venerdì 30 novembre 2007

la prima cosa

E' importante proteggere chi ami.
E' la cosa più importante.

Un giorno forse, farò parte anche io della mia stessa lista.
O di quella di qualcun altro.

è dura ammetterlo

Vorrei di nuovo vedere quel sorriso.
Rivolto a me.
non so nemmeno da parte di chi.

giovedì 29 novembre 2007

porto flamingo

...lascio nervi saldi un bel sorriso senza denti...voglio conservarne un altro paio ed esser certo di restarne mai senza...servirà serviranno tutti quanti quando il dio degli ignoranti vorrà imporre fede norme e regole,servirà serviranno tutti quanti quando il mio nemico nel suo fucile un solo colpo e nel mirino che sorpresa, di fronte all'odio, trovare risa ..voglio conservare quel momento in cui il respiro delle cose dalla folla del marasma lento emerge al vivo non per gusto di collezionare ogni istante ma per quando vomitare e niente mi terrà...

http://www.livevideo.com/video/7FFD577836AB405283DF5F92ED8809BB/sotto-vuoto-spinto-porto-fla.aspx

mercoledì 28 novembre 2007

imperitura.

"...e con ciò vi saluto col grido Viva Gaetano Bresci. Imperitura memoria a Gaetano Bresci".

Pino Cacucci, 26 novembre 2007, from Stampa rassegnata, podcast Feltrinelli.

Concordo.

le parole da lontano

Copio questo brano da una lettera ricevuta da poco.
Per averlo vicino anche qui.
"...I tarati più imbecilli fraintendono questo tuo lasciar libero e ti dicono amenità come quello che parlava del tuo sguardo "furbo" sul viso da bambina ; quelli meno stronzi, invece, capiscono cosa non sei ma non cosa sei, sfuggi a tutte le etichette note e si inquietano, credo."

grazie F. Grazie per il tuo volermi sempre bene in maniera così gentile.
Per essere fiero di me da lontano, per considerarmi una figlia e una collega insieme.
Grazie.

lunedì 26 novembre 2007

cosa è stato. cosa sarà.

F. ha bevuto dal bicchiere.
ha preso la mia mano. L'ha portata sul bicchiere. Ha aperto la bocca, ronzando un po' come una vecchia radio.
Telefono a sua madre. Per una volta, lei gentile, entusiasta.
Che mi rimpiangerà e in bocca al lupo.
Me lo racconto per ricordarmelo.
La stima della strega cattiva.
E poi di nuovo cambiare...cosa succederà stavolta?
Speriamo tutto bene.
E' bello, anche, lasciare adesso con queste belle novità.
Mi fa sentire come quando fai qualcosa di buono. Come quando ho stretto quella mano dicendo "va bene, da ora ci vedremo una volta al mese per fare il punto della situazione".
Perchè il percorso aveva dato quello che doveva e poteva.
E' bello tutto questo.
Orfeo insegna che non bisogna voltarsi indietro, quando si sta facendo un percorso.
Ma a me piace, quando lascio qualcosa. Un casa, una persona, un lavoro.
Mi piace fermarmi un attimo e guardare.
Quello che è stato. Quello che era prima di me, quello che è stato con me.
Mi piace, per un attimo, prima di andarmene.
Perchè per chiudere qualcosa bisogna guardare negli occhi la situazione e fermarsi.
Sono d'accordo con Holden Caufield, gli addii sono importanti.
Poi si fa un respiro profondo e si riparte. Si è soli, si è sempre soli.
Ma è così che si viaggia più veloci.

domenica 25 novembre 2007

collage di Nacho

Y no me habléis de eternidad.
No me habléis de cielos ni de infiernos más.
¿No veis que yo le rezo a un dios que me prometió
que cuando esto acabe no habrá nada más?
Fue bastante ya ...


