sabato 25 novembre 2006

- Tesoro, che hai fatto al braccio?
- mi sono tagliata
- E’ un gesto da persone immature, in cerca di attenzioni. Ti ha dato sollievo?
- No.
- Ti ha allentato la tensione?
- No.
- Ti ha dato sollievo?
(silenzio)
Ti ha dato sollievo?
- No.
- Non capisco perché l’hai fato.
- Allora chiedimelo.
- Ti ha allentato la tensione?
(un lungo silenzio)
Posso guardare?
- No.
- Vorrei guardare, per vedere se è infettato.
- No.
(silenzio)
- Lo sapevo che l’avresti fatto. Lo fa un sacco di gente. Allenta la tensione.
- Tu l’hai mai fatto?
- …
- No. Figuriamoci troppo sano troppo sensibile. Non so dove l’hai letto, ma non allenta la tensione.
(silenzio)
Perché non mi chiedi perché ?
Perché mi sono tagliata il braccio?
- Ti va di dirmelo?
- Sì
- Allora dimmelo.
- CHIEDI
ME
LO.
(un lungo silenzio)

“Psicosi delle 4.48” , in: Sarah kane "Tutto il teatro" PP 193-95


Avevo quell'elenco...discretamente stropicciato, di cose per cui vale la pena. Le aggiunte non vincono la battaglia col pennarello nero che impietoso cancella e lista a lutto le perdite.
Non è incredibile, sicuro, è solo che con due conti un po' spassionati... la mia scomparsa sconquasserebbe la vita di due persone, e addolererebbe in maniera significativa altre due.
Al di fuori di questo quadrilatero...la mia assenza verrebbe assorbita nell'atmosfera come lisciare le pieghe a una coperta.
E sono sicura che nessuno di questi quattro cantoni avrebbe una vaga idea di cosa come perchè. E probabilmente sarebbe in buona parte colpa mia. Mi dispiace, non so fare di meglio. Non ho idea di come proteggere te e me contemporaneamente, per esempio...e tu vorresti. Sto cercando di salvaguardarti come posso...ma non si è mai visto un guardaspalle senza cicatrici. Concedimelo.

mercoledì 22 novembre 2006

click!

"....e ti sei fatta male????
Che vuoi che ti dica...saranno un po' dei miei accidenti che ti sono arrivati."
...click! tutututututututut.....
Per quanto ancora? Dovrò pagare a vita?
Sono andata via. Lo so. E tu? Non ti ricordi niente tu?
Va bene, come vuoi.
Cosa posso fare io..., per esempio però d'ora in poi rispondo solo alle chiamate di cui vedo il numero.
O forse è vero..sono solo un mostro e me lo merito e me lo meritavo.
Ma tu...che ti fa sempre piacere, sapere di nuovi lividi...tu invece...no. Ma non ti ascolti?
Forse sì. E ormai, mi dico, non importa.
Io spengo tutto. E un giorno la smetterai.
Buonanotte

martedì 21 novembre 2006

sirene

Gli abissi marini mi hanno sempre inquietato.
E ricordo le descrizioni...a scuola..le sirene...che paura.
Queste donne...voce che chiama...a dire appoggiati sul mio petto, adagiati tra le mie braccia, lascia le difese, io sono qui per te...lo sai?
A dire vieni vieni non avere paura abbandonati.
A gridare implorare sussurrare ululare ti prego vieni portami via non vedi quanto è profondo questo abisso? allunga la mano ti prego portami via, aiutami aiutami aiutami, sii forte avvicinati aiutami.
ogni volta. visi contorti dalla disperazione, dal pianto
Cazzo.
Ogni volta. Non posso andare via. Il braccio scatta, teso al limite
E quando sono troppo vicina...all'improvviso vedo. E non piangevano...non piangono affatto...ridono in faccia al mio stupore doloroso. Ridono della nuova compagnia trovata per il loro abisso che non lasceranno mai. Mai. tantomeno ora, che. Ed è solo tanfo di alghe, acqua fredda che mi avvolge e manca l'aria e bestemmio me stessa e ogni volta polmoni feriti nel risalire e brandelli di me lasciati in pegno. E lo sguardo deluso...ma come...non resti qui? abbandonati abbandonati abbandonati questa volta non ti faremo male.
Non è vero, non è vero mai...urlo ma non mi sentono, non mi senti, presa dalla tua litania torna torna ti prego torna aiutami adagiati e poi salvami afferrami e abbandonati e torna.
E ogni volta dico no no no basta basta.
E poi ti rivedo lì e penso che forse questa volta...se tendo la mano...la afferrerai per venire via...per uscire da quell'acqua scura. Penso che questa volta, cazzo, questa volta cambierà qualcosa. E poi sono alghe fredde e gorghi melmosi, e dolore che esplode.
Spiego le ali poi, sangue che gronda e cimitero di piume nelle tue mani...e il tuo grido più lontano mi artiglia il cuore.
Ma finchè non stramazzerò ancora...inseguo il vento che mi guidi lontano.


p.s. E' stato a parlarne con te che è uscita quell'immagine...parlando con te che non ti rendi conto di quanto fai per me, di quanto sei importante e prezioso
Anche solo per questo...per questo quadro che hai scatenato improvviso nella mia mente.

domenica 19 novembre 2006

avviso ai naviganti

Nessuno ha mai pensato a me in quel modo.
Non lo credevo possibile.
Per me.
Tutto questo.
Una nave...così perfetta nel suo essere incastonata tra quei palazzi, col suo improbabile fedele faro al fianco.
Questo, ancora, mi commuove.
I pensieri. le attenzioni. Per me.
erano proprio per me.
Non riesco ancora a crederci.
Per me.
Non casuali, non capitati così, senza motivo. pensati per me. Come quell'ombrello, come quelle braccia a tenermi stretta, come quegli occhi a rubarmi a me stessa e come.
Non so fermarmi dal pensare grazie.
E' una cosa preziosa. Una cosa rara e meravigliosa che conservo dentro di me e conserverò e curerò piano piano.
E tu che ti stupisci e dici che l'offerta incondizionata che trapela, trabocca, mio malgrado quasi, dai miei occhi..è inconcepibile.
Sbagli prospettiva. E' l'unica possibile. L'unica che possa salire a bordo di quel veliero.
Sono felice.

venerdì 17 novembre 2006

Marilyn e Toni

"Aspetta da molto?"
"Non importa quanto si aspetta, ma chi si aspetta".

giovedì 16 novembre 2006

basta

-.Che storia, dopo tutto sto tempo. Una vita...un peccato perdersi di vista così però..e poi ..pensa te..anni fa, avevo una mega cotta per te. ti stavo proprio dietro..eri bellina! ...ma scusa...eh, a proposito...stai passando un brutto periodo? Ti vedo stanca..boh...o è solo che non ci vediamo da un paio d'anni? Oh, non dico mica, il tempo passa anche per me...-

Qualcuno gentilmente mi passerebbe un enorme palata di cacca di cavallo?

E va bene, lo ammetto. sono stanca stressata fuori forma. Merito quindi un'esecuzione sommaria? mi sono rotta di sentirmelo dire.
E tanto per la cronaca, le occhiaie ce le ho SEMPRE. da quando ero bambina. E lo so già, GRAZIE, che mi fanno assomigliare a un procione. in questi casi...repetita stressant.
Bah...

mercoledì 15 novembre 2006

vorrei

E ora siedo sul letto del bosco che ormai ha il tuo nome
ora il tempo è un signore distratto è un bambino che dorme
ma se ti svegli e hai ancora paura ridammi la mano
cosa importa se sono caduto se sono lontano

perché domani sarà un giorno lungo e senza parole
perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole


Mi piacerebbe darti qualcosa...o anche solo dirti. Dirti davvero, non solo parlare, qualcosa di utile, di buono.
E invece mi sento sempre così goffa. Il massimo che posso fare...consigli per gli acquisti, sinceri, certo, dal cuore, davvero...ma che sono niente poi, tipo la camomilla alla vaniglia...che è buona sì...ma questo poi già lo sapevi.
Chissà.
Sono turbata stasera.
Chissà.

martedì 14 novembre 2006

Souvent, pour s’amuser, les hommes d’équipage prennent des albatros..

L’albatros per spiccare il volo, deve necessariamente gettarsi da un’altura. Se disgraziatamente viene a trovarsi sulla spiaggia le sue lunghissime ali sbatacchiano inutilmente sulla sabbia senza poter decollare. Se non si leva un brusco vento che lo faccia sollevare sulle ali, morirà d’inedia sopra un letto di rena.
L’albatros aspetta così l’uragano come un salvatore.

Sì.

lunedì 13 novembre 2006

accudire e navigare

Era già l'ora che volge il disio
ai naviganti, e intenerisce il core
lo dì ch'han detto ai dolci amici addio;

Purgatorio_Canto VIII

Mi torna e ritorna in mente.
Solo questo. Credo di capire la sensazione.
Sapore metallico di naufragio nell'aria.
Forse è questo il punto, stasera.

