lunedì 22 febbraio 2010

ai ricordi

"...scusa, comunque io sono G., piacere".
"veramente ci conosciamo...anche se tu non ti ricordi..quanti anni hai adesso?"
"..quasi 27".
"ecco. allora ne avevi 11, 0 12 forse. Mi ricordo che eri pestifero, mi tiravi oggetti strani dalle scale, e mi urlavi sempre dietro".
"davvero? ero..ehm...vivace...in effetti di viso mi pareva di averti già vista...ma venivi a casa nostra?"
"Studiavo sempre con tuo fratello... per questo mi vedevi."
Momento di ricordanze, davanti al bicchiere di vino.
Continuo a guardarti, per ritrovare nel tuo viso quei tratti resi un po' indefiniti dalla memoria sbiadita.
E. continua a riempirmi il bicchiere, ride del fatto che io non bevo mai e dice che bisogna brindare ai ricordi, ai ricordi, ai ricordi. Gli voglio bene da metà della mia vita, a E. Neanche fosse fratello mio, e non tuo.
Che meraviglia quando ritorna da queste parti. Gli concedo, per la gioia, persino di farmi andare a casa quasi ubriaca, due bicchieri a stomaco vuoto non fanno per me.
Ma avrei voluto che durasse ancora, ieri sera.
Non mi interessa che tu ora fumi e fai l'infermiere, che E. vive lontano e parla sempre al telefono e che io lavoro tutto il giorno e ho le rughe del sorriso.
Per qualche ora mi è sembrato di essere tornata ragazzina, col mio adorato compagno di banco e il suo fratellino pestifero.
Ai ricordi. Cin.

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