lunedì 25 febbraio 2008
parole in prestito
...don't come closer or I'll have to go...
E. Vedder ( come dire, mica una voce qualsiasi)
domenica 24 febbraio 2008
venerdì 22 febbraio 2008
oggi
Sono piena di vita.
Come una carogna su un formicaio.
eh sì, parafraso un uomo che amo moltissimo.
Come una carogna su un formicaio.
eh sì, parafraso un uomo che amo moltissimo.
mercoledì 20 febbraio 2008
please
martedì 19 febbraio 2008
bisognerebbe
avere sempre qualcosa d'altro da fare.
Un calcolo da fare, una ricetta da realizzare passo passo, un luogo da raggiungere.
O ancora meglio, una corsa a perdifiato, una litigata furibonda, una rissa in cui dare il peggio di sè.
O il meglio. A quanto pare è sempre questione di punti di vista.
Ho voglia di polemizzare. Come i ragazzi a scuola quando dico "basta dopo di te non va in bagno più nessuno" e subito a qualcuno scappa fortissimo,o si è tagliato, o deve andare a bere, e si alzano guizzanti e mi sovrastano in altezza i loro urli da condannati al martirio del banco.
Voglio anch'io qualcuno con cui protestare su questo e dire. E dire "non è giusto cazzo non è giusto adesso mi spiegate come faccio se nemmeno posso iniziare che devo finire e sempre a non poter dire la mia perchè non ho diritto di parola cazzo non è giusto io voglio la mia possibilità la pretendo cazzo".
Non mi interessano le spiegazioni razionali. Quando arriviamo all'osso non è questo che conta.
E' questione che qui si gioca ad armi dispari, e io mi ritrovo a pensare che non è giusto.
Era già tutto deciso. Io non avrei potuto fare niente per cambiare le cose. Già. Che consolazione.
Un calcolo da fare, una ricetta da realizzare passo passo, un luogo da raggiungere.
O ancora meglio, una corsa a perdifiato, una litigata furibonda, una rissa in cui dare il peggio di sè.
O il meglio. A quanto pare è sempre questione di punti di vista.
Ho voglia di polemizzare. Come i ragazzi a scuola quando dico "basta dopo di te non va in bagno più nessuno" e subito a qualcuno scappa fortissimo,o si è tagliato, o deve andare a bere, e si alzano guizzanti e mi sovrastano in altezza i loro urli da condannati al martirio del banco.
Voglio anch'io qualcuno con cui protestare su questo e dire. E dire "non è giusto cazzo non è giusto adesso mi spiegate come faccio se nemmeno posso iniziare che devo finire e sempre a non poter dire la mia perchè non ho diritto di parola cazzo non è giusto io voglio la mia possibilità la pretendo cazzo".
Non mi interessano le spiegazioni razionali. Quando arriviamo all'osso non è questo che conta.
E' questione che qui si gioca ad armi dispari, e io mi ritrovo a pensare che non è giusto.
Era già tutto deciso. Io non avrei potuto fare niente per cambiare le cose. Già. Che consolazione.
lunedì 18 febbraio 2008
domenica 17 febbraio 2008
Call me Bandini!!!
Mi sedetti davanti alla macchina per scrivere e mi soffiai sulle dita.
Per favore, Dio, per favore, Knut Hamsun, non abbandonatemi adesso.
Per favore, dei, per favore John Fante, non abbandonatemi adesso.
Cazzo. Per favore. Fatemi tornare indietro. Basta qualche ora, anche se forse sarebbe meglio di un paio di giorni. Ma anche solo due ore. Cazzo.
Fate che non sia irreversibile. Fate che si possa rappezzare. Volevo solo andare alla rassegna dei Monty Python, dico davvero. Ma se potessi negherei, cancellerei dall'etere ogni traccia. Scusami.
Per favore, non abbandonatemi adesso.
"Stronzate, Arturo, siempre stronzate"
Per favore, Dio, per favore, Knut Hamsun, non abbandonatemi adesso.
Per favore, dei, per favore John Fante, non abbandonatemi adesso.
Cazzo. Per favore. Fatemi tornare indietro. Basta qualche ora, anche se forse sarebbe meglio di un paio di giorni. Ma anche solo due ore. Cazzo.
Fate che non sia irreversibile. Fate che si possa rappezzare. Volevo solo andare alla rassegna dei Monty Python, dico davvero. Ma se potessi negherei, cancellerei dall'etere ogni traccia. Scusami.
