mercoledì 29 ottobre 2008

mi manca

Sto pensando che mi mancano un po' le tue carezze, anche se erano finte.
Anche se le facevi solo per non startene con le mani in mano vicino a me.
Mi mancano.
Mi manca il calore di una mano che mi passa sui capelli o sulle spalle, che si sofferma qualche secondo tra le scapole, come a voler far scivolare di dosso il peso della giornata.
E' un'altra di quelle cose che non (ti) dirò mai.
Non te ne importerebbe nulla, e sarebbe solo l'umiliazione di questo stupido animaletto randagio, e stupido, stupido, stupido.

domenica 26 ottobre 2008

tutto quel che vorrei stasera

è un po' di compagnia. Un po' di compagnia in cui ci fosse spazio anche per me.
non solo bocche che parlano e parlano e pretendono attenzione.
una mano che mi accarezza i capelli. una voce che legge per me. Qualcuno che ogni tanto mi faccia una domanda davvero desiderando di ascoltare la risposta.
Chissà perchè sto così. Dev'essere il ritorno all'ora solare che mi ha un po' sbalestrata.

domenica 19 ottobre 2008

pochi minuti

per l'esattezza TRE. più di così non riesco a correre, a quanto pare.
Ma va già bene, considerato quanto sono pigra, e quanto mi abbia sempre fatto schifo correre.
Però ci sto provando, urge una minima rimessa in forma (fisica e mentale), e oltre al sacco un po' di corsetta dicono mi farebbe tanto tanto bene.
Ci sto provando...mica tanto, lo so, qualche giorno che provo. ma insomma, 3 minuti di corsa e poi sono già li a camminare.
La cosa carina è che il mio quartiere è periferico di brutto, ora inizia a darsi arie da residenziale, ma per la polizia (oh yes) è ancora il quartierucolo con qualche spacciatore in più, con qualche casinello in più, e poi poco alla moda, insomma.
La cosa carina di tutto ciò è che di domenica mattina non ci vedi in giro un'anima, i pensionati che lo popolano saranno tutti a messa, immagino, e i suddetti drogatelli hanno fatto le ore piccole la sera prima.
Così posso fingere di correre in pace (più o meno).
3 minuti di corsa e qualcosa di camminata, e davanti a me un uomo un ragazzo una figura che cammina.
Sono senza occhiali, ovviamente, lo vedo sfuocato quel tanto che basta perchè mi ricordi te.
Non che ti abbia visto caminare chissà quante volte, si contano sulle dita di una mano, in effetti.
ma è l'aria, il capello, che poi tu li hai tagliati, mi pare.
è l'aria, il giubbotto, la falcata un po' scazzata un po' trascinata un po' risoluta.
Lo supero, fingendo un'energia che assolutamente non ho.
Ha gli occhiali scuri, anche se oggi c'è foschia, di sguincio inquadro una mascella mal rasata, un'aria vagamente ostile.
Come dire, così al volo, ti somiglia.
Poi non so, non mi sono fermata, ho proseguito contando i passi ancora un po', col vago pensiero a te.
Col vago pensiero che tu, per lo spazio di un sospiro, mi hai ridato la speranza che qualcuno potesse trovarmi interessante. E di questo ti ringrazio, perchè quella breve illusione ha dato energia a quei pochi giorni. E la vita sarebbe davvero troppo grigia, senza queste cose.

sabato 18 ottobre 2008

occhi(aie) a mandorla

Se vedessi mio padre capiresti che ha gli occhi della stessa forma. Nemmeno tanto a mandorla poi, avresti dovuto vedermi da bambina.
Credevano fossi strabica perchè erano tanto allungati da sembrare strani.
Invece le occhiaie non so, qualcuno mi ha detto che dipende dalla pelle olivastra, che è il mio colore, che pure se dormo (infatti) e mi riposo mi restano sempre quei segni di chissà quale vita dissoluta.
Grazie di avermi detto che avrei dei begli occhi, non fosse per queste occhiaie terribili.
"ma che hai? sei stanca? preoccupata?"
In effetti sì. Non che si capisca dal viso, che, come ti ho detto, è così di "costituzione".
Però..hai presente quando hai come un'epifania...e ti rendi conto di non sapere un cazzo?
Mi guardo allo specchio, a quasi 30 anni, guardo occhi(aie) a mandorla che rispondono con aria interrogativa e non sanno come giustificarsi.
Mi accorgo di sapere così poco. E tutti questi anni passati a studiare, a lavorare? Possibile che abbiano dato un così misero frutto?
Come se non sapessi nulla, o almeno, non sapessi nulla di veramente utile.
Ogni giorno scopro una nuova mancanza nella mia personale enciclopedia. ma come la posso colmare? Ho paura persino ad ammetterlo a me stessa che sarò, sempre, una studentessa alla ricerca di qualcosa.

