Quello che dispiace è che non saprò mai se avrei avuto una possibilità. Se in un'altra circostanza. Se in un altro luogo.
Sempre io. Così come sono. Di diverso solo quel dettaglio.
chissà se mi avresti dato la chance.
Mentre io vaneggio la realtà incombe, telefono a squillare...no, non è casa Giovetti, non è mai casa Giovetti.
chissà chi è sto Giovetti poi. E' sempre la stessa voce di donna che lo cerca...mi dispiace ma io non so chi sia. e lei che ripete il numero, il prefisso. Ho questo numero, dice. sono di un'altra città, dice.
Non so che farci signora, ragazza. Spero niente di importante.
Il telefono. Già. Tecnologie per cui attraverso fili e cavi...arrivano le voci.
E che cosa, che sono, le voci.
La parlata, le sfumature, le cadenze...ascolti la voce, e le dai, di nuovo, in qualche modo corpo o quasi.
Quello che dispiace è che non lo saprò mai.
lunedì 9 aprile 2007
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