come nuovi di zecca.
Come se non li avessimo già fatti mille altre volte nel passato.
Come se non fossimo adulti, entrambi.
Come se prima che fossero altre dita a segnarne i contorni, il mio viso non fosse esistito.
E ora, di nuovo si torna al prima.
si torna al niente.
Rimane il ricordo nell'aria del calore di una mano, qui, tra la nuca e le scapole, di un sorriso che parte dall'angolo sinistro della bocca, di una voce che domanda e non sa rispondere.
Il gioco vale la candela? Se potessimo saperlo prima, forse non giocheremmo più.
Mi domando se potrò di nuovo stringerti le mani.
Non mi sai rispondere.
ecco.
domenica 30 marzo 2008
sabato 29 marzo 2008
Oscar per la miglior risposta.
Esitazione. Esitazione. Esitazione.
ehm. uhm. eh...
un passo avanti. uno indietro.
Respiro. Respiro ancora. Ok.
-senti...io...ho bisogno di sapere perchè l'hai fatto.-
...
...
...
-...beh.....mi andava.
Standing ovation. Davvero. Solo una pianta di plastica avrebbe potuto rispondere in modo più inutile.
ehm. uhm. eh...
un passo avanti. uno indietro.
Respiro. Respiro ancora. Ok.
-senti...io...ho bisogno di sapere perchè l'hai fatto.-
...
...
...
-...beh.....mi andava.
Standing ovation. Davvero. Solo una pianta di plastica avrebbe potuto rispondere in modo più inutile.
venerdì 28 marzo 2008
inutile negare
il pensiero mulinante e mugghiante poco prima dell'alba.
5.30 del mattino.
La sveglia suonerà alle 7.
Osservo, occhi impossibili da chiudere, salire l'alba dietro i buchi della tapparella.
Cerco di impedirmi di divagare. Non riesco. Allora cedo e mi dico dai esplora esplora vaga immagina prefigurati tutto ciò che vuoi esplora e dipingiti e immaginati che tanto non sarà mai come pensi tu.
E puoi pensarne, di casi. Di scenari. Di scene. Di finali e di inizi.
Non mi pesa troppo, svegliarmi a quest'ora. So che presto sarà luce.
Odio la sveglia improvvisa delle due, soprattutto d'inverno, quando manca così tanto al ritrarsi delle ombre. Mi fa paura il buio. Mi fa paura vegliare nel buio, quando la mente è troppo stanca per riuscire a trattenere la sua stessa smania di tentacolare qua e là nei meandri delle ipotesi.
Continuo ad aprirmi da sola piccole ferite che poi goffamente vado a suturare, non prima di averle osservate ed esplorate. Sperando che serva per soffrire meno quando saranno altri ad infliggere.
Mi chiedo se stanotte la stanchezza avrà il sopravvento e l'uomo di sabbia si prenderà cura di me fino a domani.
Sarebbe bello.
Sarebbe bello arrivasse presto domani, e poi il tempo rallentasse un po', e fosse clemente.
Prendetevi questa notte, e ridatemela domani sera.
Che gli dei mi siano propizi.
5.30 del mattino.
La sveglia suonerà alle 7.
Osservo, occhi impossibili da chiudere, salire l'alba dietro i buchi della tapparella.
Cerco di impedirmi di divagare. Non riesco. Allora cedo e mi dico dai esplora esplora vaga immagina prefigurati tutto ciò che vuoi esplora e dipingiti e immaginati che tanto non sarà mai come pensi tu.
E puoi pensarne, di casi. Di scenari. Di scene. Di finali e di inizi.
Non mi pesa troppo, svegliarmi a quest'ora. So che presto sarà luce.
Odio la sveglia improvvisa delle due, soprattutto d'inverno, quando manca così tanto al ritrarsi delle ombre. Mi fa paura il buio. Mi fa paura vegliare nel buio, quando la mente è troppo stanca per riuscire a trattenere la sua stessa smania di tentacolare qua e là nei meandri delle ipotesi.
Continuo ad aprirmi da sola piccole ferite che poi goffamente vado a suturare, non prima di averle osservate ed esplorate. Sperando che serva per soffrire meno quando saranno altri ad infliggere.
Mi chiedo se stanotte la stanchezza avrà il sopravvento e l'uomo di sabbia si prenderà cura di me fino a domani.
Sarebbe bello.
Sarebbe bello arrivasse presto domani, e poi il tempo rallentasse un po', e fosse clemente.
Prendetevi questa notte, e ridatemela domani sera.