"Batteva sul ferro e rollava il mio treno dell'addio e, signore, niente c'è di più crudele al mondo di un volto visto per l'ultima volta. In una casa vuota, in un atrio vuoto, rannicchiato e rinchiuso sul pavimento contorto nel caglio del mattino. Dopo di allora, quando il treno rolla, si fa caso a tutto... al cappello che si ha in testa, a che lacci si hanno alle scarpe, ai colori degli scialli delle ragazze zingare nel vagone. (...) I binari corrono come lame e il treno non lascia dietro altro che parole...
E anche questo significa, vedete, l'avere avuto un'epopea. Averci in corpo un dolore vero da mangiare. Da portarsi dietro come un cane e accudirselo bene, che anche di quello c'è fa temere che possa finire. "

E' tempo di novello. Anche questo è un naufragio, di quelli rosso rubino. I fondi del bicchiere mi guardano beffardi, sfidandomi.
Ma io facendo finta di niente vi mescolo e rimescolo. Prima o poi riuscirò a confondervi.
Alla salute.

sabato 11 novembre 2006

presagio

Ha detto una cosa strana ma significativa, ricordo le parole esatte, ha detto: “E’ stata una serata bellissima. E non si ripeterà”.

"Prologo a Chiedi alla polvere."

Letto e subito ho sentito freddo. Qualche giorno fa...ricordo bene.
Lui, quell'altro grande scrittore, sì, lo dice. Anzi, se lo sente dire. E io ho pensato...no. No. No. Sono io.
Che fosse un segno del destino, che gli dei stavolta avessero voluto dare un piccolo segnale di preavviso, prima?
grazie. Avevo colto avevo colto. Nonostante le parti rovesciate...non era un rompicapo. E' stata più morbida la realtà, così?
non so. So che ero abbastanza preparata, so che me lo aspettavo.
So perchè me lo aspettavo. Quanta sapienza in tanto poco spazio eh? Eppure...
Sono un po' triste lo stesso, dopotutto, diceva qualcuno saggiamente "eterna risorge sempre la speranza. Come un fungo velenoso".
E quindi....per quanto uno sappia si dica si convinca si ripeta si prepari...c'è sempre l'ultimo fuocherello (azzurro) da soffocare.
Ma in maniera dolce, perchè in fondo...è tutto ciò che ho.
E adesso mi chiedo...se provassi a chiedere alla polvere, cosa mi risponderebbe. Ma per ora..tengo per me le domande, è saggio farlo, se si ha paura della risposta. Un giorno forse.

Buon santo. Alzo il bicchiere. E sorrido. Consapevole di me stessa, che l'unico modo in cui posso perdere, è essere persa.

mercoledì 8 novembre 2006

tutt'altro binario

...
Sentì suonare il telefono nella stanza gelata
e si svegliò di colpo e capì di averla solo sognata.
...
Avevano parlato a lungo di passione e spiritualità.
E avevano toccato il fondo della loro provvisorietà.
Lei disse sta arrivando il giorno,
chiudi la finestra o il mattino ci scoprirà.
E lui sentì crollare il mondo,
sentì che il tempo gli remava contro,

schiacciò la testa sul cuscino,
per non sentire il rumore di fondo della città.

Io. Mica lui.
oggi sarà bologna, per poche ore. Tutt'altra bologna, ma le strade percorrere sono le stesse. Non sarà facile. Tutt'altro binario.

sapevo

mi conosco. Lo sbarco, la strada, il semaforo, la libreria improvvisata nella piazzetta....ho camminato svelta, per un po', occhi sulle vetrine per riempirli e non pensare troppo.
ma mi conosco.
Ho cercato di evitare il vicolo...poi ...invece, mi sono fermata, pochissimi secondi, mano a sfiorare il muro, più o meno lì..dove ricordo. Pochi secondi davvero, ma ci dovevano essere. come una benedizione, un augurio, un.
Feltrinelli, la vetrina, mancava il musicista da strapazzo ma veniva spontaneo comunque cercare l'incavo di un braccio a cui agganciarsi.
Vagare punteggiato da piccole pause, a ricordarsi un momento una frase uno sguardo un bacio.
Binari, quanti binari.
Per fortuna ero in treno, niente cartelloni pubblicitari e negozietti cinesi...troppo difficile tornare lì...troppa emozione.
Chi lo avrebbe mai immaginato. Non è più la stessa la città. Giobbe...le Madonne...i venditori di rose e i proprietari dei negozietti con minuscolo bagno sul retro...avvertono la tua assenza.
E mi guardano e strizzano l'occhio e mi dicono...lo senti anche tu eh, che manca?
Fratellanza di nostalgia...ma poi siamo fortunati...perchè come potremmo avvertirla, se non avessimo avuto il calore della tua presenza? Ne vale tantissimo la pena.

martedì 7 novembre 2006

e mi chiedo..