giovedì 16 ottobre 2008

è idiota ma

il mio nomignolo non per niente è "coniglietto mannaro".
E poi il titolo, oddio che ridere.
Da 0.44 a 0.55 rispecchia me in sti giorni, poi.
Semel in anno licet...guardare video idioti!!!

mercoledì 15 ottobre 2008

lagnanze lagnose

Oggi ho voglia di urlare. Di lamentarmi a voce alta, elencando ogni singolo schifo che mi punge il cervello.
Sono stanca. Vorrei poterlo dire a qualcuno, che sono stanca.
Che non ne posso più di lottare contro la disorganizzazione, contro la burocrazia.
Che non ne posso più di sentirmi dire "sei una persona intelligente" perchè o non è vero o non serve a un cazzo, visto che alla fine non ottengo nulla.
Sono tanto intelligente che prendo uno stipendio che fa ridere tutti quelli a cui lo dico, sono tanto intelligente che l'ultimo uomo che mi si è avvicinato è riuscito a farmi credere che io per lui valessi qualcosa più di niente quando era vero il contrario, sono tanto intelligente che vivo precaria in qualsiasi settore della mia vita, l'unica mia certezza è il mutuo.
Cazzo.
Sono arrabbiata.
Sono stufa marcia di dover correre ogni giorno verso non so bene cosa.
Sono stanca. Cazzo.
Vorrei qualcosa per me, ogni tanto. Una soddisfazione, una pacca sulla spalla.
Uffa.
Sono stanca.
L'ultima conversazione, ieri sera.
"ma io, dimmi, che impressione dò come persona?"
"beh...sei molto formosa..abbondante. Sei come..una vecchia torta della nonna...".
Ora. E' tutto qui?
Alla domanda su che impressione dò agli altri, mi sai dire solo che sono sovrappeso e che ti ricordo una vecchia torta?
ma fanculo.
Volevo sapere se a vedermi in faccia mi si legge negli occhi o nelle occhiaie che sono stanca, che le mie speranze tremolano e che oscillo tra l'attaccamento e l'avversione per questa bolla di solitudine in cui rotolano i miei giorni.
Volevo, sotto sotto, che mi dicessi che un giorno qualcuno mi conoscerà e deciderà di fermarsi vicino a me. Che al di là dell'involucro, qualcuno ci sarebbe andato, un giorno.
E invece, esattamente a rovescio, mi rispondi solo dicendo che magari in un film a raccogliere riso vicino alla Mangano, ecco.
Il problema è che è l'ultimo dei miei pensieri, ora.
Vorrei stare bene, vorrei essere un po' serena.
E poi certo, come tutte, come tutti, avrei voluto vorrei essere bella attraente e così via, ma certo che lo vorrei.
ma prima, prima, vorrei per qualcuno ESSERE.

venerdì 10 ottobre 2008

mumbleggiando

a quanto ne so, ora state insieme.
a quanto ne so, vi siete conosciuti quando io e lui avevamo già avuto la nostra piccola chance, la nostra piccola parentesi.
a quanto ne so, non hai chiesto nè a me nè a lui se avevamo avuto una relazione.
a quanto ne so, l'argomento non è stato trattato perchè non ce n'era motivo
a quanto ne so, io sono sparita, per forza di cose, dalla vostra vita, prima che tra voi accadesse una qualsiasi cosa.
a quanto ne so, ora state insieme, dicevo.
a quanto ne so, io e lui non ci siamo più ne visti nè sentiti, nè lo faremo.
a quanto ne so, ti vuole bene, e tu ne vuoi a lui, o così ti sembra.
a quanto ne so, mi ripeto, sì mi ripeto, ora state insieme.

