Di solito a quest'ora già dormo.
O almeno fingo di. occhi strenuamente chiusi finchè Morfeo curioso non viene a controllare perdendo granelli sabbiosi sul mio cuscino.
Spingo lo sguardo oltre la finestra, invece, oltre il palazzo di fronte, scendendo, geografia di istinto più che di ragione, come sempre. Silenziosa....
Diramazioni sottili, trasparenti. scendere, risalire, addentrarsi magari in ciò che possiamo solo immaginare, perchè non ci è dato sapere, se non con vaga idea scura e movimentata. che ora non è il caso di scomodare. E poi vedere. Non importa il resto. Vedere. Sentire il respiro. Guardare. Sfiorare. Piano. Guardare. In silenzio. Vegliare. Vegliare. Vegliare.
Se sapessi usare bene i ferri, sferruzzerei una coperta con cui provare a scaldare. Se sapessi cucire bene, proverei a riparare gli strappi del mio maldestro carezzare. Se sapessi cantare, sarebbe una ninnananna sussurrata che accompagni fino a un mattino sereno. Se sapessi come e cosa. Se sapessi. Se fossi.
E' ora di andare. Non ci si attarda non voluti, senza permesso, senza.
mercoledì 9 maggio 2007
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