Che gli dei mi siano propizi.
mercoledì 26 marzo 2008
"sei una santa.
ti auguro veramente tutto il meglio da questa vita perchè te lo meriti.
Non vedo l'ora che sia domani per rivederti."
e io cosa dovrei fare? cosa dovrei farci.
Non sono una santa. Sono una persona. Alcuni dicono più sarcastica della media, ma abbastanza tranquilla in fondo. Vivo più libera che posso, senza ledere la libertà altrui.
Ti ascolto, se hai bisogno di parlare. Ti offro il braccio, se zoppichi. Ti aiuto, se ne ho possibilità.
Ma cosa devo fare del tuo messaggio?
Mi sono avvicinata. Mi hai spinta dolcemente via, una mano sulla spalla a strizzarmi un attimo e un bacio sulla guancia che dice "amici". Volevi un'amica. Sono un'amica.
Gli amici ascoltano, sostengono, aiutano. Fanno battute stupide, nel mio caso.
Ma allora, adesso, perchè?
E mi conosci e sai che adesso ci penserò e penserò. E mi domanderò di nuovo come sarebbe stato se. Non pensarci, non è il caso, è meglio non pensarci neanche certe volte, me la ricordo ancora la tua voce. non pensarci, dai, e scusami, e siamo amici sì?
Sì. Sì sì. Va bene. Amici. Mi tranquillizzo, come acqua agitata in un piccolo bicchiere.
Basta poco a farmi debordare, bastano poche oscillazioni. Ma poi, piccolo bicchiere di vetro opaco, ritrovo una stabilità, riacchiappo le mie goccioline ribelli e mi fingo tranquilla come un lago estivo.
E poi piano piano i moti subacquei, i gorghi e i mulinelli, si stancano, si addormentano. E io penso "amici". sì. sì sì. Mi sta bene.
E tu arrivi di sera d'improvviso. Vrrr vrrr sul comodino e penso a tutti meno che a te poi leggo.
E adesso. Cosa dovrei farci io? Forse dovrei solo smettere di pensare alle ultime parole. Magari le hai scritte in maniera del tutto innocente. Va beh. Ci ho provato. Non mi convinco per niente.
Non vedo l'ora che sia domani per rivederti."
e io cosa dovrei fare? cosa dovrei farci.
Non sono una santa. Sono una persona. Alcuni dicono più sarcastica della media, ma abbastanza tranquilla in fondo. Vivo più libera che posso, senza ledere la libertà altrui.
Ti ascolto, se hai bisogno di parlare. Ti offro il braccio, se zoppichi. Ti aiuto, se ne ho possibilità.
Ma cosa devo fare del tuo messaggio?
Mi sono avvicinata. Mi hai spinta dolcemente via, una mano sulla spalla a strizzarmi un attimo e un bacio sulla guancia che dice "amici". Volevi un'amica. Sono un'amica.
Gli amici ascoltano, sostengono, aiutano. Fanno battute stupide, nel mio caso.
Ma allora, adesso, perchè?
E mi conosci e sai che adesso ci penserò e penserò. E mi domanderò di nuovo come sarebbe stato se. Non pensarci, non è il caso, è meglio non pensarci neanche certe volte, me la ricordo ancora la tua voce. non pensarci, dai, e scusami, e siamo amici sì?
Sì. Sì sì. Va bene. Amici. Mi tranquillizzo, come acqua agitata in un piccolo bicchiere.
Basta poco a farmi debordare, bastano poche oscillazioni. Ma poi, piccolo bicchiere di vetro opaco, ritrovo una stabilità, riacchiappo le mie goccioline ribelli e mi fingo tranquilla come un lago estivo.
E poi piano piano i moti subacquei, i gorghi e i mulinelli, si stancano, si addormentano. E io penso "amici". sì. sì sì. Mi sta bene.
E tu arrivi di sera d'improvviso. Vrrr vrrr sul comodino e penso a tutti meno che a te poi leggo.
E adesso. Cosa dovrei farci io? Forse dovrei solo smettere di pensare alle ultime parole. Magari le hai scritte in maniera del tutto innocente. Va beh. Ci ho provato. Non mi convinco per niente.
lunedì 24 marzo 2008
di colpo
Mi è scivolata addosso una coltre di malinconia.
così all'improvviso. Cerco di risalire alla fonte, all'evento scatenante, almeno... ma non è successo nulla.
Sono sola, nessuno mi ha fatto del male.
E non sto ascoltando musica o leggendo qualcosa di emozionante.
