venerdì 11 gennaio 2008

e non imparo mai.

Non è questione di elasticità mentale.
E' che un ritardo di un'ora su un'uscita che ne totalizzarebbe due, di ore, mi sembra un po' eccessivo.
E a me viene voglia di fermarmi i capelli con le forcine, togliere gli orecchini, sfilare le scarpe e prepararmi per dormire, a sto punto.
Ci provo a non creare problemi e a non farti arrabbiare.
Ma non è facile, bisognerebbe non contraddirti mai, in pratica, e intuire sempre qual è la cosa esatta da dire.
Siamo tutti stanchi, ultimamente, lo so.
Stiamo tutti facendo sacrifici di vario genere e numero, so anche questo.
Nessuno di noi, nè tu, nè lui, nè lei, sta a posto, è sereno, so persino questo.
E sono certa che lo sai anche tu.
E' che a volte...secondo me lo perdi un po' di vista.
E pensi che tutto sia una mancanza nei tuoi confronti.
La mia stanchezza rovina la tua serata perfetta. Il tuo ritardo di un'ora però è giustificato.
Su questo non cambierai mai, vero?
Ho provato a richiamarti. mi dici "Lo so che tu non te la sei presa..me la sono presa io".
Provo a sdrammatizzare, magari ridi. Conoscendoti non ti passa sicuro prima di domani.
Non invidio il tuo moroso, in questi frangenti.
Mi dispiace però, che in tutti questi anni ancora non ho imparato a dirti certe cose senza farti arrabbiare.

1 commento:

Luca ha detto...

ciao... sono finito casualmente sul tuo blog e devo dire che è molto ben fatto... presto leggerò tutti tuoi post...
spero passerai sul mio...
un saluto divertito,
Luca