Per favore, non abbandonatemi adesso.
"Stronzate, Arturo, siempre stronzate"
E' invecchiato, il mio splendido Nanni.
Ma nel film si sentiva la sua mano, non per niente era anche sceneggiatore.
E vale la pena.
Solo per lui. Il fim da solo credo mi avrebbe fatto dormire, semplicemente.
Invece con lui..è stato un bel film. Grazie a lui.
Non sono obiettiva, magari? Assolutamente no. E non ho pretesa di esserlo.
Amo quest'uomo.
.
..Nemmeno un gesto nemmeno lasciamo andare
meglio di chi improvvisa a malincuore
meglio di chi improvvisa senza amare...
E vale la pena.
Solo per lui. Il fim da solo credo mi avrebbe fatto dormire, semplicemente.
Invece con lui..è stato un bel film. Grazie a lui.
Non sono obiettiva, magari? Assolutamente no. E non ho pretesa di esserlo.
Amo quest'uomo.
.
..Nemmeno un gesto nemmeno lasciamo andare
meglio di chi improvvisa a malincuore
meglio di chi improvvisa senza amare...
sabato 16 febbraio 2008
venerdì 15 febbraio 2008
E' stato Simone, mi pare
a dirmi " beh ma si fa presto a parlare di risparmio. Tu per esempio non avrai mica tutte le lampadine a basso consumo?"
"Sì"
" E allora...i rompiflusso ai rubinetti?"
"Sì"
Tu passa la voce a casa, al lavoro e scuola fate un coro: se spegni le luci la cosa mi piace. Spegni la luce : ora! Brillo sempre di più, però m'illumino di meno! Brillo ancora di più, però m'illumino di meno! Dai retta a me: consuma di meno! Corriamo nudi verso l'arcobaleno!
(Mau Mau_ Mi illumini di meno, 2008)
"Sì"
" E allora...i rompiflusso ai rubinetti?"
"Sì"
Tu passa la voce a casa, al lavoro e scuola fate un coro: se spegni le luci la cosa mi piace. Spegni la luce : ora! Brillo sempre di più, però m'illumino di meno! Brillo ancora di più, però m'illumino di meno! Dai retta a me: consuma di meno! Corriamo nudi verso l'arcobaleno!
(Mau Mau_ Mi illumini di meno, 2008)
giovedì 14 febbraio 2008
che nausea
Di fianco al mio studio c'è un fioraio. Uno di quelli che lavorano un po' tutto l'anno. E' rinomato.
ma oggi...che cazzo.
Non si trovava parcheggio, da nessuna parte.
Metà pomeriggio, orario tranquillo, di solito.
Una fila, una coda, un susseguirsi di uomini che aspettano di comprare qualche fiore moribondo.
Esco che è sera ed è buio. Non c'è più tutta quella gente, ma ancora qualcuno che si infila dentro prima che il negozio chiuda.
tutto questo perchè ci hanno detto che oggi bisogna regalare fiori?
Mah.
ma oggi...che cazzo.
Non si trovava parcheggio, da nessuna parte.
Metà pomeriggio, orario tranquillo, di solito.
Una fila, una coda, un susseguirsi di uomini che aspettano di comprare qualche fiore moribondo.
Esco che è sera ed è buio. Non c'è più tutta quella gente, ma ancora qualcuno che si infila dentro prima che il negozio chiuda.
tutto questo perchè ci hanno detto che oggi bisogna regalare fiori?
Mah.
mercoledì 13 febbraio 2008
Anna pensa di soccombere al Mercato,
non lo sa perché si è laureata,
anni fa credeva nella lotta,
adesso sta paralizzata in strada,
finge di essere morta
e scrive con lo spray
sui muri che la catastrofe
è inevitabile.
Io non credo ce la farò, a fare 3 o addirittura quattro esami tutti lo stesso giorno.
Non credo.
tu mi accarezzi distratta i capelli e dici piano "resisti, che sei un mulo. resisti che noi ci trattano male perchè dicono che è colpa nostra, se una laurea non ci basta per vivere."
Sì, ma che cazzo.
anni fa credeva nella lotta,
adesso sta paralizzata in strada,
finge di essere morta
e scrive con lo spray
sui muri che la catastrofe
è inevitabile.
Io non credo ce la farò, a fare 3 o addirittura quattro esami tutti lo stesso giorno.
