mercoledì 31 gennaio 2007

ridicola. ma tant'è.

"...non se la prenda così a cuore..", come diceva lui.
Anche voi, per favore. Non c'è bisogno di un continuo "questa è mia nipote... ", "ti presento la mia amica...", "lei è una mia ex collega...", " posso presentarti...".
Porco Giuda, cos'è sta mania? Va bene che intrallazzare vi piace, ho capito, ma per piacere basta. Lo so che è in buona fede, che cercate di "piazzarmi", ma mi sento quasi come un brutto soprammobile che tutti cercando di smerciare via senza riuscirci.
E le scene grottesche, iquando già ci conosciamo e magari siamo persino usciti insieme anni fa....chiedete prima, che si evitano sti imbarazzi!!!!
Lo so che ci vi ci mettete d'impegno. A preoccuparvi che io mi sistemi, a preoccuparvi che io mi stia buttando via. A preoccuparvi che io stia dando le perle ai porci. Che ci sarebbe da parlare per ore sulle ipotetiche perle e sui mammiferi ghiandivori che ne godrebbero.
E poi se mi curassi un po' di più, più femminile, più seducente. Se prendessi lezioni dalla tua amica, se accettassi di seguire i tuoi consigli. Allora farei faville. ma va a fare delle pugnette, va. Se pensate che così la mia autostima migliori, a ricordarmi le cause perse...mah.
Adesso poi non so cosa fare. In due mi avete talmente ubriacato di discorsi e di spinte di qui e di lì. Va bene. Stasera. Dopo mille deliri, va bene, stavolta vado. Mancano ancora ore e ore..ma ci penso e mi viene l'ansia. Sarò normale? Magari no, ma non so che farci.
Non sono più quella di una volta, andavo molto più a culo. ma ultimamente ci sono ferite dure a rimarginare, c'è diffidenza e poca voglia di mettermi in gioco. Sto in difesa, mi rendo conto, come fossi tigre e cucciolo contemporaneamente. Le schermaglie da prima uscita francamente non me le sento proprio. Ho la sensazione di essere goffa (come l'ultima volta, vino a litri sui suoi pantaloni), incapace di reggere una serata, poco adatta alla situazione.. Ho la sensazione che resterà deluso, anche perchè conoscendovi...chissà cosa siete riuscite a dire. Che ansia. Invecchio. Non era così prima, anzi adoravo prepararmi, pensare, aspettare, iniziare a parlare. Dopo qualche volta, sì, mi veniva l'ansia, come fossi stretta, coniglietto in gabbia.Ora invece preferirei vecchi amici che abbiano già mappato i miei territori, a cui non riservo troppe sorprese. NOn sono pronta a leggere delusione nello sguardo altrui, non sono pronta a certi discorsi, non sono pronta a dover corrispondere per forza a certe aspettative. Neanche avessi 15 anni...ho paura di chissà cosa. Non so. Vedremo. E tu che ridi e dici "dai coniglietto mannaro, su quelle orecchie". Sì sì...ma appunto: io Roger, tu Jessica. Che dici, se me la vedo male...lo faccio ridere. Ok, vado ad allenarmi a fare le smorfie. Che oltretutto "il mio organismo non tollera l'alcol".

lo schifo ancora sulla pelle

E' incredibile la quantità di foto in giro qui. Nel tentativo di rintuzzarle tutte nelle vecchie scatole da scarpe, ne scappano sempre fuori. Anche QUELLE. i miei 5 anni o giù di lì. Due serie diverse: capelli ancora corti corti, sulla sedia, e poi sbionditi dal sole e lunghi vicino alla finestra. Nel giro di un annetto immagino.
Facciamo due conti. sono passati più di 20 anni. Da tutto. Eppure me le ricordo ancora, soprattutto quelle in maglietta, sedia in terrazza. La sensazione di disagio, di voler sparire. Per anni mi ha dato fastidio l'odore del sigaro. ora non più, ma è stato duro a morire, il disgusto.
Basta pensare un attimo, senza sforzo,e ricordo quel letto con la pedana sotto, che diventava zattera nel mare in tempesta. La medusa. C'era sempre la medusa. Mai uno squalo, un pescecane, no...una fottuta medusa. con quei tentacoli mollicci. Che sensazione di sporco. Ancora qui, quasi, la sento. E quell'aria pesante come densa. Ti ricordi tu? Non indago, è meglio.
Su le braccine dai, guarda qui, mettiti così, lascia i capelli, perchè non sorridi? Perchè no perchè no perchè no. Ma di che ti vergogni, ma dai che sei carina. Non me ne frega un cazzo. Mi obblighi, non me ne frega un cazzo se secondo te sono carine, non me ne frega un cazzo se pensi che non capisca se non c'è niente di male e se lui è una merda di "artista".
Se IO NON VOGLIO, se IO mi vergogno e non voglio. Sono passati vent'anni. Ormai che ci vuoi fare, ne succedono di cose peggiori. Poteva farti, poteva capitare...sì sì sì lo so che non è niente di tremendo, ma lasciate che giudichi io. Per te niente di male, per me l'ennesima violazione. Per te sono cresciuta a tradimento, in fretta, d'improvviso, come i fagioli magici di Jack. Per me sono stati gradini tutti, da scalare, che tu rendevi scivolosi di olio sotto i miei passi incerti di bambina.
Quel che credo poi è che non te ne rendessi neanche conto. Forse quasi lo spero. E ora appoggi la testa sulle mie gambe e dici "sei diventata una donna...guarda...una donna..e io non lo sapevo".
Non è colpa mia, è che non è facile farti accorgere di qualcosa che vada oltre il fondo del tuo bicchiere.

