ho appena finito "Tre ombre", di Cyril Pedrosa.
A me piace leggere graphic novels, ogni tanto.
Lo sapevo che non avrei dovuto iniziare, e continuare, e finire questo, proprio in un malinconico e freddo sabato sera.
Perchè a me questa storia alla fine ha lasciato una piccola ombra all'altezza del cuore.
Perchè mi basta leggere di queste cose, ultimamente, per pensare a tutto questo tempo che non tornerà.
A tutti questi attimi.
Mi suona in mente, un po' stonata come solo i ricordi sanno essere, la voce di guccini... quello che non facciamo e non faremo....
E allora, come adesso, penso che sto sprecando tempo.
Che sto sprecando cose che non torneranno.
...
...
Ma poi provo, a non farlo. A non sprecare. Ma non tutto dipende da me. Non tutto.
E quando me ne accorgo, quando il mio tentativo affonda come ora in un silenzio ovattato e onnivoro, è ancora peggio.
Le lancette dell'orologio mi feriscono come bisturi e, insieme, so di aver provato a fare diversamente, e di aver sprecato la mia unica possibilità.
sabato 30 gennaio 2010
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