giovedì 28 agosto 2008

Cøbenhavn

Ho calcolato male i tempi,e ho ancora qualche minuto di connessione.
Che dire, in qualche minuto.
C´é da camminare, qui, da camminare e da vedere. in ogni angolo.
Piove a rovesci perenni, io sto imbozzolata nella plastica trasparente, marsupio economico comprato per 2 corone, una robetta da nulla ma fa il suo sporco lavoro contro l´acqua.
Ogni giorno caminare e camminare, con il naso in su a guardare le case, le finestre, le fontane, le chiese, le persone, che sono tutti alti e bellissimi qui.
Ivichinghi, i vichinghi. Come una bambina piccola vorrei tirare qualcuno per la giacca dicendo "guarda guarda..i vichinghi".
Sono bellissimi.
Gli uomini, le donne, i loro fantastici e numerosi bambini, testoline che spuntano dai carrettini attaccati alle bici dei grandi, come in Olanda.
Che bello.
Piove, piove, e c´é freddo, e il porto, e uno sta lí e si guarda tutta questa meraviglia intorno...e a me viene voglia di indossare un maglione ancora piú pesante di quello che giá mi avvolge e di rifugiarmi in una di quelle case con le finestre enormi che hanno loro, e accendere il caminetto e guardare fuori per ore.
Morten vive attaccato alla strada delle puttane e dei sexyshop, a qualsiasi ora senti le ragazze e i clienti contrattare, la mattina la prima cosa che vedo quando scendo per uscire sono i giocattoli erotici e i travestimenti da infermierina, studentessa, dominatrice..
In mezzo a tutto questo c´é una chiesa, fa un effetto un po´ strano.
In casa sua, non ho capito esattamente perché, non ha praticamente lampadine, se non nel bagno e in un punto della sala..per cui di sera ( e si fa sera presto, con questi nuvoloni) accende candeline qua e lá e io faccio lo stesso, quando all´improvviso mi accorgo che é piombato il buio.
Si sta bene, qui.
Mancano solo verdura e frutta, quello sí, il mio bisogno di ruminare clorofilla non viene soddisfatto, ma per il resto é una cittá da favola.
Me la ricorderó di sicuro...come sempre in questi viaggi, ogni tanto mi scapperebbe un "hey guarda che meraviglia...", se non fosse che qua con me non c´é neanche un´amico immaginario da importunare.
Scatto foto, consulto cartine, leggo la guida, e cammino...cammino..cammino (proprio come nelle storie di Andersen).

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