questa sera, prima di dormire, sbobinerò mentalmente tutte le nostre conversazioni, lo so.
E fingerò con me stessa che i miei ricordi siano una fedele registrazione, e non siano ondivaghe reinterpretazioni personali.
Scandaglierò ogni sfumatura alla ricerca, schizofrenica, di speranza, e poi di disillusione.
Mi conosco. so che lo farò.
Vorrei essere più forte, più sicura, più serena.
Vorrei poterti dire che non devi preoccuparti, che io potrò sempre essere qui e aiutarti e acchiapparti per il braccio quando inciampi.
Ma so di non poterlo fare, e so che poi quando non ci capiamo, mi resta l'amaro in bocca degli interrogativi irrisolti, e la paura che sia irreparabile.
So che cercherò, alla fine, di capire qual è il gioco, di riuscire a portarmi qualche passo avanti a te, di avere qualche vantaggio sulla tua prossima mossa, per potermi preparare, per poter parare il colpo, per calmare questo senso di bruciore al petto che mi prende quando non capisco. Quando mi sento impotente.
Mamma dice che io sono senza cuore, e se lo dice la mamma sarà pur vero.
mi domando allora perchè, quando io e te parliamo in questo modo e chiudiamo la conversazione senza averla chiusa davvero, a me poi resta questo dolore qui,sotto al seno sinistro.
sabato 30 gennaio 2010
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1 commento:
ricco d'anni e d'esperienza, ti elargisco un autorevole parere: tu pensi di non essere abbastanza forte, serena e sicura, e lo pensi perchè non ti va di mentire; e invece è proprio quello che dovresti fare in questo caso, perchè la persona di cui parli immagino sia una persona cara, e quindi ti piacerebbe fare di tutto per farla sentire meglio; l'unica è recitare a fin di bene, che non vuol dire non preoccuprasi per lui/lei o fare finta che vada tutto DAVVERO bene, ma semplicemente fargli forza e non mostrare alla persona interessata le tue naturali, direi ovvie, preoccupazioni; starebbe meglio, e di conseguenza staresti meglio anche tu; e di conseguenza, credo, non ci sarebbero tutte quelle incomprensioni che nascono, credo sempre, dal tuo sentirti inadeguata ad agire con la necessaria risolutezza. ita est, secondo me. scusami della lunga filippica non richiesta e poco valida da un punto di vista "professionale" (tu sei del ramo, ne sai molto più di me); è solo che ultimamente tutte le persone che hanno qualcosa che non va ne parlano con me, e io da un lato sono lusingato da cotanta fiducia, dall'altro mi chiedo perchè se uno ha dei casini nella testa scelga sempre il sottoscritto come interlocutore. ci sono guccini e de gregori in tour dalle tue parti, magari compra un biglietto e non stare rintanata fra le quattro mura di casa, il sabato sera. spero che anche tu abbia trovato il tempo per un brindisi a salinger, ancorchè analcolico.
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