domenica 18 febbraio 2007

prende forma

Gli scaffali a bocca spalancata ricevono i miei tesori, divisi in modo simil rigoroso quanto personale. Posti d'onore riservati.
Dalla porta Ernesto sorride, e alle mie spalle "ma che significa 'quantunque proteggimi' scusa? non sei mica normale...e questo chi è?"
La tecnologia quasi funzionante (grazie Fabrizio), fogli ribelli scatole di lettere e foto ancora accampati ovunque, la mia stanza già preferita credo.
"...'mmazza che schifo sti rivestimenti!! sembra ancora più piccolo così..." non si può aver mica tutto. Non ce li ho messi io ma tanto non ci devo passar tanto tempo lì.
Il casino maggiore subito davanti agli occhi. Persino la sega per il battiscopa, il vecchio mobile ancora semi vuoto ma piano piano...spuntano bicchieri 30enni ( "prendi tu questo, e questo..mai usati..regali di quando mi sono sposata..." )
Che poi ho mal di schiena, gli ospiti accetteranno sedie, per ora, lo porterò poi.
"bello qui...comodo..." sì. mi piace. ci metterò qualcosa poi.
penso di verdeggiare sull'altro lato, in realtà. Appena posso, mercato: a me i vasi, il rosmarino la salvia il basilico l'erba cipollina.
E intanto...la sveglia con ancora il vago buio, brancolare al pulsante della radio, buongiorno di notizie e musica. Dopo notti solitarie e tranquille. "e questo? '...basta un dito?!?!?!'..sei la solita scema!!!", ma sì, anche qui già la mia impronta.
E solo quella.