lunedì 29 gennaio 2007

abbracciali...e parliamo....con tanta fatica

Dopo l'ultima fatica, anche oggi mediazioni da fare.
Prima le urli "zitta troia", ormai intercalare con cui controlli come reagiamo e quanto, e lei che vien da me e dice "mi urla t...ma come si permette..ma io ...ma io adesso...." e si mette al tuo livello e vi prendete muro a muro. E mi dice "aspettati anche tu" ma io ci sono abituata e lo sa, le parole...lo sa che è un risultato arrivare a ottenere parole...ma continua a dire "fisicamente è sano, non capisco allora che abbia..." . E sarebbe di "sostegno"? Lassamo perde....
E tu che poi ti chiudi nel bagno a piangere e sei piccolo nei tuoi 12 anni e " non puoi entrare nel bagno dei maschi" e ti scappa un sorriso al mio impudente entrare dicendo "proverò l'ebbrezza del proibito, allora!!!", e poi invece ti fai distrarre a misurare le nostre altezze contando piastrelle.
Quanta energia che ci vuole.
E lui che arriva"signorina..signorina..come va...sa che se ha bisogno, mi chiama.." e con te " e tu...lo sai...che a me piace che si porti rispetto...tra uomini ci si capisce vero...io e te...siamo intesi...", che in fondo qui tutti cercano di aiutarti di contenerti di crearti un ambiente in qualche modo strutturato, un minimo, che tu possa aver almeno fuori di te dei confini sicuri a cui poterti anche appoggiare.
Alla fine quando abbiamo parlato giocato e perfino finito insieme la verifica mi sorridi e lei torna e mi dice "con me non collabora ..." e io penso che alla fine non so come ma io sono tanto più stanca di lei.
E mi dicono "brava..mantieni sempre la calma..." e mi ricordo ancora Daniele a dirmi, i primi mesi del tirocinio parlando di V."...quando avresti voglia di strangolarla...e lo so che te la fa venire...prova ad abbracciarla...ci vorrà molta più energia...ma prova".
E' vero. Ma quando qualcosa si smuove è bello. Anche se ricevere tanto da te, ricevere che è un trovarsi addosso, ricevere a palate, a mucchi, a badilate, i tuoi grovigli, i tuoi grumi bollenti...mi sento così stanca, così piena...devo ricaricarmi.
E tu che mi dici "ma tu non ti arrabbi mai...non urli...non spacchi le cose..?" e ti spiego che sì...mi arrabbio...a volte urlo anch'io..ma vedi, non è così che...vedi..se tu parli...io provo a capire...altrimenti facciamo fatica...tutti sai..ma con calma, magari anche in più volte...prima o poi...se ci proviamo...riusciamo....che poi se fossimo amici ti farei vedere la nocca di questa mano che non tornerà mai a livello delle altre. Un giorno magari. Con calma. perchè poi...che dire...a scuola è una cosa...fuori...io....non per niente...
http://www.goear.com/listen.php?v=0fb5fb9

giovedì 25 gennaio 2007

legami

Sono una cosa strana, i legami.
Tremendamente strana.
Quando oggi ha detto "Lo so lo so..ma io ho paura. Se lascio andare questo, poi cosa resta."
Il nocciolo torna sempre, per ora, quello.
Che poi...sì.
I legami, santo cielo. Addomesticare. creare legami. Il piccolo principe era biondiccio, pare. Chissà se intercalava con "basta!" i suoi discorsi.
Quante cose in mente in una sola sera.
E io che volevo concentrarmi e scrivere.
Domani domani domani.