Ya no sé si merecerá la pena
Partir hacia otro lugar
Ya no sé si con esta lluvia eterna
No me habré acostumbrado a la humedad
http://it.youtube.com/watch?v=fHwH7odGdQA

'notte

"...hai chiuso bene a chiave?"
"sì"
"lo sai lo dico per te"
"sì"
"è che mi preoccupo. Stai sempre sola. stai bene? non dici mai niente...non racconti mai...non ti senti troppo sola? sei così sola..."
"yuppie...grazie mamma sei una ventata di ottimismo.."
"Dai lo dico per te che sei semp.."
"..ho chiuso bene a chiave."
"buonanotte allora"
" 'notte".
-click-

venerdì 23 novembre 2007

se sapesse signora mia

che questa sono io versione "parzialmente scremata".
Meno grassi, meno calorie.
Meno sarcasmo e meno disillusione.
Cosa direbbe, signora mia, se mi vedesse come sono ora?
Sono stanca. Ho bisogno anche io di un po' di cure ogni tanto.
Anche noi piante grasse, spinose e scostanti, abbiamo bisogno di acqua.

un mese circa?

Manca, mi dicono, un mese.
Il fatto di non avere la televisione aiuta. Preserva dal salmodiare mediatico di pacchetti sorrisi e musichette cretine.
Non è affatto male.
"Ti piace il mio Babbo Natale?".
Mi dispiace. Lo so che cerchi spunti di conversazione perchè ci stai provando.
Ma non è proprio momento. Non è cosa.
E poi sinceramente "non amo il Natale. Vorrei che almeno si limitassero a parlarne tra il 20 e il 26 di dicembre, non prima. E Babbo Natale in questa veste rosso bianca per via della Coca Cola? Non sono la persona adatta per un parere...".
Mi dispiace ma è così. Non ho voglia di dire cose che non penso.
Bologna mi piaceva, l'altro giorno. Poche decorazioni, ancora. Stavano issando l'abete in piazza davanti al Nettuno ma ancora non era pronto, ancora era un innocente alberone.
Non mi va di pensare allo spreco energetico di tutte quelle luci. lasciamo stare.
manca un mese. Bisogna resistere un mesetto poi la frenesia lentamente si sopirà un po'.
Che bello.
Per fortuna che lascio quel lavoro. Non avrei resistito al Natale in una scuola cattolica.
"ma dai...non ti piace allora...ma ...non sei un po' troppo rigida?"
No.

giovedì 22 novembre 2007

c'era Pratchett....c'ero io....


Meraviglioso Pratchett.
Che emozione, come una bambina piccola. Mi sarei andata a sedere sulle sue ginocchia. Bellissimo sentirlo parlare.
Davvero.
Che poi, lo ammetto. Ogni tanto mi giravo a guardare la gente. Intravedevo un paio di occhiali, a volte. Un'onda bionda. Un cappotto lungo. Non eri tu.
Non potevi esserci ma io guardavo lo stesso perchè non si sa mai.
Pratchett non può che farmi pensare a te. E' inutile. Non può che.
E poi...e poi è inverno.
La tua stagione preferita.
Queste giornate, di poca nebbia e cielo da neve, sono quelle in cui mi sento più sola, in cui sento più il vuoto lasciato dalla mancanza.
La mancanza di qualcuno di cui prendermi cura, in giornate così.
Mi ricordo quando tornavi a casa avvolto nella sciarpa, le mani gelate e gli occhi che brillavano perchè finalmente era inverno.
mi ricordo quando infilati sotto la coperta ci scambiavamo i libri e tu mi ammonivi "Non superarmi dai, non superarmi anche se leggi più veloce".
Mi ricordo che quando hai comprato quell'harry potter, e poi Jonathan Strange..mi ricordo che ti piaceva leggermeli ad alta voce.
E io ricambiavo con Maledette piramidi. Ero adatta a leggere Pratchett, con la mia vocetta, ti ricordi?
ti ricordi. Non lo so, se ti ricordi.
Se ti incontrassi forse mi trapasseresti con quello sguardo gelido con cui mi infilzavi a volte.
Ma è inverno, e non posso fare a meno di pensarti raggomitolato sul divano col libro in mano, gli occhiali che scivolano, più gatto che mai.
E io sempre molto più cane di te, io sempre lì a scodinzolare, a saltellarti intorno, a toccarti, disturbarti. E tu che per gioco, soffiavi e inarcavi la schiena.
Eri bello. per me lo sei sempre, nessuno può negarlo. A volte qualcuno vede la tua foto. Per me sei sempre il più bello del mondo, dico davvero.
E ogni volta che qualcuno anche solo un po' ti assomiglia, per strada, io sorrido un attimo,e poi lo guardo di nuovo, furtiva. Non sei tu.
Ieri è stata dura.
Immaginavo come sarebbe stato essere lì con te. Immaginavo che mi avresti tenuta per mano, che col tuo inglese migliore del mio avresti capito tuttissimo e che poi avremmo riso, tornando a casa, delle sue battute.
Immaginavo che mi avresti sorriso e mi avresti riscaldato con le mani il naso che mi si gela sempre, lo sai, d'inverno.
Tornando a casa piena di libri ti pensavo. Continuavo a sorridere e ad asciugare qualche lacrima ribelle che sgusciava fuori.
Sono sicura che saresti stato felice di incontrare Pratchett.
Magari nemmeno lo sapevi, che c'era. Magari.
O forse sì, ma col lavoro e tutto il resto. non so nemmeno dove abiti. Ancora lì? di nuovo là?
Non so più nulla. N. mi ha detto che stai bene, mi ha detto che sei fidanzato "da un po' di tempo".
Mi ha detto che stai bene.
Stai bene? Io spero tanto di sì.
chissà se lo hai letto, Stelle cadenti.
Ma quasi sicuramente sì. E avrai riso, lo so.
La scena degli yeti. sono sicuro che me l'avresti letta ad alta voce.
Posso ancora sentirla la tua voce. Sono felice che stai bene. E spero davvero che tu abbia riso.
Che tu abbia sempre nuovi libri da leggere che ti facciano sorridere.
Pratchett è stato meraviglioso.

