lunedì 19 febbraio 2007

Era una piuma molto pesante

Telefonata mattiniera, forse tra un mesetto, un po' meno in realtà, passa di qua.
A farci due conti, a parte il sostegno fondamentale via etere e inchiostro, più o meno una volta al mese trova il tempo di un salto, un saluto, un viaggio non indifferente in realtà, quei 270 + 270 km da farsi in solitudine. Per che cosa...per fare due chiacchiere guardandoci in faccia, discutere del lavoro e di me e della sua famiglia e di quel che capita.
Sono questi gesti, anche, a farmi capire tante cose. A farmi dire, e magari non si dovrebbe, ma porco boia, siamo esseri umani o no?, che questo sì che è voler bene.
Altro che.

" - Lei ci crede all'anima?- non era quella, la domanda che aveva pensato di fare, e lo sorprese sentire la propria voce che la formulava. voleva chiedere qualcosa di meno diretto, ma in fondo non c'era niente di meno diretto di così.
- Dipende. Ai miei tempi era tutto organizzato. Quando morivi ti mettevi in fila e rispondevi per le buone e cattive azioni, e se il peso delel cattive azioni superava di una piuma il peso di quelle buone gettavamo la tua anima e il tuo cuore in pasto ad Ammet, il Mangiatore di Anime. -
- Deve aver mangiato un sacco.-
- Non tanto come potresti pensare. Era una piuma molto pesante. Ce l'eravamo fatta fare apposta . Dovevi essere davvero malvagio per far muovere quella bilancia. ....- "
(Neil Gaiman, American gods)

Io uso una piuma simile, credo. pesante. prima di spostarla ce ne vuole, devi mostrare davvero tanta indifferenza, tanto disinteresse, prima che io capisca che non te ne frega un cazzo.
E che non mi si dica che ogni persona è diversa. Lo so anch'io.
Ma alla fine...c'è chi trova il tempo e il modo di dimostrarti che ti vuole bene, in un modo o nell'altro. E quindi sì, assolutamente, ogni persona è diversa. C'è chi si sobbarca un viaggio, chi compra due confezioni di yogurt alla ciliegia e una è per me, c'è chi mi dice "ho registrato una trasmissione radiofonica sui nuovi rogiti, la sentiamo assieme?", c'è l'sms a metà giornata con due cazzate per ridere. E c'è chi invece no. Niente di niente. E si stupisce pure che io poi impari a farne a meno. Del suo niente.
perchè non posso neanche sempre star lì a cercare, a fare, a dire. Che alla fine mi sento una rompicoglioni e basta. E mi sono rotta.
Le persone che mi vogliono bene me lo fanno capire, non c'è sempre bisogno di intuirlo, interpretarlo, quasi immaginarlo.
E se non va bene, se sbaglio, non so che farci, Ammet si farà uno spuntino in più quando sarà il mio turno.

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