Non credo.
tu mi accarezzi distratta i capelli e dici piano "resisti, che sei un mulo. resisti che noi ci trattano male perchè dicono che è colpa nostra, se una laurea non ci basta per vivere."
Sì, ma che cazzo.
lunedì 11 febbraio 2008
stanca
Con ognuno di voi devo indossare una maschera. Una diversa per ognuno.
Inizio ad averne una collezione invidiabile, se si è abbastanza perversi da amare questo genere di collezioni.
Tutto questo comincia a pesarmi un po'. Non si può essere semplicemente se stessi una volta ogni tanto?
Proprio oggi.
"..con te...con te cerco sempre di trattenermi, limitarmi, controllarmi. Non sono me stessa allo stato brado, ti assicuro."
"oh. Beh, lo apprezzo molto".
Agghiacciante.
Inizio ad averne una collezione invidiabile, se si è abbastanza perversi da amare questo genere di collezioni.
Tutto questo comincia a pesarmi un po'. Non si può essere semplicemente se stessi una volta ogni tanto?
Proprio oggi.
"..con te...con te cerco sempre di trattenermi, limitarmi, controllarmi. Non sono me stessa allo stato brado, ti assicuro."
"oh. Beh, lo apprezzo molto".
Agghiacciante.
domenica 10 febbraio 2008
sottofondo musicale
E quanti mascalzoni hai conosciuto, e quanta gente
e quante volte hai chiesto aiuto
ma non ti e' servito a niente
De Gregori, Caterina
e quante volte hai chiesto aiuto
ma non ti e' servito a niente
De Gregori, Caterina
sabato 9 febbraio 2008
FF
Ci vorrebbe il tempo dopo.
Ci vorrebbe come nei corsi di ginnastica, che finisci con lo stretching, ci vorrebbe come nei corsi miei, che alla fine il debriefing (perchè ci piace sapere le lingue) è d'obbligo.
Ci vorrebbe come disse quel bravo professore: "quando fate certi colloqui, quando affrontate certi argomenti, si aprono porte che poi bisogna saper richiudere".
Ci vorrebbe il tempo che da un senso alle cose, che le fa iniziare, le fa vivere, e poi ti dà modo di concluderle, non di troncarle come se vedessi un film premendo FF.
E' questo che mi lascia un po' frastornata, perchè è come se qualcuno facesse zapping con la mia vita. Da un momento all'altro, in velocità.
Così veloce che senti sulla pelle la ventata. Dal calore al freddo, sarà che siamo in febbraio.
E mi dispiace, ma con questo freddo non riesco a preoccuparmi anche di chi non c'era, di chi non sa, di chi non.
Nessuno si preoccuperà per me, per gli altri ci sarà qualcuno. Questo mi basta a pensare che, almeno di chi non, io non voglio preoccuparmi.
Mi dispiace.
Ci vorrebbe come nei corsi di ginnastica, che finisci con lo stretching, ci vorrebbe come nei corsi miei, che alla fine il debriefing (perchè ci piace sapere le lingue) è d'obbligo.
Ci vorrebbe come disse quel bravo professore: "quando fate certi colloqui, quando affrontate certi argomenti, si aprono porte che poi bisogna saper richiudere".
Ci vorrebbe il tempo che da un senso alle cose, che le fa iniziare, le fa vivere, e poi ti dà modo di concluderle, non di troncarle come se vedessi un film premendo FF.
E' questo che mi lascia un po' frastornata, perchè è come se qualcuno facesse zapping con la mia vita. Da un momento all'altro, in velocità.
Così veloce che senti sulla pelle la ventata. Dal calore al freddo, sarà che siamo in febbraio.
E mi dispiace, ma con questo freddo non riesco a preoccuparmi anche di chi non c'era, di chi non sa, di chi non.
Nessuno si preoccuperà per me, per gli altri ci sarà qualcuno. Questo mi basta a pensare che, almeno di chi non, io non voglio preoccuparmi.
Mi dispiace.
venerdì 8 febbraio 2008
grazie David
"Mio fratello lavora in proprio dai tempi delle superiori, e a 26 anni ha fondato una ditta di levigazione pavimenti che va a gonfie vele. Lo sforzo fisico è notevole, ma ancor di più sfiancanti sono i minuscoli ritocchi, la contabilità, l'assunzione di personale e le discussioni infinite coi clienti indecisi.