martedì 20 novembre 2007

cose che capitano

"...e como sta? were you sleeping, piccolo bambina?....put on your skirt...I remember...blue one...put on...and dance your blues away...un beso...un baccio ".

Come sempre vorrei saper parlare meglio l'inglese, e magari uno spagnolo che vada oltre le quattro frasette.
Ma è bello venire svegliata di notte dalla voce lontana di un amico.
Grazie Scott. Sono cose che mi fanno sorridere. Che mi fanno riaddormentare col sorriso.
Ci provo, lo sai..."dance the blues away", è un bel modo di dire.
Accadono anche queste piccole cose.

Per il resto il mondo continua a girare, girare, girare.
E io con lui. Tanta fatica, tanto stress, tanta paura del futuro.
intanto però, a volte qualcosa di buono.
Dopo secoli di reclusione, sabato sera fuori fino a tardi. anzi, fino a presto del giorno dopo.
Mi ci voleva. funzionando io a rovescio, il fatto di aver bevuto più del solito, e di non aver dormito un cazzo poi, mi ha fatto sentire meglio. Una serata che immaginavo diversa, sicuramente non così piacevole e divertente. E mi ha dato anche qualche idea per scrivere. dopo tanto tempo di blocco.

E intanto inizia domani l'ultima settimana lì. Poi sarà nuovo lavoro di nuovo.
che poi, va anche bene, per me che se Freddy avesse ragione avrei già generato un'intera costellazione di stelle danzanti.

Domani Pratchett. Dopo tanti anni che lo leggo.
E pensato per giorni a te. se dirtelo o meno. Se fartelo sapere. Ma forse mi avresti solo risposto male. Anche se mi dicono che stai bene, che da tempo hai una persona vicino. Spero tanto tu sia felice, so che avresti apprezzato Pratchett. Domani lo ascolterò anche per te.

domenica 18 novembre 2007

dis-ambiguo. Tappeto: posti ad esaurimento.