Seduta davanti al pc parlo a voce alta cronometrando il tempo che mi serve per ogni slide.
Un'attività altamente asettica. A parte il senso di inadeguatezza rispetto a questo lavoro, niente altro da segnalare.
Resta questa appiccicosa tristezza diffusa.
Magari tra un po' esco a fare due passi, forse l'aria fredda mi farà bene.
In questi momenti ho la sensazione di vedere e sentire troppo, vorrei anestetizzarmi.
Non so come nascondermi a me stessa.
così all'improvviso. Cerco di risalire alla fonte, all'evento scatenante, almeno... ma non è successo nulla.
Sono sola, nessuno mi ha fatto del male.
E non sto ascoltando musica o leggendo qualcosa di emozionante.
Seduta davanti al pc parlo a voce alta cronometrando il tempo che mi serve per ogni slide.
Un'attività altamente asettica. A parte il senso di inadeguatezza rispetto a questo lavoro, niente altro da segnalare.
Resta questa appiccicosa tristezza diffusa.
Magari tra un po' esco a fare due passi, forse l'aria fredda mi farà bene.
In questi momenti ho la sensazione di vedere e sentire troppo, vorrei anestetizzarmi.
Non so come nascondermi a me stessa.
sabato 15 marzo 2008
einmal ist keinmal
Sarà così?
Non lo so.
In ogni caso, mamma rilegge il romanzo, e mi chiama.
"sai, non ricordavo il libro bene...ma a rileggerlo. Mi sembra di capirti meglio. E' che tu sei uguale a Tomáš, sai?" e prima che io possa rispondere, aggiunge, tranquilla. "non è un complimento. ma è così. Sei proprio così. ora ti capisco meglio."
Non so. Non so.
L'amore non si manifesta col desiderio di fare l'amore (desiderio che si applica ad una quantità infinita di donne) ma col desiderio di dormire insieme (desiderio che si applica ad un'unica donna).
giovedì 13 marzo 2008
colpa, rimuginii, domande.
Avrei voglia di parlarne con qualcuno.
Finisco, come da manuale, per vergognarmi IO.
Per sentirmi sporca IO.
Roba che quando lo leggi sui libri non ci credi, almeno non fino in fondo.
Mah. E' inutile, non ci riesco.
mi vergogno.
mi dico (sì sì è proprio come dicono allora) che devo avere qualche colpa, no?
Perchè altrimenti, insomma.
Non ti succede. no?
Ho paura che se ne parlassi, mi confermebbero che è così. che se non sei tu, per prima, ad essere una mela marcia, non ti succede.
No dico, e se fosse vero?
Di certo c'è che i libri non mentono.
Mah.
In fede, Alice in Waste Land...
Finisco, come da manuale, per vergognarmi IO.
Per sentirmi sporca IO.
Roba che quando lo leggi sui libri non ci credi, almeno non fino in fondo.
Mah. E' inutile, non ci riesco.
mi vergogno.
mi dico (sì sì è proprio come dicono allora) che devo avere qualche colpa, no?
Perchè altrimenti, insomma.
Non ti succede. no?
Ho paura che se ne parlassi, mi confermebbero che è così. che se non sei tu, per prima, ad essere una mela marcia, non ti succede.
No dico, e se fosse vero?
Di certo c'è che i libri non mentono.
Mah.
In fede, Alice in Waste Land...
mercoledì 12 marzo 2008
..hugs..now...please...
Se potessi mascherare meglio come mi sento.
Se non mi sentissi dentro così bisognosa di affetto.
O se almeno fossi un tenero gattino che tutti vorrebbero coccolare.
Invece no.
Sono me stessa fuori, e questo gattino dentro.
E finisce che tutto sembra rotolare sempre più veloce nella direzione più sbagliata.
Vorrei solo prendere la macchina e andare fino al mare, e non avere nulla a cui pensare, almeno per un po'.
O anche, mi basterebbe tornare in quel parco, un altro pomeriggio almeno.
poter sognare di nuovo che ci sia qualcosa oltre questo grigio.
Posso avere un abbraccio adesso per piacere?
Eh? per piacere...per piacere...per piacere...
Se non mi sentissi dentro così bisognosa di affetto.
O se almeno fossi un tenero gattino che tutti vorrebbero coccolare.
Invece no.
Sono me stessa fuori, e questo gattino dentro.
E finisce che tutto sembra rotolare sempre più veloce nella direzione più sbagliata.
Vorrei solo prendere la macchina e andare fino al mare, e non avere nulla a cui pensare, almeno per un po'.
