Il piccolo principe torno' l’indomani.
"Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
"Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincero' ad essere felice.
Col passare dell’ora aumentera' la mia felicita'. Quando saranno le quattro, incomincero' ad agitarmi e ad inquietarmi;
Scoprirò il prezzo della felicità!
Ma se tu vieni non si sa quando, io non sapro' mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono i riti".
"Che cos’e' un rito ?" disse il piccolo principe. "Anche questa e' una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe.
"E’ quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore.
C’e' un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedi' ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedi' e' un giorno meraviglioso ! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi,i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".
Cosi' il piccolo principe addomestico' la volpe.
E quando l’ora della partenza fu vicina:
"Ah !" disse la volpe, "...piangerò".
"La colpa e' tua", disse il piccolo principe,
"io, non ti volevo far del male,ma tu hai voluto che ti addomesticassi..."
"E’ vero", disse la volpe.
"Ma piangerai !" disse il piccolo principe.
"E’ certo", disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni ?"
"CI GUADAGNO", disse la volpe, "IL COLORE DEL GRANO".
...e la paura di affezionarsi...perchè poi, ogni volta che ci si trova bene..se ci si trova qualche volta bene...poi tutto deve finire.
Già. Qualcosa che conosco e ho sperimentato.
Ma.
Ma.
Ma.
Non importa. O se importa...io aspetto, lo stesso.
Sulinari the fox.
lunedì 16 ottobre 2006
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento