giovedì 20 maggio 2010

decisioni

Vorrei raccontarti quello che ho fatto oggi.
Non sono sicura che approveresti, nè che ti interesserebbe. Non tanto per te, quanto per l'argomento.
Oggi mi sono impegnata.
Davvero.
Alla fine ho anche accettato quel piccolo incarico, non che mi piaccia, non che sia gratificante, ma sapevo che questa sarebbe stata la scelta più sensata, in questo momento.
Mi domando cosa ne penseresti tu, se ti chiedessi un'opinione.
Mi piacerebbe che mi dicessi che ho fatto bene. Dopotutto, tutti desideriamo essere approvati, no?
Poi ho scritto. ho cercato di mettere in parole un'idea.
l'unica persona a cui ne ho parlato mi ha detto "se continui a impegnarti in queste cose, finirai sotto un ponte", una sottile allusione al fatto che i miei progetti sono validi sul piano umano, ma non fanno girare soldi.
Cosa diresti tu?
Troveresti inutile questo mio pomeriggio, o ti piacerebbe il mio impegno donchisciottesco?
Continuo a domandarmi cosa ne penseresti tu.
Faccio un leggero sforzo, a non scriverti, per dirtelo. Per sapere la tua opinione.
Lo faccio perchè, più forte del desiderio di condivisione, al momento c'è la paura di disturbare, di infastidire, di appesantire.
E' giusto, questo?
Forse sì, è giusto avere riguardi verso una persona a cui tieni.
Forse no, si dovrebbe sentirsi liberi di esprimere se stessi.
Comunque sia, racconto a me stessa la mia giornata di oggi.
Vorrei sentirmi meglio, vorrei che non fosse così vago, il mio senso di aver fatto la scelta giusta.
Vorrei essere sicura di me, sicura di quello che faccio.
Forse allora non avrei nemmeno bisogno di raccontarlo ad altri, mi basterebbe la mia calma sicurezza.
Dopotutto le mie scelte non coinvolgono altri che me, anche se io le faccio ponderando pro e contro anche su di te, pensa un po'.
Anche su questo, chissà che opinione avresti. Che è sciocco? O che è giusto?
Non lo so.
So solo come mi sento in questo momento. Ed è una parola che non mi piace per niente.

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