...cause I-I-I-I-I'm feeling blue...

martedì 23 gennaio 2007

a sorpresa..

- C'è un pacco per te...
-???
...
E dentro: "trovo sia umanamente impossibile stare senza musica o con scarsa possibilità di ascoltarla, e quindi...."

Non ascolto cd da mesi,è vero. solo radio, per via di una vecchia rottura di stereo (anni fa) e di pc (estate scorsa...). Ma tu l'hai saputo solo da qualche settimana, che quelli che mi avevi dato li sentivo solo in macchina, quando mia mamma mi presta la sua che ha il lettore.
E oggi torno dal lavoro e mi aspetta questo pacco? con dentro tutto questo? per me???
Come si fa a esser così premuorosi con me? Che ne sono sicura, che non me lo merito.
E dentro Nick Drake..come facevo a non telefonarti commossa?
Nessuno ha mai fatto queste cose per me. Mi sento amata tantissimo, è strano.
Grazie ancora.

so forget this cruel world
where I belong
I'll just sit and wait
and sing my song
and if one day you should see me in the crowd
lend a hand and lift me
to your place in the cloud

lunedì 22 gennaio 2007

cosa eravamo...

http://www.youtube.com/watch?v=0GPeHsxRF-w

Per le smorfie quando cantava..Per quella mossa che gli imitavi, e che ora non gli ho più visto. Ma ti veniva bene e mi facevi ridere che ti vergognavi.
per le ore in macchina che tu guidavi e io frugavo tra le cassette e alzavo troppo il volume.

http://www.youtube.com/watch?v=HC-O3Ql7OIQ&mode=related&search=

Per quelle rare volte che cantavi insieme a me. Per tutte quelle in cui ti dicevamo eccolo eccolo è lui. Per quando ti facevo vedere il diario delle medie e tu dicevi "destino".
Magari sì. Lo è stato. E comunque eccolo eccolo..per me sarà sempre così.

E anche se non posso più dire "oddio oddio...sono coperta di origano..." a volte tra me e me lo penso e me lo dico ancora.
Ma non c'è risposta. Mi dispiace per tutto. Di tutto. Rilfetto da qualche giorno. Rifletto e mi chiedo se posso. Anche solo un "come stai." In questi giorni finisce che piango troppo.
Sai cosa faccio?
http://www.youtube.com/watch?v=dpyFXTaFUKU

E penso a tutte le nostre cose felici. alle risate. a quando ti vestivi per suonare. a quando mettevi il naso in cucina e ti sgridavo. A quando risolvevamo gli enigmi della Fenice, e a quando mi hai fatto scoprire Sandman.
Vorrei che tu sorridessi sempre come quelle volte. Vorrei che non fossero successe tutte quelle cose. Vorrei non aver visto quelle cose, non aver dovuto avere tanta paura di te.
Vorrei che un giorno potessimo di nuovo guardarci negli occhi e dirci che non è stata tutta una perdita di tempo.
Seamos realistas exijamos lo imposible.
Stai bene, mi raccomando. E tienile ferme, quelle mani.

domenica 21 gennaio 2007

L'arte del sogno

Veramente una perla di film.
Le scene, le case, il protagonista e i suoi sogni resi così bene...
E poi che dire...mi ci ritrovo troppo in Stephane.
A parte che io sono quel tanto meno poetica, meno affascinante, meno creativa, meno disarmante...quel tanto più banale e ordinaria...da essere direi più sana (quanti rovesci hanno le medaglie)
Ma quanto lo capisco, in certi momenti. La porta, verso la fine.
Il discorso vicino alla finestra. E un sacco di altre cose.
Da tanto tempo non mi piaceva tanto un film.

...ma tu piangerai un po' per me quando sarò morto?

...potresti...accarezzarmi i capelli...

p.s. quella cosa dei 70 anni...dolce...a E. è sembrata idiota, la dicessero a me...voglio dire...la dicesse qualcuno a me la troverei bellissima.

p.p.s. grandioso Gael Garcia...

giovedì 18 gennaio 2007

quel che resta è un gabbiano

"Se la nostra amicizia dipendesse da cose come lo spazio e il tempo, allora una volta superati lo spazio e tempo, noi avremmo anche distrutto questo nostro sodalizio! Non ti pare? Ma se superi il tempo e lo spazio, non vi sarà nient’altro che l ’Adesso e il Qui, il Qui e l ’Adesso. E non ti sa che, in questo hic et nunc, noi avremo occasione di vederci, eh, ogni tanto?"

