lunedì 3 dicembre 2007

"Il significato dell'esistenza" Fruttero e Lucentini

La suggestione eschilea è intessissima.
Clitemnestra, a due passi da noi, ha ricevuto il rossastro segnale che prelude al ritorno del marito Agamennone, e già, con l’amante Egisto, s’appresta all’efferato delitto. Entrambi hanno notato le nere Erinni che svolazzano intorno, e non ignorano dunque che finirà male anche per loro.
Ma nulla ormai può fermarli, come nulla può fermare lo stesso Agamennone, che pure ha con sé Cassandra in persona per avvertirlo.

Niente. Il Re degli Atridi e lei stessa, Cassandra, vanno al macello pur sapendo di andarci.

Del resto lo zio di Agamennone, Tieste, non sapeva anche lui che ingannando suo fratello Atreo con la propria cognata Erope avrebbe dovuto aspettarsi il peggio? Lo sapeva, ma finì per mangiare ugualmente le carni dei propri bambini, che l’altro gli aveva approntato sotto forma di spiedini arrosto.
E fu da questo equivoco di fondo che nacque incestuosamente Egisto; giacchè lo zio antropofago, per uscire dall’impasse, dovette giacere con una giovinetta incontrata nel bosco, sapendo in realtà che si trattava della propria figlia Melopea. La ragazza d’altra parte sapeva che quell’incauta associazione l’avrebbe portata a trapassarsi con la spada paterna; tuttavia non esitò ad unirsi con lo zio che le aveva già liquidato i fratelli,e che meditava di strumentalizzarle il figlioletto per emarginare definitivamente anche il padre. Accordo in extremis, però, tra figlio dell’incesto e padre incestuoso due volte, con clamoroso rovesciamento di alleanze ai danni dello zio e del cugino. Soppressione di quest’ultimo da parte della moglie con complicità dell’amante. E rovina finale della famiglia quando il nipote, come previsto, scanna la madre e il patrigno d’accordo con la sorella.
Riepilogando: tutti sapevano fin dal principio come sarebbe andata a finire, ma in quella programmata marcia alla catastrofe, tra piani demenziali e connubii contro natura, perfide lusinghe e presentazioni di mostruosi "pacchetti", tutto continuò come se nessuno sapesse o volesse farci niente. Che altro dedurne se non che Eschilo, ispirato da Cassandra, modellò la sua Orestiade sulle vicende nostro centrosinistra?

Lo hanno scritto nel 1994. F & L.

Quanto hanno ragione...merdimonio!!!!

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