Quando gli chiedi come riesca ad accontentare tutti, Paul ti risponde che l'abilità più importante è quel del saper giungere ad un compromesso: - A volte bisogna prendersi un cazzo in bocca e succhiarlo un po'. Mica devi ingoiare, ci mancherebbe, solo giocarci un po', mi spiego?-".
Sedaris mi ha offerto una grande perla di saggezza.
Ricordo quando la prima volta la lessi ridendo a mia madre.
Prima alzò un ciglio, poi rise.
E ora quando mi vede abbattuta e arrabbiata, come stasera, mi dice "ricordati il libro di Sedaris. Ricordati suo fratello". E mi strizza l'occhio.
Mio padre invece ancora scuote la testa.
Io rileggo questo brano e mi sento meglio.
Quando gli chiedi come riesca ad accontentare tutti, Paul ti risponde che l'abilità più importante è quel del saper giungere ad un compromesso: - A volte bisogna prendersi un cazzo in bocca e succhiarlo un po'. Mica devi ingoiare, ci mancherebbe, solo giocarci un po', mi spiego?-".
Sedaris mi ha offerto una grande perla di saggezza.
Ricordo quando la prima volta la lessi ridendo a mia madre.
Prima alzò un ciglio, poi rise.
E ora quando mi vede abbattuta e arrabbiata, come stasera, mi dice "ricordati il libro di Sedaris. Ricordati suo fratello". E mi strizza l'occhio.
Mio padre invece ancora scuote la testa.
Io rileggo questo brano e mi sento meglio.
giovedì 7 febbraio 2008
"mi faccio sentire io".
Si metta agli atti che era qualche giorno, forse persino nell'ordine delle due settimane, che mi sentivo meglio del solito.
Abbastanza bene da qualche mese, abbastanza capace di sorridere.
Stasera vorrei solo distruggere e devastare tutto ciò che mi circonda, per poi concludere con una pirotecnica esplosione della mia modesta persona.
Ah, non è tanto da persona matura non rispondermi al telefono finchè non ti chiamo col numero nuovo che non conosci.
E quando poi scopri che sono io cambi voce e dici "Ora non posso parlare mi faccio sentire io dai".
Neanche fossi un uomo a cui rompo le palle dopo una notte insieme.
Credevo veramente che ste risposte riuscissero a sputarmele in faccia solo loro.
Carissima mia, spero che la torta che vi state dividendo allegramente sia buona, e che vi vada di traverso a strozzarvi.
Abbastanza bene da qualche mese, abbastanza capace di sorridere.
Stasera vorrei solo distruggere e devastare tutto ciò che mi circonda, per poi concludere con una pirotecnica esplosione della mia modesta persona.
Ah, non è tanto da persona matura non rispondermi al telefono finchè non ti chiamo col numero nuovo che non conosci.
E quando poi scopri che sono io cambi voce e dici "Ora non posso parlare mi faccio sentire io dai".
Neanche fossi un uomo a cui rompo le palle dopo una notte insieme.
Credevo veramente che ste risposte riuscissero a sputarmele in faccia solo loro.
Carissima mia, spero che la torta che vi state dividendo allegramente sia buona, e che vi vada di traverso a strozzarvi.
mercoledì 6 febbraio 2008
Se il futuro mi cerca, ditegli che non sono in casa.
Il lavoro non è mai stato la priorità.
Pensavo che prima, prima ci fosse costruire qualcosa in due. Creare insieme.
Lo ricordo come se fossero passati i lustri.
Non sono nemmeno due anni, dal cambiamento.
Dal pensiero che l'unica cosa su cui posso tentare di puntare me stessa, è il lavoro.
Lavora, lavora, aggiornati e studia che se no.
Considerato che sono precaria. Considerato che a giugno scade tutto e non è molto probabile il rinnovo. Considerato che sono sempre 2 lavori e mezzo da incastrare con quell'altra strada delirante.
Quando ci rifletto un attimo mi chiedo come posso pensare di concentrarmi sul lavoro.
La risposta non è molto difficile. Non c'è nient'altro.
Era Sherlock che diceva che una volta eliminate le soluzioni impossibili, ciò che resta, per quanto improbabile, è la realtà?
Nel mio caso, resta il lavoro, per quanto improbabile.
Non mi pesa la fatica, è il continuo smottamento del piccolo risultato che pensi di aver raggiunto, a sfiancarmi. Come nuotare nelle sabbie mobili.