"Con la parola non-amore non voglio dire che nei confronti di quella ragazza lui avesse un atteggiamento cinico, che in lei vedesse, come suol dirsi, solo un oggetto sessuale: al contrario, le voleva bene, apprezzava il suo carattere e la sua intelligenza, era pronto ad aiutarla ogni volta che lei ne avesse avuto bisogno. Non era lui a comportarsi male con lei; era la sua memoria che da sola, a sua insaputa, l'aveva esclusa dalla sfera dell'amore.
Si direbbe che nel cervello esista una regione del tutto particolare che si potrebbe chiamare memoria poetica e che registra ciò che ci affascina, che ci commuove, che rende bella la nostra vita. Da quando lui ha conosciuto Tereza, nessuna donna ha il diritto di lasciare in quella parte del suo cervello foss'anche la più fuggevole impronta. (...)
In altre parole, lei batteva al cancello della sua memoria poetica. Ma il cancello era chiuso. Nella memoria poetica di Tomas non c'era posto per lei. Per lei c'era posto solo sul tappeto."

Ho dormito circa tre ore.
Questo forse (?) la dice lunga sulla mia scarsissima salute mentale.
Mi sono svegliata pensando a questo.
A volte sono fatta così. Finchè non faccio domande, stupide inutili banali pleonastiche domande, non sono a posto.
So già la risposta.
Eppure. Ho bisogno che la voce che me la spiega non sia la mia.
Per certi versi è consolante.
ci sono momenti in cui qualsiasi cosa tu dica, qualsiasi cosa tu faccia, qualsiasi cosa tu offra.
Stai dicendo, facendo, offrendo...al momento sbagliato.
Non importa se la cosa in sè poteva forse essere giusta. Il momento no.
Per lei c'era posto solo sul tappeto.
Succede. Esistono queste realtà.
Ci sono casi in cui tutto questo fa solo venire voglia di ricordare agli dei che hanno rotto le palle, che a noi, questo loro divertimento, non fa ridere più che tanto.
Non sempre. A volte...bisogna solo rendersi conto che è così.
Per lei c'era posto solo sul tappeto.
A volte non bisogna pensare troppo a se stessi, non concentrarsi su questo lato della medaglia, perchè noi non siamo così importanti.
Non siamo "relegati" sul tappeto. E' il nostro posto, semplicemente.
Gli altri posti...non dovremmo neanche guardarli. E' questione di ruoli, di attitudini, di compatibilità...e ...mi si lasci dire, di tempi e sfortuna mescolati insieme anche. (Mi piace pensarlo, mi piace pensare che sia soprattutto perchè c'è chi è molto meglio, non perchè io sono molto peggio. Anzi, pensare che semplicemtne c'è chi "è". E io non sono nemmeno in gioco. Suona meglio così. Della serie...non sono io a far schifo. E' che...per lei c'era posto solo sul tappeto.)
Bisogna capire che quello è il nostro posto.Il mio posto.
Per lei c'era posto solo sul tappeto.
Stamattina mi sono svegliata e ci ho pensato.
Un tappeto. Il tappeto.
Il mio posto sul tappeto, spero ci sia davvero.
Un tappeto su cui sedermi per chiacchierare, scambiare opinioni, sostegno, risate, e magari quando serve, un abbraccio.
Perchè a volte bisogna proprio riconoscerlo, quando un posto non è fatto per noi.
Me lo sono sentito spiegare, e non era obbligatorio. Dopotutto era chiaro e si sarebbe potuto dire "che domande fai, la risposta l'hai già data tu".
E' come quando scopri che hai sbagliato treno. L'ho fatto. E un ferroviere gentile mi spiegò che avevo letto male alcune cose sul biglietto.
Che il mio binario, era un altro.
Per lei c'era posto solo sul tappeto.
Ma sì, speriamo di sì. Se è un tappeto di quelli vecchio stile, bello folto, ci si sta comodi, seduti sopra.

venerdì 16 novembre 2007

Non è lineare, cazzo

Le cose comunque stanno così.
Pochissimo tempo dopo il mio trasferimento, tu hai avuto un ictus.
Per il quale non sono state trovate cause.
E allora. Io non dico che sia stato VOLUTO, cazzo di budda.
Io dico solo che c'è un legame.
Il sistema cambiava, e in qualche modo quell'ictus era l'estremo colpo di mano per tenerlo insieme e non farlo collassare.
Io come al solito, come sintetizzi tu sono una stronza.
Non tornai, allora.
Ictus. E tua figlia rimane a vivere lontano. Non torna di corsa.
Il sistema è collassato.
Credi che non mi senta in colpa per niente? non è così.
Mi hai educato alla colpa. La porto dentro di me come il figlio che forse non avrò mai.
Ma non tornai allora, e ancora penso di aver fatto bene.
E ora, che succede?
Il sistema è collassato.
Ma ora ne esiste uno nuovo, meno fermo, meno rassicurante per te.
ma funziona.
La situazione è questa.
E' accaduto. Aveva delle ragioni. Ed è triste.

