrei iniziato la professione così.
Non avrei conosciuto alcune persone.
Non sarei stata utile a babbo.

In un anno, questo è il bilancio.
A dire il vero un po' magro.
ma mi chiedo, cosa avrei fatto, allora, se invece?

Avrei continuato quel lavoro, immagino.
Avrei cercato di iniziare.
Mi chiedo se non avrei parlato di un figlio, magari l'anno dopo. Mi chiedo.

E adesso siamo già verso l'autunno.
Un anno. Ormai. E quello che ho fatto...è tutto qui? Non sono fiera di me.

domenica 19 agosto 2007

e sarà troppo tardi

E io forse sorriderò con l'angolo della bocca.
solo per dire "sì ho visto".
E sarà la solita domanda " ma se io", forse.
Ma non ci sarà la risposta. Sarà troppo tardi anche per quello allora.
Qualcosa potrebbe essere diverso, ma non in questa vita.
Sono le tue mani ad assemblare piano piano il fucile, mentre fischietti tra te e te...e io ti guardo. E tu lo sai.
Quando sarà il momento, sono sicura che sparerai e solo dopo ti accorgerai che se buchi il pallone della mongolfiera, questa inevitabilmente inizia a cadere.
E ti volterai verso di me, magari per afferrarmi un gomito e dirmi di guardare, che stiamo cadendo.
E io forse sorriderò con l'angolo della bocca.

parole

...le parole sono importanti...
Come diceva Nanni, le parole...sono importanti.
A volte servono a far pensare, a volte fanno ridere, a volte gelano il cuore.
Le parole.
E' c'è chi dice siano ben poca cosa.
Che stupidaggine.
Basta un niente o quasi, una battuta anche solo, detta con la giusta dosa di cattiveria, detta sapendo che l'altro non la prenderà come tale, e ci soffrirà...
Basta un niente, o quasi, un "no" detto in maniera così carina che ti fa sentire come se davvero fosse "no", e se uno ti dice "no" con voce così tranquilla e sicura, allora forse è vero che "no, non sei brutale".
Le parole.
Lette, ascoltate.
Una ti uccide, una ti salva.
E poi ti rendi conto di quanto tutto sia labile, e di quanto sia importante cercare di prendere il buono...e di non attaccarti mai a nessuno, perchè tutti, tutti, se ne andranno.
Che poi non è facile non aspettarsi nulla in cambio, non è facile nemmeno dire "dammi ciò che ti senti", in realtà.
E' un gioco di specchi con noi stessi in cui pollicini infreddoliti raccogliamo le briciole che qualcuno si degna di buttarci, per poi magari calpestarci la mano quando tentiamo di prenderle.
Ci sono parole che fanno tanto male per quanto sono buttate lì senza pensare, e parole che fanno soffrire a dirle, anche solo per il ricordo, per la ferita che brucia ancora, ma poi le rivedi e se "serviranno in futuro" vien da dire che fanno meno male e che queste, sì, non sono gratuite ma hanno acquisito dignità.
Le parole..di chi è la responsabilità? di chi, la colpa?
La responsabilità, per esempio, di queste poche parole che mi hanno fatto male, non è mia, ma la colpa sì, perchè se non avessi permesso di venirmi vicino, ora non potrei esserne ferita.
Le parole sono qualcosa di potente.
Anche se, come i cani, come i piccoli di ogni specie, ho bisogno anche dei gesti.
Ma stasera, a farmi ridere, a farmi piangere, a quanto pare bastano le parole.

giovedì 16 agosto 2007

Pistolettate e sangue che scorre

"Mi perdoni, signora, ma quando uno è colpito da una pistola, sanguina. Mi piace questa risposta. Si potrebbe dire che è il fondamento della realtà. Le cose difficili da comprendere, accettarle come tali, e sanguinare. Pistolettate e sangue che scorre. Mi perdoni, signora, ma quando uno è colpito da una pistola, sanguina. E' per questo che scrivo."

La ragazza dello sputnik- Murakami


Già. Quando uno è colpito da una pistola, sanguina.
Solo che a volte siamo noi a correre incontro a qualcuno che neanche sta badando a noi, gli mettiamo in mano la nostra pistola e mentre lui ci ascolta distrattamente gli diciamo sorridendo " se vuoi puoi provare a spararmi, che dici?".
E poi ce ne andiamo in giro accarezzando il foro bruciacchiato lasciato dal proiettile, perchè è tutto ciò che resta di quella persona ormai di nuovo lontana

meraviglioso!!!


Rende bene l'idea di me quando vorrei buttarmi in qualche rissa per sfogare il malumore.
Assolutamente molto bene. Anche per il senso di grande minacciosità della cosa.
Oggi mi sento un po' così. Faccio paura, eh? Eh? Eh? Eh...

mercoledì 15 agosto 2007

Buon Ferragosto mammina

- Ti disturbo?
- no
- Sei sveglia?
- sì.
- vai da qualche parte oggi?
- no
- ??? non fai niente?!?!?!
-.....
- certo che non hai mai nessuno...

E' noioso tutto ciò. perchè devi continuamente aver prova della mia inettitudine? Cosa ne sai.
Non ho più voglia di discuterne, i copioni sono impolverati e aperti sempre alla stessa pagina.
Sono sicura che più tardi tenterai di nuovo la solita diffusa trattazione dell'argomento " devi sbrigarti - o sarà sempre peggio" e io scapperò a casa con la voglia di piangere. Buon ferragosto.

sabato 4 agosto 2007

"pirle " di saggezza

"la mente dopo che si è aperta a nuove esperienze, non torna più alle dimensioni originali". Albert Einstein
"...il culo anche". Eva Henger

a.b.

"...take care....take care of yourself...hey..remember me....your eyes...you know...je voudrais faire l'amour avec toi...do you remember....and smile...ok? ...remember that evening.. honey, show me your smile again..."

La scala mobile era veloce, gli annunci delle partenze anche. quasi tre anni, da allora.
E' improbabile che tu ricordi. Conoscendomi, ho imparato che sono io, quella con l'ipertrofia mnestica.
Eppure a volte mi piacerebbe, essere ancora da qualche parte, magari anche solo in un cassetto insieme a mille altre immagini.
Mi ricordo soprattutto il ponte, ridevi e mi dicevi.
Mi piacerebbe poterti incontrare di nuovo, ma non è dato farlo.
Anche se forse vorrei più che altro tornare lì, passare di nuovo un giorno dentro il museo e poi uscire e incontrarti per caso e riconoscerci sconosciuti già visti e fermarci.
E quel tuo biglietto "sorry, I can't come tonight" e tu che spunti alle mie spalle e ridi col portiere della mia aria dispiaciuta.
E' incredibile quanto possa fare il tovagliolo di una pasticceria.
Fin là, un abbraccio. Fin là, un buona fortuna. Fin là, ancora un grazie. E ovviamente, uno dei miei migliori sorrisi.

giovedì 2 agosto 2007


Perchè bisogna sempre ricordare.
Anche quando voglio farci dimenticare, porci che non sono altro.