O anche, mi basterebbe tornare in quel parco, un altro pomeriggio almeno.
poter sognare di nuovo che ci sia qualcosa oltre questo grigio.
Posso avere un abbraccio adesso per piacere?
Eh? per piacere...per piacere...per piacere...
lunedì 10 marzo 2008
cose che fanno bene.
http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/topnews/news/2008-03-09_109189294.html
El presidente del gobierno español, José Luis Rodríguez Zapatero, agradeció a los ciudadanos que en las elecciones generales de este domingo dieron "una victoria clara al PSOE", el Partido Socialista Obrero Español
El presidente del gobierno español, José Luis Rodríguez Zapatero, agradeció a los ciudadanos que en las elecciones generales de este domingo dieron "una victoria clara al PSOE", el Partido Socialista Obrero Español
domenica 9 marzo 2008
Cold is my heart since you went away
Blue, blue, my world is blue
Blue is my world now I'm without you
Gray, gray, my life is gray
Cold is my heart since you went away
Red, red, my eyes are red
Crying for you alone in my bed
Green, green, my jealous heart
I doubted you and now we're apart
When we met how the bright sun shone
Then love died, now the rainbow is gone
Black, black, the nights I've known
Longing for you so lost and alone
Gone, gone the love we do
Blue is my world now I'm without you
Mi piace andare a Ca' de Mandorli. Mi piace la musica di sopra, Skid Row, AC/DC, Pearl Jam, Whitesnake persino.
Mi piace la gente intorno, con le borchie, il chiodo e i cappotti lunghi di pelle.
C'era un ragazzo molto simile a te, i capelli erano un po' più lunghi, biondo scuro come i tuoi.
Elena diceva "che guardi? Quello eh? mmm..sì dai carino..assomiglia un po' a L., ma in bello", e io ridendo mi avvicinavo al suo orecchio per dirle che no, non è in bello, che più belli di te non ce ne sono.
E ogni volta che lo guardavo avrà pensato che ci volessi provare, credo, e invece volevo solo guardarlo, e ballare e cantare Youth gone wild a squarciagola.
Andando a casa canticchiavo una musica che non c'entrava nulla.
Che è triste, ma mi sa di primavera, contamporaneamente.
Dice la verità, ma cantando....cold is my heart since you went away...perchè è vero, ma è vero così, come una cosa che sai ee comunque sia, sta arrivando primavera ed era bello ieri sera. Ho sorriso tantissimo, a quel ragazzo, anche dopo incontrandolo nel parcheggio. E' stato bello quasi vederti.
venerdì 7 marzo 2008
Society
When you want more than you have
you think you need
and when you think more than you want
your thoughts begin to bleed
...
society, have mercy on me
I hope you're not angry if I disagree
society, crazy and deep
I hope you're not lonely without me
Pensando che Vedder ha sempre questa voce che amo e che mi culla col tepore giusto
Pensando che quanto l'ho sentita mi è venuto in mente Luca e ho sorriso perchè non lo sapevo che era proprio di quel film.
Pensando che dissento, e non credo avranno alcuna mercy, ma che comunque sarebbe bello che.
Pensando che poi, in fondo in fondo, qualcosa di buono in questa giornata c'è stato.
E me lo tengo stretto dentro.
you think you need
and when you think more than you want
your thoughts begin to bleed
...
society, have mercy on me
I hope you're not angry if I disagree
society, crazy and deep
I hope you're not lonely without me
Pensando che Vedder ha sempre questa voce che amo e che mi culla col tepore giusto
Pensando che quanto l'ho sentita mi è venuto in mente Luca e ho sorriso perchè non lo sapevo che era proprio di quel film.
Pensando che dissento, e non credo avranno alcuna mercy, ma che comunque sarebbe bello che.
Pensando che poi, in fondo in fondo, qualcosa di buono in questa giornata c'è stato.
E me lo tengo stretto dentro.
giovedì 6 marzo 2008
inconscio
Ti ho appena sognato.
Sono piombata nel buio per qualche secondo mentre studiavo, complice la stanchezza.
E ti ho sognato.
Eravamo seduti vicini, qualcuno parlava, forse L. o R. non so, eravamo in sala insegnanti, ricordo il tavolo bianco.
La tua mano era vicina alla mia, io te la sfioravo con la mia. Tu premevi per un istante sulle mie dita con le tue e poi la spostavi lontano sul tavolo, evitando di guardarmi negli occhi.
