lunedì 26 novembre 2007

cosa è stato. cosa sarà.

F. ha bevuto dal bicchiere.
ha preso la mia mano. L'ha portata sul bicchiere. Ha aperto la bocca, ronzando un po' come una vecchia radio.
Telefono a sua madre. Per una volta, lei gentile, entusiasta.
Che mi rimpiangerà e in bocca al lupo.
Me lo racconto per ricordarmelo.
La stima della strega cattiva.
E poi di nuovo cambiare...cosa succederà stavolta?
Speriamo tutto bene.
E' bello, anche, lasciare adesso con queste belle novità.
Mi fa sentire come quando fai qualcosa di buono. Come quando ho stretto quella mano dicendo "va bene, da ora ci vedremo una volta al mese per fare il punto della situazione".
Perchè il percorso aveva dato quello che doveva e poteva.
E' bello tutto questo.
Orfeo insegna che non bisogna voltarsi indietro, quando si sta facendo un percorso.
Ma a me piace, quando lascio qualcosa. Un casa, una persona, un lavoro.
Mi piace fermarmi un attimo e guardare.
Quello che è stato. Quello che era prima di me, quello che è stato con me.
Mi piace, per un attimo, prima di andarmene.
Perchè per chiudere qualcosa bisogna guardare negli occhi la situazione e fermarsi.
Sono d'accordo con Holden Caufield, gli addii sono importanti.
Poi si fa un respiro profondo e si riparte. Si è soli, si è sempre soli.
Ma è così che si viaggia più veloci.

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