Il pennuto mi sapeva un po' di supponente, ricordo, ai tempi.
Mi piaceva quando elucubrava che "il corpo non è altro che un grumo di pensiero". Quanto mi sarebbe piaciuto a volte aver la formula magica, sciogliere grumo e corpo in un colpo solo, e dissolvermi in nebbia, via da me stessa e dal mio corpo sbagliato.
Ma ques'altro discorso...mi piaceva..e insieme pensavo che no..che è facile uccellaccio dire "non ti sa che.."...no che non mi sa, homo sum nihil humani a me alienum puto, e soprattutto non puto alieni sicuramente nè tempo nè spazio...ci faccio i conti tutti i giorni.

Penso spesso che la vera amicizia, il legame vero, si costruisca, giorno per giorno, sono con Fossati per "la costruzione di un amore "(e per favore che non sia solo quello tra principe azzurro e servetta, bensì il legame tra due persone che si vogliono bene, non importa come) ...penso spesso questo, e lo ritengo valido.
E mi dico cosa resta se tolgo tempo spazio realtà mani occhi sangue e carne alle cose? quel che resta allora è un gabbiano...
Da guardiana del faro...sto imparando ad amare i gabbiani.
Che mi dicono che a volte si sbaglia, e che bisogna ammetterlo.
E dire che invece sì, a volte è chiaro come il sole che spazio e tempo...in fondo in fondo...possono anche farsi da parte un attimo...perchè ci sono cose che li superano di corsa, ridendo di loro, e salgono al volo su un treno.
Che dire. Potendo, caro Jonathan, cara Linda, potendo attraverserei ogni tanto lo spazio, più che il tempo.
Ma sapere che c'è un hic e che c'è un nunc...sapere che lì, qui, non sono sola...è bellissimo.
Prima di dire certe cose io ci penso bene, come lei anch'io "ci penso sopra..", ma penso proprio che ti voglio bene.
Penso di aver capito quello che voleva pensava il gabbiano, o forse no, ma so quello che penso io.
E spero che in questo hic et nunc, e non solo, noi avremo occasione di vederci, eh, ogni tanto.


"La costruzione di un amore
spezza le vene delle mani
mescola il sangue col sudore
se te ne rimane
....
E la fortuna di un amore
come lo so che può cambiare

dopo si dice l'ho fatto per fare
ma era per non morire
.....

sono io che guardo questo amore
che si fa grande come il cielo
come se dopo l'orizzonte
ci fosse ancora cielo

e tutto ciò mi meraviglia
tanto che se finisse adesso
lo so io chiederei
che mi crollasse addosso

Sì.
"

martedì 16 gennaio 2007

basta

"Sono la tigre.
ti spio tra le foglie
ampie come lingotti
di minerale bagnato.

Il fiume bianco cresce
sotto la nebbia. Giungi.

T'immergi nuda.
Attendo.

Allora in un salto
di fuoco, sangue, denti,
con un colpo d'artiglio abbatto
il tuo petto, i tuoi fianchi.

Bevo il tuo sangue,
spezzo le tue membra una a una.

E resto vegliando
per anni nella selva
le tue ossa, la cenere,
immobile,
lontano
dall'odio e dalla collera,
disarmato nella tua morte,
attraversato dalle liane,
immobile nella pioggia,
sentinella implacabile
del mio amore assassino
."

Ne ho a manciate, a sporte, a bizzeffe, a vagonate. Di questo amore. Ne sono stata rimpinzata da mani sollecite per troppo tempo, e ancora e ancora e ancora.
Per favore per favore per favore. Basta.
C'era "Algún amor que no mate", a prestito solo per il titolo, c'è Oscar che dice che ognuno uccide la cosa che ama.
E io? Io sono stanca, però. Me lo sento nelle ossa, nel collo che si irrigidisce (" il tuo collo non è proprio messo male..è in difesa però..come un cane che ha preso una bastonata e sta all'erta" ) , nel cerchio che stringe la testa, nel desiderio irrefrenabile irresistibile suadente consolatorio riparatore di infilarmi, piantarmi, ficcarmi. sì sì sì tanto poi woosh e sparisce tutto. Nesuna prova. Lo dicono tutti, persino i libri.
Basta.
Non voglio più essere amata, per piacere.
Non sopravvivo, a tutto questo fottuto amore.
Ti amo e ti dò il peggio di me.
Ti amo e quindi beccati questo.
Ti amo e quindi salvami adesso che se solo scazzi io morirò.
Quando mai io non farò errori?
ai tuoi occhi poi, ai tuoi occhi così ansiosi di aspettative.
Se i tuoi occhi vedessero davvero, cosa diresti? Me lo chiedo spesso, oziosamente, perchè piuttosto che mostrarti questo, lo so, mi ucciderei. Lo prenderesti come il mio ennesimo fallimento?

