venerdì 29 maggio 2009

contrasti

Adoro partire, viaggiare, prendere su lo zainetto, farcito di sacco a pelo e poco altro.
Adoro conoscere, ascoltare lingue diverse, gironzolare sconosciuta tra la gente.
E allora perchè ogni volta, dopo aver fatto click su "ok" e aver stampato la prenotazione del mio volo economico, sento una strana fitta qui?
Forse sono solo un po' codarda, zompettare qua e là da sola mi fa paura?
O forse è che partire è un po' morire, e a me gli aerei danno sempre un vago senso di ansia?
O forse è che ogni volta che sto per partire..ogni volta..conosco qualcuno che magari sembra interessante.
E poi io vado via per la mia mini vacanza, torno e tutto è andato a ramengo.
Come disse saggiamente un amico, se uno non sa aspettare che tu torni da 5 giorni di ferie, non vale nemmeno la pena, ma mi fa un po' triste lo stesso.
Eppure, ci dev'essere qualcos'altro sotto, a questa malinconia ogni volta che decido di andare.
Di partire per qualche giorno, via dall'Italia.
In realtà viaggiare da sola mi piace, me la sono sempre cavata con l'inglese anche se ho sempre paura di non capire. E poi non ho neanche nulla a trattenermi qui, lavoro a parte.
E allora, cosa diavolo mi succede? vorrei estirpare questo senso di tristezza che mi porto dentro.
Mi ricordo che da bambina mi prendeva all'improvviso, magari a metà di qualcosa che desideravo da tanto, una gita, un'uscita, qualcosa del genere.
Probabilmente ho qualche difetto di fabbrica.
Comunque sia, grazie a ryanair, infesterò i cieli d'europa anche questa volta.

venerdì 15 maggio 2009

cercando di studiare

Occorre sperimentare uno scambio affettivo profondo, nutrire la speranza di contare per qualcuno per continuare a crescere.

Leggo i libri in fretta, questi libri.
Macino gli esami, le facce dei professori conosciute agli esami, i libri della biblioteca passano per le mie mani il tempo di leggerli e restituirli.
Non mi resta quasi niente.
Che caso strano, ciò che mi resta sono solo i richiami a cose studiate nella vecchia laurea.
Quando torna il nome di Bion, o Watzlawick, mi risveglio.
Di tre libri, fin'ora, una frase.