ti auguro veramente tutto il meglio da questa vita perchè te lo meriti.
Non vedo l'ora che sia domani per rivederti."
e io cosa dovrei fare? cosa dovrei farci.
Non sono una santa. Sono una persona. Alcuni dicono più sarcastica della media, ma abbastanza tranquilla in fondo. Vivo più libera che posso, senza ledere la libertà altrui.
Ti ascolto, se hai bisogno di parlare. Ti offro il braccio, se zoppichi. Ti aiuto, se ne ho possibilità.
Ma cosa devo fare del tuo messaggio?
Mi sono avvicinata. Mi hai spinta dolcemente via, una mano sulla spalla a strizzarmi un attimo e un bacio sulla guancia che dice "amici". Volevi un'amica. Sono un'amica.
Gli amici ascoltano, sostengono, aiutano. Fanno battute stupide, nel mio caso.
Ma allora, adesso, perchè?
E mi conosci e sai che adesso ci penserò e penserò. E mi domanderò di nuovo come sarebbe stato se. Non pensarci, non è il caso, è meglio non pensarci neanche certe volte, me la ricordo ancora la tua voce. non pensarci, dai, e scusami, e siamo amici sì?
Sì. Sì sì. Va bene. Amici. Mi tranquillizzo, come acqua agitata in un piccolo bicchiere.
Basta poco a farmi debordare, bastano poche oscillazioni. Ma poi, piccolo bicchiere di vetro opaco, ritrovo una stabilità, riacchiappo le mie goccioline ribelli e mi fingo tranquilla come un lago estivo.
E poi piano piano i moti subacquei, i gorghi e i mulinelli, si stancano, si addormentano. E io penso "amici". sì. sì sì. Mi sta bene.
E tu arrivi di sera d'improvviso. Vrrr vrrr sul comodino e penso a tutti meno che a te poi leggo.
E adesso. Cosa dovrei farci io? Forse dovrei solo smettere di pensare alle ultime parole. Magari le hai scritte in maniera del tutto innocente. Va beh. Ci ho provato. Non mi convinco per niente.
mercoledì 26 marzo 2008
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3 commenti:
beh, mica lo so che dovresti fare. Ma una domanda gliela potresti fare. Proprio, così, un "Che intendevi dire?"
buona vita
guglielmo
infinite le possibilità..ma spesso ce ne dimentichiamo..d'altronde la tendenza è sempre quella a pensare binario. ci vuole il terzo,almeno..
baci
Mi sembra il classico atteggiamento ambivalente di una persona che sa di poterti piacere più di quanto tu piaccia a lui/lei.
E (più o meno inconsciamente) ne approfitta, per gratificarsi.
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