domenica 14 gennaio 2007

sì no dai

Il compagno di viaggio è pugliese. Chissà se me l'hai scelto ad istinto (appunto).
"conosci un po' la Puglia?"
Il vagone è freddo e ci si scalda di chiacchiere, lui racconta e io dietro gli occhi ho il buio di una stanza, parole, tremore, vicinanza...
"piccolì, ci devi venire, giù!!!! Che da Bologna in macchina fai in 5 ore..."
Mi sento le onde dentro. Detto tanto di me. Forse troppo. E d'altro lato, prezioso sapere qualcosa di tuo, la voce dal treno, il tuo momento peggiore che capisco così bene.
Zaino e cuore arricchiti, tornando. Quanti tesori. Lo so, che sono fortunata. Non sempre....pero el cielo, aún tan negro, es nuestro cielo, es nuestro.
Binari sotto il sedile vibrante (sopravvivenza tremens, concordo), binari su uno il cuore, lasciato indietro un momento, in un taschino a quadri, binari su uno la voce per rispondere sì, Bologna, eh, immagino, il mare, sì, la gente...
"Ognuno deve stare dove si sente meglio, deve seguire il suo istinto.."
Così parla, la mano sottolinea a colpetti sul bracciolo.
Il mio istinto. Il mio istinto ha lasciato un curriculum, anche se sappiamo tutti che non ci sono concorsi. Il mio istinto dice che voler bene così è raro, ma inevitabile, e allora regaliamolo, questo bene, che tanto se ne vola comunque via da me. Il mio istinto mi guarda paterno, con alcool cerotti bende in mano per quando serviranno ma sempre anche la matita rossa e blu.
Il mio istinto dice F, dice che i cigni sono bianchi ('spiace, Karl...ma ti sbagli), ma sono bellissimi ed è una gioia grande quando te li vedi per un po' li vicino che puoi quasi sfiorare le piume.
"E che scrivi? ma studi? Sorridi...scrivi cose felici allora..."
Sì. No. Dai...

giovedì 11 gennaio 2007

che sono io

- Pensavo che si potrebbe fare l'amore... ma pensavo che fosse impossibile. E' possibile?
-Dipende.
-Dipende da cosa?
-Dipende se c'è un motivo.
-In che senso?
-Se c'è un motivo, allora non vedo perché sì, se non c'è, allora non vedo perché no.
-Non capisco...

Ognuno ha i suoi criteri. Lascia che io abbia i miei. Scremare scremare scremare, che sarò sempre anch'io d'accordo con una minoranza, con la mia foto incomprensibile (mah...a te, magari) sul muretto a Spinaceto.
E se si vede, non so che farci: sono io. Mi viene d'istinto, non è questione di calcolo preventivato.
Forse per questo non faccio caso nè ai miei nè agli altrui capelli, vestiti, ma colgo, antenne dritte, altre sfumature.
Sono cresciuta così, imprinting, marchio, maledizione o fortuna.
Con quelle due tre cose in mente, che a trovarle mi sento un po' come...in un albergo in cui sono già stata, una pensioncina a conduzione familiare, camera ammobiliata e pasti casalinghi..come dire il massimo , per un sentirsi "a casa".
E poi sono io, questo non mi va di perdere di vista. Sono io. Con tutte le altre cose, piccole o grandi.
Quella volta al corso, quando ci han costretti a scrivere l'haiku sulle parole "goccia" e "mare".
"Sono un mare di gocce
ognuna diversa
e stupita delle altre"
Ti ricordi che poi hai riso, forte, "sei tu sei proprio tu, brava!" ed è vero, le tante goccioline che si guardano perplesse tra loro...che farci, che vuoi farci?
Su qualcosa, dovranno pure andar d'accordo, no?
E allora dai..concedimelo.

mercoledì 10 gennaio 2007

massaggi allo spirito

- ciao...sei venuta a sistemarti un po' il collo eh?...sdraiati qua...senti...ti dispiace se metto su musica? oggi mi sento bisognoso di ascoltarmi un cd di qualche anno fa...
- ...figurati, fai fai...
...
...
Bastano le prime battute, i primi secondi. E poi...

"Mi piange negli occhi
l'arte di star
seduto nell'ombra
ad ascoltar ..."

