mercoledì 17 giugno 2009

linee

...potenza della tecnologia, che permette di immaginare.
Come vorrei poter strappare con le mani il bordo che imprigiona la foto, slabbrare i contorni di questa specie di foglio a scoprire occhi, capelli, poi collo spalle mani fianchi, un corpo intero.
Qualcuno sul cui viso allungare la mano, piano, ad accarezzare quella piccola ruga.
Il segno dei sorrisi, della vita che scorre e che lascia l'impronta.
Da troppo tempo, sotto i miei polpastrelli non sento nessun calore.
Ricordi vaghi di averci passato lunghissimi minuti, le mie ciglia quasi a sfiorare la barba, a scorrere su e giù col dito, chiacchierando a bassa voce.
Sarei ancora capace? Persino l'instacabile gatto in cortile tace, imbarazzato, alla domanda.

2 commenti:

P ha detto...

Sei piu' poetica di me ...

Lupo

Nives ha detto...

Non ci si scorda come amare, è come andare in bicicletta (pure io sono poetica) all'inizio puoi avere un po' di timore e essere traballante ma poi una pedalata energica e via, prendi il volo, sperando di non schiantarti da qualche parte, perchè la fisica e la vita oserei dire insegnano che più veloce vai e più potente sarà l'impatto.
Buona giornata A.