quello che non so...è perchè devi avercela con me.
Gelosia retroattiva?
Sei arrabbiata perchè, conoscendoti da circa 10 ore, avrei dovuto raccontarti che avevo avuto una piccola storia con un uomo che avevi appena conosciuto e di cui non ti importava nulla?
Considera, mia cara, che dopo 23 ore che ti conoscevo io sono andata via, per sempre, da te e da lui.
Ok. Lo so che sei una bambina, che ho quasi 10 anni più di te. Però mi fa ridere che tu faccia il broncio adesso.
Dopotutto, a quanto ne so, sono io che dormo da sola, da un pezzo. Mica tu. Sorridi, bocconcino.

giovedì 9 ottobre 2008

nuvole scure

La prima sensazione, quella più forte, è la nausea, il vomito, il rigetto.
La seconda sensazione è la voglia di urlare, di minacciare, di buttare all'aria scrivanie e fogli.
La terza sensazione è lo sconforto, il peso sulla schiena, la bastonata tra le scapole arrivata a tradimento ma forse neanche tanto.
Pensieri vagabondi all'alba, prima che suoni l'inutile sveglia.
Abbandonare il mutuo, la casa tutto, andarsene da qualsiasi parte all'estero perchè tanto qui non riesco a fare niente di buono.
Con il lavoro che sta andando a ramengo.
Con questa maledetta infame seconda laurea che mai ho voluto.
Con tutto questo mettersi sempre a novanta e poi accorgersi che appena ti sei rialzata un attimo hanno cancellato, stronzi, quello che avevi fatto.
e dicono pure di portare pazienza, che non è stato fatto apposta.
Sì però io adesso cosa dico "scusate, non hanno fatto apposta?" quando devo ricambiare tutte le ore e i giorni? Quando la banca vuole i soldi?
Scusate, non hanno fatto apposta, eccovi il mio rene, sperando di farvi gradito dono.

lunedì 6 ottobre 2008

consigli di un certo livello

Tutte queste deliziose coppie convinte che incontrerò l'uomo giusto.
mano nella mano, seduti vicini, così simili a forza di rispecchiarsi l'un l'altro.
"è questione di tempo, lo sai..anche io credevo..e poi.." "ci siamo incontrati e adesso vedi" "stiamo insieme, e sai è cosp che va.." "devi avere pazienza" "e guardarti intorno".
Continuano a finirsi le frasi a vicenda, le mani intrecciate sul divano vicini vicini.
Mi sento sempre un po' sulle spine, in questi momenti.
Non ho ancora capito quale risposta si aspettano da me. Ultimamente opto per un generico "mmmgggff"..chino un po' la testa, faccio un movimento tipo sì no forse come se avessi una mosca che mi ronza intorno e loro si guardano negli occhi, soddisfatti di aver portato conforto alla mia solitudine con la loro saggezza.
A volte mi suggeriscono di iscrivermi a una palestra (bella mossa, io odio questi ambienti, lo sapete cari), o a un corso di scultura (al liceo il mio professore di artistica era sconsolato davanti alla mia incapacità), o a qualche sito internet (sono nerd, certo, ma non mi piacciono le agenzie matrimoniali, virtuali o meno).
Preferirei che continuassero a guardarsi negli occhi, magari in un romantico silenzio, a questo punto.
Anche perchè, questi cazzo di discorsi deprimenti diventano pure peggiori se continuate a punteggiarli di bacetti e strusciatine, cari miei.
Mi fate sentire una guardona, oltre in una brutta puntata di "scherzi a parte"(che cazzo di suggerimento è "cambia supermercato, cercane uno frequentato da persone più giovani".)

sabato 4 ottobre 2008

appunto mentale


questa la dedico a me stessa.

giovedì 2 ottobre 2008

memento.

This is fish number six-hundred and forty-one in a lifetime of goldfish. My parents bought me the first one to teach me about loving and caring for another living breathing creature of God. Six hundred and forty fish later, the only thing I know is everything you love will die. The first time you meet that someone special, you can count on them one day being dead and in the ground.

(Survivor _ Chuck Palahniuk)