Cosa dire? Niente...se non un sospiro, ma col sorriso.
Chiudo gli occhi, mi affido alle sue mani e intanto la mente vaga verso altri porti. (...resta con me questa sera...)
Ti è piaciuto il massaggio? sei un po' più rilassata?
Sì. Direi proprio di sì.
E' bello avere uno così, come "vicino" di lavoro. Altro che musica new age. Altro che lounge.

domenica 7 gennaio 2007


Se sono una presenza tanto scomoda...
Se quel poco spazio che occupo ti sembra improvvisamente troppo...
Se il mio senso dell'umorismo è sgradevole e immorale (sic!)...
Se "sei un'ottima persona, tranne che dovresti cambiar corpo e carattere..."...
Se non sono brava a fare il cagnolino ammaestrato...
Se ho delle imperdonabili esigenze personali che non erano nei tuoi progetti...

quella è la porta. That one is the escape door. Celui-là est la sortie. Aquél es la salida.

Vedi di imbroccare l'uscita e andare. E veloce per favore che mi fai corrente.
Anche a noi piccoletti viene voglia di dire la nostra ogni tanto.

sabato 6 gennaio 2007

" e se mi prende per scemo?""questo è certo"

Concluso...zero!!! Che poi lo sapevo. Anche tu mi sa, dai. Una serata delle nostre. finisce che in due non facciamo una cosa dritta. E soprattutto non si combina niente. Tranne mal di testa e di gola, dentro e fuori dal pub per le tue sigarette e le tue ansie. Zuccone che sei!!! “oh...ma...tu..stammi vicino eh? Io faccio finta che sei tu...ma poi..cosa le dico?”. Niente le dici, miseria sozza...fantozziana salivazione azzerata?
Che ridere però...lei, per l'ennesima volta, cosa prendiamo.
Tu fissi il vuoto:“quello che prende lei..”
“allora due succhi d'ananas, grazie”
......
“che schifooooo perchè mi hai preso sta broda?!?!?”
Lei perplessa, tu macho più che mai deglutisci di prepotenza con l'occhio impigliato alle sue tette....oh...si vede proprio quando ti si azzera il neurone!!!
Da riprenderti e mandarti al National Geographic “esemplare maschio in calore che tenta di sedurre la femmina mostrando la sua possenza animale...e il suo scarso eloquio!!” (con la baby sitter vicino...)
Un niente di fatto, qualche sorriso a tre, alla fin fine meglio di niente, purchè non pensi che sia io, l'unica a parlare, l'interessata, magari un menage a trois, eh? Argh.
Ma via, danni influenzali a parte..dai che ci voleva.
“fingo di parlare con te allora?”
“sì, dai, che ti rilassi”
“ e se mi prende per scemo?”
“ questo è certo...”
Mi mancava tutto questo, bello rivederti dopo mesi, mancavano le nostre uscite da“attenti a quei due”, a slumare le donne, in cerca della “tua”, tu a dire “no troppo bella, le brutte, le brutte che mi rassicurano, che ho meno ansia!!...oppure una come te, che posso dirle tutto, dai....”.
Ogni volta si parte decisi a tentare l'approccio mirato, a quella buona, tu sempre in ritardo con la tua camicia da uscita ancora da stirare e io in anticipo con le mie gonne “fazzoletto” e la vaniglia ad impestarti la macchina.
Stasera copione perfetto, dalle righine azzurre al gel, dal mio poco viola agli orecchini buffi ("dai, daiii ma sììì che sei bellissimo, una meraviglia, quasi svengo a vederti dai muovitiiiiii" " e tu la gonna? non l'hai messa stasera? Ah..credevo che quella fosse una cintura!!!" ) .
Ovviamente si inciampa entrando dentro...perchè fare i fighi quando si può sembrare due idioti? Ma mi fai sempre ridere, questo lo sai, è una cosa mi fa stare bene, rassicura sapere che ci ritroviamo ancora, in queste cazzate.
Che poi, con chi farle se no? Collaudati, sì, sincronizzati magari no, eh?...però insomma...lamentati...
“no, no, vè chi c'è..dai...quella lì...non voltarti... ha il cervello da oliva ascolana, ride sempre a casaccio..non si regge..no...”
“oh.. t'ha visto mi sa...boh...Fingiti muto....svieni...”
“see idiota dai fai un po' di scena, vieni qui vicina..dai così..guardami sexy..ma no, no così, sexy, insomma, arrapata, beh dai, come viene, fai la morosa gelosa dai cazzoooooahciaoooo S., ....ehm...sì...beh...questa è Alice,sì...AMMMMOOOREEE ti presento S, una mia amica...”
Buahahahah...sìsì amorino, mi devi tanti di quei succhi d'ananas...ti ricatterò....ihihih...
Due geni del male proprio, loschi come Giuda poi...
A volte mi chiedo come sarà, tra anni, se verrà che fermerai quella testa da qualche parte, e sarai finalmente “grande”(eh beh, prima di me eh?), ma chissà per allora dove saremo, io randagia e tu Peter Pan dei poveri.
Ma è bello sapere che siamo sempre noi, e che certe cose, certe incapacità, non cambiano mai. Rassicurante come i vecchi film.
E allora ciao ancora, buonanotte e alla prossima.
Alla prossima barista, alla prossima volta, alla prossima risata.

