lunedì 22 marzo 2010

groviglio/2

La sensazione non se ne va.
Mi domando perchè. Mi domando se sia l'istinto, a parlare, o la paura.
E perchè si divertono l'una a imitare la voce dell'altro?
Mi confondono. Ogni giorno. Ogni nuova giornata si apre e si chiude con questa sensazione di pizzicore dentro.
Non è possibile. Non è così che va il mondo.
Cerco nei ricordi. C'è come un buco nero, a un certo punto.
I miei meccanismi di protezione funzionano con la grazia di una ruspa: seppelliscono fette di vita sotto una coltre spessa e impenetrabile di nebbia, in modo che il dolore non ne possa più filtrare fuori.
Ma così tutto il ricordo diventa inaccessibile, tutta la situazione diventa nebulosa e io non riesco più a ricordare come fosse, prima.
Come ero io, allora. E ne avrei bisogno, di ricordare. Di capire cosa è stato. E perchè.
Bisogna concentrarsi, affondare le dita in questo grumo di pensieri, e avere il coraggio di capire da dove si genera tutto questo.
In tutto ciò..."la seconda cosa più bella di questa stanza è questa coperta". chissà se un giorno questa frase finirà stritolata nel dimenticatoio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti ritrovo come sempre qui, come sempre incasinata, come sempre viva...
Sei nei miei pensieri

Luca M.

L. ha detto...

"Avevo l'impressione che le loro vite assomigliassero alla mia. Tutti e tre siamo sempre in lotta contro qualcosa di sconosciuto. Una sorta di spirito maligno, contro il quale, pero', non e' possibile vincere soltanto facendosi forza. Il nostro vero nemico siamo noi stessi, le paure del nostro ego. Se abbassiamo la guardia, crolliamo. E per rialzarci, poi, abbiamo bisogno di un forte controllo. Le nostre vite solitarie sono cosi'. Anche se a volte ci illudiamo di aver raggiunto un traguardo, sotto sotto sappiamo che si può sempre fare di meglio. E che ci sono persone piu' valide di noi" (B.Yoshimoto, "Delfini").