domenica 6 gennaio 2008

Mandami a dire.

Dolce tesoro mio come stai? anche oggi ti ho cercata al telefono e tu non c'eri, ma lì, nella tua lontananza ti trattano bene? mi raccomando, se solo ti sfiorano un capello tu mandami a dire, che con la rabbia del corpo mi mangio le strade e ti raggiungo, e dopo voglio proprio vedere.
La mia parte egoista vorrebbe anche sapere se sei infelice come me, perchè vedessi come sono stanco di camminare da solo dentro la tristezza....


...ancora una cosa volevo chiederti: come mai le lettere che ti scrivo finiscono tutte per tornarmi indietro? non sarà mica che hai cambiato casa o città? se sì, mandami a dire, così non mi scrivo più da solo.


P. Roveredo.

Non aggiungo altro. Ma se puoi, se vuoi, mandami a dire. Ti prego.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Credo sia uno dei testi più poetici, drammatici, struggenti ed intensi che mi sia mai stato dato il dono di leggere.

http://www.antigonestella.splinder.com

Pat