giovedì 4 gennaio 2007

Incapace.ma che cazzo

"... ma il tuo ragazzo ormai mi odierà, ti tengo qui a parlare..." (sorriso, a seguito di 20 minuti di amabili chiacchierette sui tempi andati, 10 anni...)
"?!?! Ma no, non si preoccupi...il mio ragazzo?!?! No..è un amico che aiuto a far spesa, altrochè!!!"
"Ah...(sospiro)...credevo (sospiro)..ma non ti sistemi? avevo sentito dire che vivevi a...mi sembrava che..." (nuvola scura...curiosità e delusione negli occhi).
E via smentendo. rettificando.
"oh...credevo che..."
Sì. Sì. Sì. Facciamo così. TUTTO quello che avete sentito dire è vero. Va bene? Così la piantiamo un po' tutti, eh? Basta.
E poi ..cosa sono questi scherzi???
Appena prima. Zoom indietro. Ingresso supermercato. Schermino illuminato, bustina. E invece.Tanto per colpirmi meglio, riemerge dalle oscure latebre della sim, il tuo "dai non piangere..metti su una delle tue musichine allegre e ballonzola pian piano fino a casa".
Mi basta chiudere gli occhi e sento la tua voce che me lo dice, e io che ti conosco lo so quanto hai faticato per scrivere questo, e quanto ci fossero dentro le ultime stille del tuo bene. Ballonzola. porco giuda ladro. dai non piangere. lo sai che nessuno mi ha più vista ballonzolare cantando al volante la musica che a te faceva sempre schifo?
Ma che poi...Tutto questo oggi. perchè appare dopo 3 mesi come se fosse nuovo? ah..saperlo...chiedetelo al fottuto nokia scassato che mi porto appresso. E a me stessa, cretina, che non lo cancello. Ultimo sospiro del nostro essere.
tutto questo oggi. Perchè poi si prosegue così. Perchè devo incontrare lei, dopo millanta anni che non la vedo, curiosa di sapermi finalmente sistemata e invece no, mi dispiace, sono la solita delusione in extremis. Eh...lo so lo so signora mia, credeva... e invece no eh?
Già. Giaggià. Sìssìssì. (cenere sul capo)
Certo che è stata colpa mia. Certo che non sono mica tanto normale. Come dice scusi? Alla mia età non dovrei...? ha perfettamente ragione, e io sono in errore. (mi lacero le vesti, anche? Sarà sazia?)
Ma lo sa che...sì, il lavoro...e vado a stare poi...sì...e sì sì...appena aperto sì....fatica..sì...ma...cosa? ah beh sì ovvio, non sono queste le cose importanti. E quando mai...sicuro, certo. "una ragazza con tante doti come te...ma come mai...come mai...". e sti cazzi no? (lo so che non dovevo alzare la testa, umiltà e pentimento figliola!).
Fa male. Fa male parlare di queste cose. Non mi va di farlo, le ferite suppurano ancora se le stuzzichi, e perchè poi? per cosa? che ne sapete? Niente. Sì. Più niente. Via. Io. Sì. Perchè sì. Stronza. Sì.
Ma fa male. Ancora. C'ero anch'io sapete? c'era tanto di me. porca puttana. Pezzi strappati e non tornano. A volte li sento prudere, come arto mancante.
Eppure io non sono solo quello. E tutto il resto? ma sì ma sì il lavoro..ma sì ma sì le soddisfazioni...ma sì ma sì l'impegno. Ma che donna sei, donna, se non sai fare? Se non sei stata capace di.
Vuole per favore assestarmi un destro al plesso solare ora? Ecco ...proprio qui. Credo che poi mi sentirei molto meglio.

pensierino della sera

...
But she's not afraid to die
all her friends call her "Alaska"
When she takes speed, they laugh and ask her

What is in her mind
what is in her mind

Caroline says
as she gets up from the floor
You can hit me all you want to
but I don't love you anymore
...

mercoledì 3 gennaio 2007

gracias...

