venerdì 27 febbraio 2009

primavera

Penso che presto sarà di nuovo primavera, e mi guardo indietro nei mesi a cercare di capire dove sono fumate le ultime stagioni.
Le giornate si allungano, a me crescono fame e sonno e inizio a sentire caldo sulla schiena quando il sole entra dalla finestra.
Nelle ultime settimane, ogni giornata ha presto o tardi mostrato il suo lato peggiore, soprattutto quelle che partivano quasi serene, quelle in cui sembrava che non potesse accadere nulla di tremendo, o quasi.
Il risveglio stagionale mi fa venire voglia di provare le mie energie, di gridare, di alzare i pugni in aria e dire quello che penso, quello che sento, di strappare un po' di maschere e fare coriandoli di certi clichè.
Vorrei poter girare velocissima su me stessa come facevo da bambina e prendere il volo in un turbinare di sottane, come Remedios in quel scintillio di farfalle.
O diventare vento, scompigliare i capelli, val volare i giornali, strappar via ombrelli.
Mi infilerei di soppiatto nelle orecchie delle frigide gentildonne della giuria, sibilando senza posa le loro meschinità, inutile cercare di non sentire.
Arriva primavera e vorrei una rinascita vera, col sangue e tutto il resto, a darvi prova che è rosso e che sono disposta a versarlo, per quello in cui credo.
Mi domando cosa succederà ancora, se possa accadere qualcosa di peggio, se non ci sia un giorno un limite al dolore che uno può sentire, all'umiliazione, al peso dei giorni schiacciati sulle spalle dai piccoli oltraggi quotidiani.
Li dimenticherò, un giorno, questi giorni?
Ricordo anni fa, tanti, metà dei miei anni e pensavo "non ti perdonerò, un giorno potrò dirtelo" e ora che potrei ho dimenticato, il ricordo è in bianco e nero e non fa male.
Sarà così? Quando potrò, diventerà inutile, il riscatto?
Sarebbe bello se accadesse presto, se fosse vicino il tempo in cui non avràò nessuna importanza, per me, la vostra (immeritata) esistenza.
Voglio tornare verso la vita, anch'io, scrollarmi di dosso tutto questo. Rinascere, lontano da chi vuole per forza vedermi marcire.
E' quasi primavera, tornerà il verde sui calanchi e la luce presto e gli uccelli a cantare nei nidi.
Quasi primavera, e io vorrei germogliare di nuovo.

1 commento:

costruttore di sogni ha detto...

Un caro saluto alla primavera. Che sia per te segno di nuovi inizi. Ciao ciao.