Però c'è di buono che la sera, quando torno a casa demoralizzata, non ammorbo nessun altro con la mia preoccupazione. Bisogna anche farsi bastare ciò che si ha, in fondo.
Pensavo che prima, prima ci fosse costruire qualcosa in due. Creare insieme.
Lo ricordo come se fossero passati i lustri.
Non sono nemmeno due anni, dal cambiamento.
Dal pensiero che l'unica cosa su cui posso tentare di puntare me stessa, è il lavoro.
Lavora, lavora, aggiornati e studia che se no.
Considerato che sono precaria. Considerato che a giugno scade tutto e non è molto probabile il rinnovo. Considerato che sono sempre 2 lavori e mezzo da incastrare con quell'altra strada delirante.
Quando ci rifletto un attimo mi chiedo come posso pensare di concentrarmi sul lavoro.
La risposta non è molto difficile. Non c'è nient'altro.
Era Sherlock che diceva che una volta eliminate le soluzioni impossibili, ciò che resta, per quanto improbabile, è la realtà?
Nel mio caso, resta il lavoro, per quanto improbabile.
Non mi pesa la fatica, è il continuo smottamento del piccolo risultato che pensi di aver raggiunto, a sfiancarmi. Come nuotare nelle sabbie mobili.
Però c'è di buono che la sera, quando torno a casa demoralizzata, non ammorbo nessun altro con la mia preoccupazione. Bisogna anche farsi bastare ciò che si ha, in fondo.
domenica 3 febbraio 2008
ripetimelo ancora, Sam!
...se tu te la sei voluta, a loro non importa niente,
te l' avevan detto che finivi male...
Etichette:
canta che ti passa...,
vedi alla voce: uomini
sabato 2 febbraio 2008
mi sa che davvero, soltanto.
"Chissà se in quei momenti ti ricordi della mia faccia,
quando la notte scende e ti si gelano le braccia.
Ma se soltanto per un attimo potessi averti accanto
forse non ti direi niente ma ti guarderei soltanto."
Mi chiedo davvero se un giorno te la ricorderai ancora.
E penso proprio che ti guarderei soltanto, questa volta.
Non rifarei quello che forse è stato un errore e forse no e ancora non ho deciso.
Come che sia.
Sentivo la radio oggi e ci pensavo.
E poi sorrido, dai. Lo vedi?
quando la notte scende e ti si gelano le braccia.
Ma se soltanto per un attimo potessi averti accanto
forse non ti direi niente ma ti guarderei soltanto."
Mi chiedo davvero se un giorno te la ricorderai ancora.
E penso proprio che ti guarderei soltanto, questa volta.
Non rifarei quello che forse è stato un errore e forse no e ancora non ho deciso.
Come che sia.
Sentivo la radio oggi e ci pensavo.
E poi sorrido, dai. Lo vedi?
venerdì 1 febbraio 2008
Sentirsi idioti in poche comode mosse.
Niente è più sprecato di così.
Credo niente.
Il mio essere impulsiva mi fa sbagliare così tanto.
Continuo ad offrire alle persone sbagliate.
Che potrei anche avere in palmo di mano la pietra filosofale e la guarderebbero dicendomi "no grazie, da te non mi serve niente".
Che poi lo so. E' ormai assodato. Eppure non riesco a fregarmene.
fanculo. Non so se più a me o a.
Che poi. Lasciamo perdere.
Mi viene una gran voglia di lasciarli marcire inutilizzati, i miei sorrisi, insieme a tutti quei gesti, quelle parole. Dovrebbero fare la raccolta differenziata, come per le pile esaurite e l'olio esausto.
Sorrisi scaduti, abbracci esausti, affettività esaurita.
Credo niente.
Il mio essere impulsiva mi fa sbagliare così tanto.
Continuo ad offrire alle persone sbagliate.
Che potrei anche avere in palmo di mano la pietra filosofale e la guarderebbero dicendomi "no grazie, da te non mi serve niente".
Che poi lo so. E' ormai assodato. Eppure non riesco a fregarmene.
fanculo. Non so se più a me o a.
Che poi. Lasciamo perdere.
Mi viene una gran voglia di lasciarli marcire inutilizzati, i miei sorrisi, insieme a tutti quei gesti, quelle parole. Dovrebbero fare la raccolta differenziata, come per le pile esaurite e l'olio esausto.
Sorrisi scaduti, abbracci esausti, affettività esaurita.
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