"Sono la tigre.
ti spio tra le foglie
ampie come lingotti
di minerale bagnato.
Il fiume bianco cresce
sotto la nebbia. Giungi.
T'immergi nuda.
Attendo.
Allora in un salto
di fuoco, sangue, denti,
con un colpo d'artiglio abbatto
il tuo petto, i tuoi fianchi.
Bevo il tuo sangue,
spezzo le tue membra una a una.
E resto vegliando
per anni nella selva
le tue ossa, la cenere,
immobile, lontano
dall'odio e dalla collera,
disarmato nella tua morte,
attraversato dalle liane,
immobile nella pioggia,
sentinella implacabile
del mio amore assassino ."
Ne ho a manciate, a sporte, a bizzeffe, a vagonate. Di questo amore. Ne sono stata rimpinzata da mani sollecite per troppo tempo, e ancora e ancora e ancora.
Per favore per favore per favore. Basta.
C'era "Algún amor que no mate", a prestito solo per il titolo, c'è Oscar che dice che ognuno uccide la cosa che ama.
E io? Io sono stanca, però. Me lo sento nelle ossa, nel collo che si irrigidisce (" il tuo collo non è proprio messo male..è in difesa però..come un cane che ha preso una bastonata e sta all'erta" ) , nel cerchio che stringe la testa, nel desiderio irrefrenabile irresistibile suadente consolatorio riparatore di infilarmi, piantarmi, ficcarmi. sì sì sì tanto poi woosh e sparisce tutto. Nesuna prova. Lo dicono tutti, persino i libri.
Basta.
Non voglio più essere amata, per piacere.
Non sopravvivo, a tutto questo fottuto amore.
Ti amo e ti dò il peggio di me.
Ti amo e quindi beccati questo.
Ti amo e quindi salvami adesso che se solo scazzi io morirò.
Quando mai io non farò errori?
ai tuoi occhi poi, ai tuoi occhi così ansiosi di aspettative.
Se i tuoi occhi vedessero davvero, cosa diresti? Me lo chiedo spesso, oziosamente, perchè piuttosto che mostrarti questo, lo so, mi ucciderei. Lo prenderesti come il mio ennesimo fallimento?
martedì 16 gennaio 2007
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento