lunedì 22 giugno 2009

...testimonianza

Ci sarebbero così tante parole da dire.
E insieme così poche.
Si potrebbe recitare l'alfabeto, volendo (io ci metto la S di sorpresa, la V di vulcano, la F di follia, la N e la R di nuvola rosa).
Si potrebbero rubare, senza farsi vedere, le parole di cummings: perchè davvero, facilmente. Davvero, benchè. Come dita, esatto, sì.
Le mani si fermano sulla tastiera, distratte. Gli occhi vagano alla finestra.
Sembrano così banali le parole. Eppure.
Parole ormai sformate per essere uscite da troppe bocche, parole infeltrite da generazioni di utilizzi, luccicano nella mia mente, come se fossero nuove, vergini, solo mie: se mi avessero detto che. Non avrei mai creduto che. Ancora non mi sembra vero che.
Tanto che vorrei quasi correre dal vecchio oste, dalla signora che in treno leggeva il giornale scandalistico, da Francesz e dalla cassiera..e chiedere "ditemi che avete visto. ditemi che avete visto".
Vorrei poter interrogare le mensole, l'armadio, il tavolino, il tappeto.
"ditemi che è vero, ditemi che è vero".
Dal bagno, la spazzola mi strizza l'occhio.
Lo specchio riflette il lieve rossore qui, sotto il labbro inferiore.
Sotto le dita fa le fusa una tastiera diversa dal solito.
La mia casa lo sa. Qualcosa è davvero iniziato.
Davvero. Davvero. Davvero.
Voglio ripeterlo ancora, e ancora.
Davvero...e la bocca rimane semiaperta.
Come quella di una bambina cresciuta che ha appena scoperto che "da Gastone" in realtà significa "in Paradiso".

1 commento:

Nives ha detto...

Anche tu? Ma che stà succedendo a tutti quanti?? :)