Gracias a la Vida que me ha dado tanto
me dio el corazón que agita su marco
cuando miro el fruto del cerebro humano,
cuando miro el bueno tan lejos del malo,
cuando miro el fondo de tus ojos claros.
...

A volte penso che la magia esista. O forse sono così testarda che qualcuno lassù o laggiù ha deciso di sorprendermi.
gracias.
Quando capitano queste cose...mi chiedo se davvero...non ci sia qualcuno che mi ascolta. Nonna lo diceva sempre, che avrebbe parlato lei, con chi di dovere, ai piani alti.
Gracias

martedì 2 gennaio 2007

intrecci

Vorrei telefonarti e dirti "ti ricordi? E' domani...", e raccontarti cosa sento, in questo prima.
Che poi magari domani sarà primo e ultimo insieme, non si sa. ma dirtelo, forse mi calmerebbe un po'.
Non ci sono novità, invero, dall'ultima volta. Pare che sarà primo, nessuna chiamata di "non posso più", almeno, ma potrebbe sempre: fino alle 17 c'è tempo sì.
Oggi nuovo giro dentro, domattina ancora, l'ultimo pre, chiodo e martello e scopa, e ultime occhiate che si sa, che l'impressione conta sempre.
Da facchino che sono ho spostato e rispostato, occhio clinico (sic!) zero, tutto di seconda mano...non so fare miracoli..nel cassetto però campeggiano tranquille un paio di cose.
Non approveresti mai. O forse sarebbe solo risata e "basta...!!!". Ma tanto, tu non ci sei, chissà se mai vedrai, e quindi. Avrò tempo poi se il caso, di nascondert..ela.
Chissà come andrà. Chi ne sa tanta più di me, dice "tranquilla", dice "sai come fare", dice "sai cosa e quando". Mi fiderò. Di me stessa, anche.
Per ora dovrei lavorare e invece mi perdo a scrivere qui.
Per ora vorrei parlarti e ho spento il cellulare per evitare di cercare.
Per ora.. you are in my blood like holy wine...and you taste so bitter but you taste so sweet...
E tutto questo mi fa sentire vagamente, ma neanche tanto, idiota.
Tutta questa confusione di cose, l'ansia di domani e i pensieri privati che non c'entrano.
Domani domani domani. A questo devo pensare. O forse no, non a questo in particolare, ma al lavoro sì. Lo so e lo credo.
Prometto di farlo. Ancora qualche secondo, poi cedo il posto.

http://www.youtube.com/watch?v=AlXHZ0sRcqg

lunedì 1 gennaio 2007

acchiappando nella segale

"Sai cosa mi piacerebbe fare? - dissi. - Sai cosa mi piacerebbe fare? Se potessi fare quell'accidente che mi gira, voglio dire. - Cosa? Smettila di bestemmiare. - Sai quella canzone che fa "Se scendi tra i campi di segale, e ti prende al volo qualcuno"? Io vorrei... - Dice "Se scendi tra i campi di segale, e ti viene incontro qualcuno", - disse la vecchia Phoebe. - È una poesia. Di Robert Burns. - Lo so che è una poesia di Robert Burns. - Però aveva ragione lei. Dice proprio "Se scendi tra i campi di segale, e ti viene incontro qualcuno". Ma allora non lo sapevo. - Credevo che dicesse "E ti prende al volo qualcuno", - dissi. - Ad ogni modo, mi immagino sempre tutti questi ragazzini che fanno una partita in quell'immenso campo di segale eccetera eccetera. Migliaia di ragazzini, e intorno non c'è nessun altro, nessun grande, voglio dire, soltanto io. E io sto in piedi sull'orlo di un dirupo pazzesco. E non devo fare altro che prendere al volo tutti quelli che stanno per cadere dal dirupo, voglio dire, se corrono senza guardare dove vanno, io devo saltar fuori da qualche posto e acchiapparli. Non dovrei fare altro tutto il giorno. Sarei soltanto l'acchiappatore nella segale e via dicendo. So che è una pazzia, ma è l'unica cosa che mi piacerebbe veramente fare. Lo so che è una pazzia." (J.D. Salinger - Il giovane Holden)

E poi anche, saper bastare del tutto a me stessa. Del tutto.
E non aspettarmi più niente dagli altri, niente davvero, perchè basta.
Funzionare. Almeno un po'.
La faremo andare, a manovella, questa giostra.