domenica 30 marzo 2008

gesti

come nuovi di zecca.
Come se non li avessimo già fatti mille altre volte nel passato.
Come se non fossimo adulti, entrambi.
Come se prima che fossero altre dita a segnarne i contorni, il mio viso non fosse esistito.
E ora, di nuovo si torna al prima.
si torna al niente.
Rimane il ricordo nell'aria del calore di una mano, qui, tra la nuca e le scapole, di un sorriso che parte dall'angolo sinistro della bocca, di una voce che domanda e non sa rispondere.
Il gioco vale la candela? Se potessimo saperlo prima, forse non giocheremmo più.
Mi domando se potrò di nuovo stringerti le mani.
Non mi sai rispondere.
ecco.

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