Le parole sono importanti.
Ma i fatti, beh, i fatti anche.
Le parole generano spesso malintesi.
I fatti?
vediamo.
Quando faccio giocare i miei corsisti, a un certo punto uso l'esempio della carezza.
Prendo un corsista, lo porto davanti agli altri, e parlando gli tocco leggermente il viso.
E chiedo "chi siamo?"
Amanti, madre e figlio, amici, colleghi, ha una briciola, lo accarezzi, lo pulisci,gli senti la temperatura.
di tutto.
I gesti sono fatti? credo di si.
ma sono sempre un linguaggio.
Verbale paraverbale non verbale.
Ogni linguaggio può essere fonte di malintesi.
Cosa fare allora?
Tentativi.
I miei migliori tentativi.
Con la volontà migliore, con la disponibilità più trasparente a creare in qualche modo un linguaggio condiviso.
C'è una canzone bellissima di Lou, che dice
"Because when you ask for someone's heart
you must know that you're smart
smart enough to care for it.."
Tutto questo è vero. Molto.
Quando si chiede qualcosa di così importante, quando ci viene offerto qualcosa di così importante, non si può accettare con leggerezza.
Bisogna guardarsi dentro il tempo necessario per rendersi conto di tutto questo.
Chiedersi se ci sentiamo in grado, almeno, di provarci davvero.
Bisogna avere cautela.
Per esperienza so che i più resilienti sono i bambini.
hanno una capacità di recupero estrema, nelle condizioni giuste.
Poi si cresce.
Le esperienze, i dolori, le emozioni, le speranze, le fatiche.
Più si è vissuto, più se ne portano i segni, gioie e ferite insieme.
I cuccioli sono fiduciosi, ingenui. Offrite calore e latte a un cucciolo e vi seguirà ovunque.
Provate ad addomesticare un animale adulto, che ha conosciuto il calore della tana e il freddo della strada.
Bisogna avere cautela. Avere cura.
Crescendo si sviluppa l'istinto, ma anche la diffidenza.
E contemporaneamente, però, la stanchezza. Il corpo e la mente acquisiscono una forma propria, non sono più così pronti a rigenerarsi dopo le cadute.
Questo va ricordato. Bisogna avere cautela, pensarci su.
Guardarsi gli occhi, guardarsi le mani.
Il mio sguardo castano e le mie piccole mani, si sentono pronti.
Si sentono, forse, consapevoli.
Mi domando cosa, come.
Mi domando quasi tutto, sono una foresta di interrogativi.
Mi sento così maldestra, così piccola a volte, così imbranata.
Il mio meglio, sarà abbastanza?
Am I smart enough to care for it?
Per parte mia...avrei tutte le intenzioni di dimostrare che sì.
venerdì 3 luglio 2009
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4 commenti:
"Provate ad addomesticare un animale adulto, che ha conosciuto il calore della tana e il freddo della strada."
Hai perfettamente reso l'idea con una sola frase. Complimenti :-)
Ho reso l'idea anche della complessità di tutto questo?
Forse fa un po' ridere, un coniglietto che tenta un'impresa del genere...ma io sono un coniglietto strano. Spero.
Sei un coniglietto coraggioso.
grazie Neve!!! anch'io ho un po' bisogno di uno sponsor ogni tanto.
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