venerdì 24 luglio 2009

il mostro

Stamattina mi metto alla prova.
Avrei preferito di no. Lo ammetto candidamente.
Avrei preferito di no.
Odio l'attesa fuori, odiole sedie scomode, le altre facce stanche intorno, le riviste, odio tutto.
Non lo dico a nessuno.

"Hai appuntamenti domattina?"
"sì uno..no due...sarò impegnata tutta mattina insomma sì".

Se le cose non le dici ad alta voce non sono vere.
Strizzo fortissimo gli occhi...se sto così ancora un po', a occhi chiusi, nessuno potrà vedermi.
Qualsiasi bimbo lo sa. Basta non vedere per non essere visti.
Io non ci voglio andare.

Mammaaaa non ci voglio andareeeeeee mammaaaaa ti pregooooo...

Ho paura.
Non mi fido di te. Non voglio che mi sezioni come un trancio di carne al mercato.
Non voglio sapere cosa potresti trovare. Non mi fido di me, capisci? Non dovevo farmi questo.
Voglio restare un mistero.
Come il gatto di Schrödinger.
Chissà se c'è chissà se non c'è.
Non dovevo rispondere al telefono. Dovevo dire "non c'è è morta ha sbagliato numero non è qui sono la sorella la mamma la donna delle pulizie è emigrata".
E invece "domattina". Domattina? Cazzo, no.
Oggi? Oggi.
Le ipotesi ormai riempiono la stanza, in un fruscio di ali virano su e giù per la mia testa, impedendomi di concentrarmi su quelle più banali.
C'è qualcosa che voglio dire. NON E' GIUSTO.
Non è giusto. Non mi interessa se è banale, non è giusto.
Al mondo non c'è giustizia, verissimo. E questo ne è un piccolo ma calzante esempio.
E siccome è il mio, io urlo, va bene? Non è giusto.
Sono arrabbiata. Con me stessa. Mi sento tradita e ingannata.
Mi guardo e tutto sembra uguale. Perchè deve essere tutto così nascosto...così indefinito?
E poi, anche...vaffanculo! VAFFANCULO!
Mi sento impotente, e piccolissima. Tradita da me stessa, questa è la parte peggiore.
Questa volta, io che cazzo faccio eh? No dico, stavolta...che cazzo faccio!!!

Ancora 30 minuti. Io odio arrivare in ritardo.
Io arrivo in anticipo. Anche stavolta. Non ti permetto di cambiare la mia routine.
Anche perchè, fino a prova molto molto contraria, tu non esisti.

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