Io prendevo un foglietto e per non farmi sentire a parlare ci scarabocchiavo sopra "scusami, volevo solo un po' di calore umano". Mi ha svegliata il telefono mentre tu leggevi il foglietto.
Te lo racconterei, potendo. Anche solo per quanto è realistico tutto ciò. talmente tanto che se te ne parlassi tu eviteresti di guardarmi, e magari mi daresti una strizzatina alla spalla prima di scappare da qualche parte.
Sono piombata nel buio per qualche secondo mentre studiavo, complice la stanchezza.
E ti ho sognato.
Eravamo seduti vicini, qualcuno parlava, forse L. o R. non so, eravamo in sala insegnanti, ricordo il tavolo bianco.
La tua mano era vicina alla mia, io te la sfioravo con la mia. Tu premevi per un istante sulle mie dita con le tue e poi la spostavi lontano sul tavolo, evitando di guardarmi negli occhi.
Io prendevo un foglietto e per non farmi sentire a parlare ci scarabocchiavo sopra "scusami, volevo solo un po' di calore umano". Mi ha svegliata il telefono mentre tu leggevi il foglietto.
Te lo racconterei, potendo. Anche solo per quanto è realistico tutto ciò. talmente tanto che se te ne parlassi tu eviteresti di guardarmi, e magari mi daresti una strizzatina alla spalla prima di scappare da qualche parte.
martedì 4 marzo 2008
...he is dancing with my beauty queen...
Quella canzone continua a farmi pensare a te.
Mi dicono, mi fanno sapere, che stai meglio.
mi dicono, mi fanno sapere, che avevi che hai una relazione.
Che sei fidanzato di nuovo.
Sono felice per te. Dico davvero.
Solo che mi manchi, a volte.
Ancora.
E quando mi manchi vado a cercare le foto che hai in giro, vado a sbirciare quella in cui "sorridevi e non guardavi", te l'hanno fatta quella sera che ci avete messo ore, ti ricordi.
Sei arrivato a casa con 2-3 ore di ritardo sui piani, e pochi giorni dopo avevamo tutte quelle tue foto bellissime.
le faccio vedere a chi mi chiede chi sei, e aggiungo "non è bellissimo? Non è il sorriso lo sguardo l'uomo più bello del mondo?".
Lo sei. Sappi che lo sei. Mi piace pensare che stai di nuovo bene.
Mi piace pensare che ci sia qualcuno adesso, di nuovo, a godersi quello sguardo da gatto dolce, a sentire la tua r rotolare e carezzare, ad aspettarti la sera quando torni stanco col tuo bellissimo impermeabile e l'onda bionda agitata dal vento di primavera.
Mi piace pensare che lo sai, da qualche parte dentro di te, quanto ti ho amato, e quanto non avrei voluto andare via.
Mi piacerebbe pensare che non mi odi più, e che magari anche tu ogni tanto mi pensi. E ti ricordi le cose belle, e non solo il resto.
chissà se anche tu ogni tanto ti chiedi cosa faccio. Probabilmente ti farebbe piacere sapere che non mi sono più innamorata, dopo. Che non mi sono più lasciata avvicinare il cuore da nessuno, o quasi. Che quelle poche volte che l'ho fatto, è servito solo perchè quel qualcuno tornasse di corsa tra le braccia di un'altra. Probabilmente ti farebbe piacere. O forse no. Mi piace pensare di no.
Mi piacerebbe pensare che tu ricordi davvero tutto quell'amore, e quei discorsi, e quelle lacrime e quelle mani a stringersi.
Mi piace pensare che da qualche parte dentro di te ci sia un posto piccolo, impolverato, ma ancora nostro.
Mi piace pensare che non ti succederà più niente di simile, e che per ogni stanchezza ci sarà nuova energia e sorrisi da regalare, e una ragazza che voglia dalla vita quello che vuoi tu.
Mi fanno sapere che stai bene, comunque. E già questo mi addolcisce un po' la malinconia, quando penso che nonostante tutto, ancora mi manchi, a volte.
Mi dicono, mi fanno sapere, che stai meglio.
mi dicono, mi fanno sapere, che avevi che hai una relazione.
Che sei fidanzato di nuovo.
Sono felice per te. Dico davvero.
Solo che mi manchi, a volte.
Ancora.
E quando mi manchi vado a cercare le foto che hai in giro, vado a sbirciare quella in cui "sorridevi e non guardavi", te l'hanno fatta quella sera che ci avete messo ore, ti ricordi.
