venerdì 9 ottobre 2009

il casino con l'auto intorno.

Qualcuno, con tutte le buone intenzioni del mondo, mi dirà che sbaglio.C
Che a te, semplicemente, non ci devo più pensare.
Ma che farci?
oggi guidando acchiappo l'auricolare per rispondere al telefono...e mi accorgo che è imbrigliato intorno a una serie di oggetti e oggettini.
E così, quando mi fermo, guardo meglio.
Bottigliette vuote, depliant del supermercato, libri, una giacca, oggettucoli inutili, e così via.
la mia macchina sembra di nuovo uno spaccato del mio cervello: di tutto, di più, e tutto questo nel casino più totale.
ti ho pensato.
L'unica volta in vita mia che mi sono lanciata nelle grandi pulizie del mio potente mezzo è stato un giorno che aspettavo la tua venuta.
Lo feci volentieri, assolutamente molto volentieri.
Era come una specie di regalo per te, un farti vedere che facevo queste piccole (enormi) cose per te.
Povera macchinina, ha sperimentato quel breve momento di gloria e splendore e ora è di nuovo un casino.
Tu eri riuscito a darmi davvero tante energie, davvero tanta voglia di fare, di essere, di vivere.
Te la sei portata via, con gli interessi, in quella lunga calda giornata di luglio.
Eppure, a volte, il mio cervello ha una piccola scintilla e ti penso.
Oggi poi, ho guardato quella specie di suk in miniatura che è la mia auto, e ho pensato che, forse, avrei dovuto pulirla un po'. Poi sono scesa. Non ho tolto nemmeno i depliant che infestano i sedili dietro.

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