domenica 27 dicembre 2009

revisioni...previsioni...visioni?

Il 31 dicembre 2008 scribacchiavo su questo blog, sperando nel 2009.
Questo di tanta speme oggi mi resta.....un pitale pieno di guano calato bene sulla testa!, disse il poeta.
Il 2009 è stato anno di fatica. Tanta fatica.
Ogni tanto sembrava dovesse aprirsi uno spiraglio di luce, ma erano solo allucinazioni.
Legate al caldo, forse, visto che l'estate è stato il momento culminante della distruzione.
Devo fermarmi. Pensare. Qualcosa devo salvare in questa palude putrescente, non si può far affondare tutto senza lottare. Devo pensare. Ci vuol tempo, a pensare.
Me ne rendo conto mentre corrono le lancette sull'orologio.
Ma qualcosa ho trovato, a forza di scandagliare i fondali purulenti.
Ho fatto un paio di cose che non credevo possibili: vedi alla voce "cancrena". Ho tagliato, sto tagliando, via da me quelle parti marce che mi mangiavano, da anni ormai, la carne viva.
Faccio ancora fatica a farlo, sono ancora in evoluzione, ma mi rafforzo, lo faccio con sempre maggiore determinazione.
E di questo devo ringraziare anche chi mi ha fatto precipitare giù giù e ancora più giù negli abissi dell'umiliazione e dello squallore.
Grazie anche a questo, dopo aver raccattato le briciole calpestate dagli altri, sto scoprendo che posso non farlo. Che ce la faccio, a non farlo. Che forse potrò, un giorno, anche avere qualcosa di diverso.
E completa il paio il fatto che, comunque, io sono ancora qui.
E, dal mio punto di vista, è qualcosa che non è poi così poco e che un po' mi stupisce. Riesco ancora a sorprendere me stessa.
E' stato un anno di merda.
De Andrè era ottimista col suo letame e i suoi fiori, io vorrei solo evitare di soffocarci dentro, nel 2010.

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