Sei arrivato a casa con 2-3 ore di ritardo sui piani, e pochi giorni dopo avevamo tutte quelle tue foto bellissime.
le faccio vedere a chi mi chiede chi sei, e aggiungo "non è bellissimo? Non è il sorriso lo sguardo l'uomo più bello del mondo?".
Lo sei. Sappi che lo sei. Mi piace pensare che stai di nuovo bene.
Mi piace pensare che ci sia qualcuno adesso, di nuovo, a godersi quello sguardo da gatto dolce, a sentire la tua r rotolare e carezzare, ad aspettarti la sera quando torni stanco col tuo bellissimo impermeabile e l'onda bionda agitata dal vento di primavera.
Mi piace pensare che lo sai, da qualche parte dentro di te, quanto ti ho amato, e quanto non avrei voluto andare via.
Mi piacerebbe pensare che non mi odi più, e che magari anche tu ogni tanto mi pensi. E ti ricordi le cose belle, e non solo il resto.
chissà se anche tu ogni tanto ti chiedi cosa faccio. Probabilmente ti farebbe piacere sapere che non mi sono più innamorata, dopo. Che non mi sono più lasciata avvicinare il cuore da nessuno, o quasi. Che quelle poche volte che l'ho fatto, è servito solo perchè quel qualcuno tornasse di corsa tra le braccia di un'altra. Probabilmente ti farebbe piacere. O forse no. Mi piace pensare di no.
Mi piacerebbe pensare che tu ricordi davvero tutto quell'amore, e quei discorsi, e quelle lacrime e quelle mani a stringersi.
Mi piace pensare che da qualche parte dentro di te ci sia un posto piccolo, impolverato, ma ancora nostro.
Mi piace pensare che non ti succederà più niente di simile, e che per ogni stanchezza ci sarà nuova energia e sorrisi da regalare, e una ragazza che voglia dalla vita quello che vuoi tu.
Mi fanno sapere che stai bene, comunque. E già questo mi addolcisce un po' la malinconia, quando penso che nonostante tutto, ancora mi manchi, a volte.
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canta che ti passa...,
vedi alla voce: uomini
lunedì 3 marzo 2008
Prindsessen paa Ærten
"cazzo questo mese ho preso solo.... di stipendio. metà del solito. Ma tu come fai a vivere sempre così? se avessi il mutuo come te, morirei. A me basta sto mese per farmi venire l'ansia".
Sì. Cosa vuoi che ti dica?
oggi ho un mal di testa cane, si prospetta una settimana con chiusura difficile al lavoro venerdì e sono indietro con lo studio.
Non so proprio cosa farci, se ti hanno fatto delle trattenute.
Io ieri ero in casa a fare il pane. tu a sciare non so dove.
Vedi un po' di non rompere, per un pisello nascosto sotto sette materassi.
Sì. Cosa vuoi che ti dica?
oggi ho un mal di testa cane, si prospetta una settimana con chiusura difficile al lavoro venerdì e sono indietro con lo studio.
Non so proprio cosa farci, se ti hanno fatto delle trattenute.
Io ieri ero in casa a fare il pane. tu a sciare non so dove.
Vedi un po' di non rompere, per un pisello nascosto sotto sette materassi.
domenica 2 marzo 2008
allo specchio.
Lo so che non è giusto.
perchè ti voglio bene.
e tu ne vuoi a me.
lo so che me ne vuoi.
lo so.
Ma non ci riesco. Avere a che fare con te, ascoltarti parlare, mi costringe a considerare la mia vita.
E io non voglio farlo.
Posso andare avanti solo di giornata in giornata. Non voglio guardare in faccia la realtà tutta insieme.
mi dispiace.
Non sono come te. Sarà stata fortuna, la tua, anche. Me lo dici spesso. E così via.
Non cosa dirti. Sei bravo. lo sai tu e lo so anch'io.
Per favore, rispetta il mio bisogno di bugie.
perchè ti voglio bene.
e tu ne vuoi a me.
lo so che me ne vuoi.
lo so.
Ma non ci riesco. Avere a che fare con te, ascoltarti parlare, mi costringe a considerare la mia vita.
E io non voglio farlo.
Posso andare avanti solo di giornata in giornata. Non voglio guardare in faccia la realtà tutta insieme.
mi dispiace.
Non sono come te. Sarà stata fortuna, la tua, anche. Me lo dici spesso. E così via.
Non cosa dirti. Sei bravo. lo sai tu e lo so anch'io.
Per favore, rispetta il mio bisogno di bugie.
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