giovedì 21 agosto 2008

trust me, I'm a doctor

"Quando questo bambino...o questa bambina..non lo so..voglio dire...quando arriverà..io ho paura. Ho paura di fare errori. ho paura e vorrei non fare niente di sbagliato...capisce?"
"..io credo che la prima cosa sia questa. Lei farà errori. Ogni tanto. Sbaglierà. Non cerchi di essere perfetto. Dico sul serio. Qualche volta sbaglierà, per quanto ora lei possa programmare e analizzare ogni possibile eventualità..."

Eppure....io stessa...lo capisco così tanto.
Ho la sensazione che ogni errore possa significare il time out, fine dei giochi, rien ne va plus, cretina avevi una possibilità da giocare e l'hai trasformata in merda.
Ci lavoro ci lavoro ci lavoro.
Ma appena mi lascio andare un attimo, questo pensiero torna.
Se sbaglierai - non avrai un'altra possibilità
Se sbaglierai - perderai tutto.
A questo corrisponde un aumento esponenziale degli errori.
Le cose importanti, sempre, le infarcisco di cazzate.
Per questo diffido di chi mi sbrodola troppo la pace del Buddha e lo zen e così via.
Io sono in pace, serena, come un lago di olio, solo quando non mi sto giocando niente.
Altrimenti sono maelstrom nelle profondità che sempre poi emergono, affiorano, anche solo come piccoli gorghi dall'aria innocua, fino alla superficie degli occhi, fino al tremito delle mani, fino alle labbra che finiscono per sanguinare.
Non riesco a concedermi il diritto a sbagliare. E forse proprio per questo, sbaglio ancora di più.
Mi domando se un giorno avrò davvero pace. Da viva, intendo.

1 commento:

Unknown ha detto...

Non cercare di essere perfetto significa cercare di essere perfetto non cercando di essere perfetto. Tentare di evitare la paura di sbagliare significa generare la paura della paura di sbagliare. Si gira in tondo tutto il tempo, no?

A me è stato più o meno chiesto: chi è che ti giudica? Sei tu che ti giudichi per te stesso, o per tramite di qualche altra persona per la quale devi essere all'altezza ma in realtà non lo sei mai? È una domanda interessante.