Sono arrivata impreparata.
Convinta di tutt'altro, o meglio convinta che non avrei dovuto alzare nessuna barriera, perchè non ci sarebbe stato nulla da respingere.
Da cui scappare. da cui difendersi.
Mi sbagliavo. Come acqua che filtra dai muri, non una valanga, non un'onda anomala, un ruscelletto che piano piano si inserisce nel tuo paesaggio, e ti fa pensare che vuoi fermarti ancora ad ascoltare la voce dell'acqua.
Felice come una bambina, che ci fosse ancora un po' di tempo. Che fosse solo mio , quel tempo.
Ma l'acqua scorre, non si fermerà per me lo so. Eppure è (stato) bello, sentire di nuovo quella sensazione, quel desiderio che tutto rimanga così,che magari passi un altro autobus a rischiare di investirmi per replicare. Leggero tra le scapole. come in libreria, pochi secondi.
Non ci dovrei nemmeno pensare. Ma non è stata colpa mia. Non mi aspettavo tanto. non ero preparata. E ora...
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