venerdì 9 novembre 2007

Il problema è che

tu mi dici che mi vuoi sincera.
ma mi vuoi anche gradevole e piacevole compagnia.
E io non lo sono.
Mi stai mettendo di fronte al famoso "doppio legame"( "sii spontaneo", "dominami adesso", "sii indipendente da me da ora" ), e vorresti che io trovassi la strada per uscirne?
La so.
Mentirti. Anche a te.
Vuoi i sorrisi? Sorrido.
Vuoi che sia allegra? no problem.
Ma poi non venire a dire che non sono onesta.
Non si può avere tutto dalla vita.
Non ti ho chiesto niente, ho detto solo quello che penso e mi dici che mi faccio del male, che devo uscire e sorridere e fare.
E con chi dovrei fare tutto questo?
Non c'è nessuno.
Piantatela per favore di dirmi questa cazzata. Perchè anche tu, che sei la prima a ripetermelo, poi STRANO ma non ci sei mai.
E allora sono solo cazzate, e come sto zitta io state zitti voi.
Che cazzo.
Non ho chiesto niente, ho solo risposto alla tua domanda.
se la risposta non ti va bene puoi fare dei metri.
Come tutti.

giovedì 8 novembre 2007

Canzone per la mia ex ragazza

Deve avere un po' più di dieci anni sta canzone. magari ne ha 12-13.
era idiota allora.
Lo è adesso.
Ma oggi mentre andavo in macchina al lavoro...mentre Il ruggito del coniglio era in pausa pubblicitaria..mi è tornata in mente.
Quando si dice...avere stile. La mia memoria ha un certo tempismo
" Mi telefona ogni tanto e parla un po' di lui,
va a finire che alla fine lo ameremo in due."

marco adami. canzone per la mia ex ragazza.
....sic....


risvegli

Stanotte ho fatto un sogno bellissimo.
Ero innamorata.
E lui anche.
C'erano abbracci e baci in quantità..un'atmosfera di calore primaverile.
Nel sogno mi sentivo bene, mi sentivo felice, come se la vita non fosse poi malaccio.
E' stato talmente bello.
Poi mi sono svegliata e il letto come sempre era vuoto e la cucina fredda mi aspettava per la mia colazione solitaria.
Mi sono svegliata con ancora uno scampolo di sorriso.
Poi l'ho sciacquato via con l'acqua fredda.

c'è da dire che un pochino ti somigliava, quest'uomo.
c'è da dire che non te lo dirò mai. la mia capacità di umiliarmi ha dei limiti.

martedì 6 novembre 2007

Escluso il cane

"Una famiglia. Si fa presto a dire. Pensi a quella che hai avuto e i senti superiore. Pensi a quella che vorresti avere, e più che inferiore ti senti molto confuso, quasi in colpa. Hai letto Freud, hai visto Scene da un matrimonio, hai sentito quello che è successo con Erika e Omar, eppure ogni tanto, prima di addormentarti, invece del gusto forte e quasi alcolico della tua libertà, della tua indipendenza, della tua emancipazione personale, avverti ancora una strana vertigine che ti porta ad aggrapparti al tuo cuscino. A lasciare accesa la luce in corridoio... "
Escluso il cane. D'Amicis.

già citare Rino Gaetano e una grande canzone.
Ma questo brano da solo per me è valso il libro.

E poi davvero, più che mai davvero...
...ma togli il cane
escluso il cane
tutti gli altri son cattivi...
Cazzo se è vero.

lunedì 5 novembre 2007

Bene (Nonvogliocheclara version)

Bene, se mi dici che ci trovi anche dei fiori in questa storia, sono tuoi
ma è inutile cercarmi sotto il tavolo,
ormai non ci sto più
ho preso qualche treno, qualche nave,
qualche sogno, qualche tempo fa...

