sabato 30 settembre 2006

Penelope

A volte mi chiedo quanto mi ci impegno, a rovinare con le mie mani le tele che io stessa filo.
Spero, a volte, nel sonnambulismo come giustificazione...io non c'ero..se c'ero dormivo e non sapevo...facevo ma non vedevo. Sono innocente, frigide gentildonne della giuria (ciao Vladimir).
Che in realtà...quando le dita si muovono veloci a strappare fili e ingarbugliare le matasse del giorno prima...ne ho vaga sensazione...come di inevitabile...mi dico non dovrei ma...che fare...se non riesco a fare altro.
Un virus...o forse mi avvicino solo quando so che mi brucerò e che poi sarà tutto da rifare...perchè non posso andare avanti in maniera lineare.
Catastrofi. Polvere. Vuoto. Fondamenta. Costruzioni. Catastrofi.
Non l'ho voluto. Ho lottato con tutta me stessa. O fore me lo dico per assolvermi? Ma non mi sembra...vedi il sangue sulle mani? Mi sono ferita cercando di raccogliere i cocci, di fermare le lame. Di fermare anche la tua, di mano. E allora...adesso. Adesso non succede. non succederà più. Va bene. Lo so. Ti credo. ma. Mi dispiace. Non posso. E' tardi.

"...guardami..." dice "perché non parli...?"
dice "fermati prima che sia troppo tardi... guardami...
perché non parli? E sbrigati prima che
sia troppo tardi, perché non parli...?"

Tutto passa. Ma certe cose rimangono in mente. Mi dispiace. anche per quello che hai fatto tu.

Nessun commento: