Disse qualcosa tipo "devi renderti conto che quando starai male, e starai male, e ti faranno stare male, lo sai, devi renderti conto che io non ci sarò. Che io sarò lontano. Devi capire questo. E allora cosa farai? Come farai?"
Non so se poi si aspettasse una vera risposta da me.
Credo di no.L'accento non stava sulla domanda, ma ben prima, sull'assenza. Sul non contarci.
"io sarò lontano". Sì lo so.Lontano. Così lontano che quasi mi domando, a volte, se sia mai esistito.
Eccolo il fraintendimento. Ecco il gioco di parole: lontano, sì.
E fingevamo di parlare di distanza geografica, quando la sua fuga era ben più profonda di qualsiasi spazio kilometrico.
O forse di nuovo, sbaglio le parole. Non era fuga, era un gioco di prestigio, o una fata morgana. L'illusione che lui fosse mai stato presente, non solo come miraggio.
Non ho un ricordo preciso (memoria selettiva, sic) del mio tentativo di risposta arrampicato sugli specchi.
So di aver parlato, di aver detto qualcosa sulla forza, sulla fiducia.
Di aver detto che sarei stata capace.
Di aver tenuto il gioco, di aver parlato anche io di kilometri, di giorni, di telefonate, di attese.
Ricordo di aver detto tante cose.
Non mi credette, o forse sì. Che importanza potrebbe avere, ora?
Probabilmente nemmeno l'ascoltò, la risposta, mentre io camminavo avanti e indietro per la cucina, fermandomi ogni tanto vicino al ronzio del frigorifero.
Mi domando perchè mi torna in mente ora.
Forse perchè qualche giorno fa, un amico a cui chiedevo un consiglio informatico ha detto "mi dispiace di essere così lontano, è un casino spiegartelo al telefono. Mi sa che da qui non riesco ad aiutarti...."
Per un attimo mi sono sentita triste, come se si trattasse di qualcosa di ben più serio di una compatibilità tra programmi e sistema operativo.
Stavo di nuovo camminando per casa col telefono in mano. Mi sono fermata, sulla soglia della cucina.
Il frigorifero è diverso ora, l'altro è morto e questo ronza molto meno. E' tutto diverso ora. Ma certe frasi, per un attimo, fanno ancora suonare un campanello.
Ho chiuso la telefonata dicendogli di non preoccuparsi,che qualcosa avrei combinato. E in effetti, qualche ora e qualche smadonnamento dopo, il problema del pc era risolto.
E' tutto diverso ora, se non consideriamo che il motivetto che sento fischiettare in sottofondo è sempre "arrangiati, bambina".
venerdì 22 gennaio 2010
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7 commenti:
dieci minuti fa ero in salotto: mio padre godeva per la sua inter e mi prendeva per il culo per la mia juve, mia madre intanto cambiava canale e poi constatavamo, compiaciuti, come in puglia non si siano ancora rincoglioniti del tutto (speriamo, almeno). poi hanno messo su amarcord e io sono salito perchè fellini mi sta antipatico. mi sta facendo pensare, questo post... pensare a cosa farò quando loro non ci saranno. e la situazione è opposta alla tua, perchè loro ci sono sempre stati, e continuano ad esserci. ma non potrà durare in eterno, lo so, ogni tanto cin penso. immagino che quando loro non ci saranno più, forse avrò una persona con me disposta a sopportarmi più di una settimana, e anche gli amici, certo. ma sarà un'altra cosa. cosa farò, quando non avrò più le uniche due persone disposte a darmi tutto senza volere niente in cambio, a parte credo la soddisfazione di essere riusciti a trasmettermi qualcosa di loro e l'orgoglio per qualche risultato scolastico? questa è la domanda che mi faccio. non penso che mi verrà da piangere, ma avrò un senso di vuoto, questo sì. mi dovrò abituare, me l'hanno detto anche loro, e io gli ho risposto, non preoccupatevi. quello che non gli ho detto è che io, invece, mi preoccupo; poi mi passa, ma mi preoccupo...
leggendo quello scrivi mi sono riconosciuta nelle tue parole.
ho ritrovato me stessa qualche anno fa.
E a volte, me stessa pure adesso, che sono diventata quasi genitore pur non avendo figli. Ed è tutto così stonato, che poi, a volte, mi viene da piangere e mi dico e adesso e adesso e adesso.
Magari lo conosci, e ti fa schifo, ma magari non lo conosci, o ti piace, chissà.
Comunque, "la messa è finita" di Nanni Moretti. Poi mi sai dire che ne pensi :-)
(a proposito di "chi ci pensa, a me, ora?")
eh di moretti intero ho visto solo il caimano ed è veramente molto bello, poi il resto a spizzichi e bocconi. ricordo vagamente la prima tragica scena di aprile e quella inverosimile di quando feateggia le elezioni vinte (inverosimile perchè la reazione vera fu tutt'altra, perlomeno dei miei: dieci minuti di silenzio pressochè assoluto, rotto solo da qualche raro borbottio "ma no, è impossibile" "forse non hanno finito di contare" "dai, ma secondo te, sono cinquant'anni che perdiamo sempre..." e poi di fronte all'inconfutabile "cazzo, abbiamo proprio vinto! jacopino, abbiamo vintooo!!!!!!"; il mio turno arrivò qualche settimana dopo quando la juve vinse la champoion's). di ecce bombo conosco le scene più famose, te lo meriti alberto sordi, vedo gente faccio cose, mi si nota di più... sì ecce bombo devo vederlo assolutamente. mia mamma invece è una maniaca di moretti, ha anche la maglia di caro diario: credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone, anche in una società più decente di questa penso che mi troverei a mio agio e d'accordo solo con una minoranza. bello, indubbiamente. e vero, anche.
quanto a "chi pensa a me ora?" ricordati che non è importante che ti pensino in tanti, ma che a pensarti siano le persone giuste, che detta così sembro un p.r. di milano marittima, ma è la verità. me ne sto accorgendo soprattutto in questi giorni, in cui le persone che frequento, senza distinzioni di sesso, classe o provenienza geografica, sembrano diventate matte in blocco e a me ovviamente va bene così.
p.s. ho dato l'esame, non è stato il primo trenta ma ilo quarto 28. però vista la difficoltà della materia (diritto internazionale) e la severità del docente (tre segati su quattro e un ventidue, prima di me) direi che va bene. anche perchè al ritorno virgin radio ha avuto la compiacenza di passarmi should i stay e i can't explain. e io non sono ancora troppo invecchiato da preferire due punti in più sul libretto a una doppietta clash-who in rapida successione. sì, è un periodo che non mi va tanto male. aspetto di sentire che è successo qualcosa che ha fatto stare meglio anche te. a volte basta veramente poco...
...ho la stessa maglia di tua madre.
i dialoghi, o i monologhi, o le scene di quasi tutti i film di moretti potrei recitarli ..
Dici che assomiglio sempre di più alla tua mamma? :-)
complimenti, per il 28!!!
effettivamente riguarto a certi aspetti noto una pericolosa somiglianza: tipo la passione per moretti, per guccini e per de gregori (de gregori lo adoro anch'io, tra parentesi), nonchè per i libri... molto sweet seventies, non c'è dubbio. lungi da me, che invece sono un prodotto di questi favolosi anni duemila, tutto feisbuc e grande fratello.
non so se prenderlo come un complimento il tuo..ma per me lo è, per cui me lo prendo, sì sì.
bel tipo, la tua mamma ;-)
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