Mi piace questa canzone. mi piace.
Mi fa tanto pensare a me, e anche ad una persona.
Mi sento io...mi sento io e mi sento come se insieme fossi tu a dirmi certe cose.
Sono io che ci trovo anche dei fiori, sono io che ho preso treni e navi.

Non ci sono fiori.

E ancora mille volte, mille anni, ci scommetto, mi ringrazierai
per quel sorriso ladro e per i giochi, i mille giochi che sapevi già..

E sei tu ora che puoi parlare.
io che ti ringrazio, stupidina stupidina che sono sì.
Ma che ci vuoi fare. Grazie per il sorriso ladro.
E per i mille giochi che sapevo già ma non credevo.

Ma te ne sei andato. Sorridendo e senza dire perchè.
Come scrisse quel grand'uomo nel romanzo
" Mi sento abbandonato perchè non mi hai nemmeno detto: - Ti abbandono-".
E dire che nel nostro caso...non era necessario dire. Avresti però potuto non dire.
Perchè davvero...certe frasi...le hai smentite davvero troppo.
Se un giorno vorrai dirle, cercami sotto il tavolo. E spero che il vuoto ti sia di risposta.

domenica 4 novembre 2007

non. forse. qualcosa.

oggi ho avuto forse l'ultima opportunità di dire una cosa.
Di fare una domanda, anche.
Non l'ho fatto.
Ne ho fatta un'altra.
Non ho chiesto "Perchè quella sera sei stato con me? Come mai lo hai fatto?".
Non ho detto "Non eri obbligato, e soprattutto non lo sei e non lo sarai, non ti ho cercato per quello."
Non l'ho chiesto e non l'ho detto anche se lo penso, anche se mi piacerebbe capire, perchè per la qui presente maniaca dello scavo mentale, la signora del rimestare nell'abisso, la paladina dell'esplorazione della zona oscura...mancano tessere al puzzle.
O forse c'è solo una tessera in più.
Senza quella forse tutto mi sembrerebbe più lineare. Quella mi stona. E vado avanti e indietro nel nastro ormai segnato della memoria e mi chiedo se...non so...ho fatto qualcosa che ha fatto sentire in obbligo? Oppure...ho fatto qualcosa che ha fatto perdere completamente qualsiasi interesse? O ancora...è stato tutto talmente indifferente che bisogna solo far finta che non sia successo?
Tu mi prenderesti in giro, ci metto niente a sentire la tua voce che mi ripete" pensi troppo. tu pensi troppo. E ti ricordi troppo. perchè non spegni la testa e dimentichi?"
Perchè quando non capisco...mi rimane qualcosa che punge, in testa.

sabato 3 novembre 2007

pan di zucca


Come impiegare molto bene un'oretta di sabato pomeriggio...
con un po' di zucca e ben poco altro...
viene un pane buono buonosoooo!!!
Mi sa che domani ne faccio un altro po' di pagnottine.
Se qualcuno vuole assaggiare...


venerdì 2 novembre 2007

lo ha detto mesi fa

El mundo està hundido en la mierda.
Assolutamente d'accordo.
E c'è chi si adopera perchè Saramago non venga smentito eh???
che schifo.

per fare un esempio..dopo qualche annetto dal G8 e dalle immani porcate alla scuola Diaz...

http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/cronaca/g8-genova/richieste-pm-noglabal/richieste-pm-noglabal.html

giovedì 1 novembre 2007

le cose

Che poi..che poi le cose quando le dici sembrano più vere, più reali.
E invece, a non avere nessuno con cui condividerle...mi sembrano ancora più misere di quanto già non siano.
La sensazione è questa.
Forse è la stanchezza. Domani sono a casa dal lavoro però. Si lavora a casa, che è comunque un'altra musica. Sì.
Solo che ...solo che niente, dai.
Cercherò di farle andare, le cose. Per me stessa. già. Una di quelle cose che non mi sono mai venute benissimo.
Ma sto migliorando. Anche perchè...non ci sono molte altre possibilità.
Tanti auguri a me?
Tanti auguri.