mercoledì 13 giugno 2007

...It's easier to live alone than fear the time it's over...

Non lo so. Ho un cuore (ne ho le prove, per quanto non definitive, mettendomi una mano sulla gola, o sul petto, a sinistra...si sente il battito).
Spazioso ma non troppo, è affollato di quelle due tre persone che amo e di quelle 5-6 a cui voglio bene.

Pochi precetti per una vita.
La mia libertà di agitare il pugno finisce dove inizia il tuo naso.
Cercare di non creare dolore agli altri.
Essere il più onesta possibile, quantomeno con me stessa.

Li seguo, tutti e tre, ora come ora.
Forse sono troppi saluti, ma sono chiari, limpidi. Nella totale libertà di non oltrepassare la porta neanche in entrata. E cerco di non creare dolore. Fallisco, in questo, a volte. mi rendo conto.
Questo è il lato più difficile ma anche meno controllabile: non dipende solo da me. Quando ci sono un Io e un Tu la stanza è satura di aspettative idee pensieri significati vissuti. Difficile attraversarla senza inciampare o pestare i piedi a qualcuno dei convitati, lo so.
Arriverà forse un giorno ( lo temo e lo spero insieme, per tutto quel che vuol dire) chi vorrà e saprà restare.
Chi magari remerà contro, chi saprà eludere i miei divieti e mi insegnerà di (ex) n(u)ovo cosa vuol dire "due".
Per adesso sono così chiara da sembrare crudele, a volte.
Per adesso sono sola, ma almeno lo so.
Per adesso sto bene così. E quando non sto bene, è da contare nel gioco.

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