Se fossi stata diversa, magari.
O solo...
Se fossi capitata in un momento diverso.
Non posso chiedere.
E se potessi farlo non ce ne sarebbe bisogno.
Nastro di Moebius inutile che si rincorre da solo.

stasera vorrei sentirmi in pace, la camomilla Montana del piffero che non sa di niente non lascia neanche un vago retrogusto di calma.
Ho una paura che lo so solo io.
Perennemente in bilico. il lavoro...la vita...
Tutte queste scelte fatte, e in via di , tante da riempirci cassetti e cassetti di sogni rinunce corse chiamate tentativi fallimenti.
Tutte queste scelte...un giorno le guarderò tutte insieme e spero sempre di poter sorridere.
Io intanto vado avanti, seguendo ciò che sento, cercando di ascoltarmi e di ignorarmi, a volte anche.

Cosa sarò in grado di fare, di offrire?
Me stessa. Ma sarà abbastanza?

lunedì 6 novembre 2006

buonanotte

Questa sera ho troppe parole dentro. Nessun orecchio in cui riversarle, anche. Perché sono troppo private, sì, perché sono troppo intime, si trascinano dietro come tela di ragno altre parole altre immagini altri momenti. Ci sono io, nelle mie parole. Forse è questo il problema. Non posso rovesciarle come biglie sul pavimento…perché nessuno tranne me poi le raccoglierebbe. E allora a che scopo…. Le tengo qui, le ricaccio indietro anche se le sento, aggrappate alle labbra, punzecchiare gli angoli asimmetrici di questa bocca, ansiose di saltar fuori. Ma no, basta. Non ne posso più di vederle calpestate, trattate come foglie secche da calciare per gioco. Sono stanca. Se fossi diversa, magari. Ma sono sogni da sera troppo inoltrata per essere credibili.

mercoledì 1 novembre 2006

orrore

Esterno notte. Gambe stanche dal camminare, ci si ferma in una specie di pub. Niente di speciale, finchè non si conquista un tavolo.

- (bla bla bla...) ma mi ascolti?
-.....SI'!
-...ehm...c'è qualcosa che non va?
- ....NO!!! perchè, dovrebbe?!?!?!?!
- ...senti..cos'è successo? sei diventata strana di colpo..ho detto qualcosa che ti ha fatto arrabbiare?
-....NO, senti lascia stare. Guarda...lasciamo perdere..
- ...dimmi.. dai. mi preoccupo se no..
- Senti il problema è che ti sei tolta la giacca. E sei scollata. E hai visto che V. ci ha subito buttato l'occhio?! eh?
- Il tuo moroso?!?!?!?! ma va'......
- L'ho visto benissimo. Appena hai tolto la giacca, alè, osserviamo nel dettaglio!!!!
-....ma a parte che V. ...nei miei confronti, non ha MAI avuto atteggiamenti del genere, ....non me ne sono nemmeno accorta, scusami se te l'ho chiesto ma all'improvviso sei incazzata. Però scusa perchè ce l'hai con me, cos'ho fatto?
- Ti sei tolta la giacca...e anche se non ci hai fatto caso, mi viene da incazzarmi con te, ci sono rimasta male che abbia subito guardato: ce l'ho anche con lui, ma tu hai la tua colpa. Potevi anche metterti un'altra maglia!!!!

....
....
....

Due ore. Due ore a vederti ignorarmi, due ore a sentirti dire a lui " ma no amore, sono solo un po' stanca, va tutto bene scusami".
Due ore in cui ovviamente, come al solito, io e lui potremmo essere due piante d'appartamento per quanto siamo attratti violentemente l'una dall'altro. Due ore in cui tu mi dici "sei scollata, non potevi evitare, che sai che V. è uno che gli piacciono queste cose?". Dettaglio che siamo in 7-8, stasera, che siamo nel casino generale di una festa di halloween che piaceva a te e che io odio, dettaglio che sta benedetta maglia la porto da un millennio, dettaglio che te la sei presa con me perchè secondo te lui ha fatto qualcosa.
Poi arrivi e dici "mi è passata sai? E' che lui guarda sempre tutte, ho pensato che avesse guardato anche te. Guardalo adesso, com'è stanco..poverino...non fa tenerezza?". Sì. Un sacco. Scusate ma io andrei anche a casa, la serata dell'orrore ha superato ogni aspettativa.