...all'improvviso arriva la sensazione, o la paura, di non farcela.
Che tutta questa roba, gli sforzi, la fatica, i pensieri, l'attenzione...finiscano in polvere.
Una paura così è inconfessabile, ad alta voce.
Anche perchè, a confessarla, ti tiri addosso la ferocia di chi "per il tuo bene" deve assolutamente trascinarti davanti allo specchio e indicarti a uno a uno i punti deboli.
E ti viene da pensare che faresti meglio a rinunciare a tutto e basta.
Nei prossimi giorni forse dovrò affrontare una situazione particolare.
Qualcosa che sarà un po' lo specchio (deformato) di quella che sarebbe stata la mia, di situazione se, a metà degli anni che ho ora, qualcuno avesse saputo cosa facevo e pensavo.
Mi domando, a tempo perso, cosa sarebbe stato di me se.
Nei film, poi, lo dicono sempre. Dicono "ah..ero così e cosà, ma un giorno quel prete/insegnante/allenatore/fornaio/idraulico/geometra si è accorto di me e mi ha aiutato a cambiare".
E se un giorno di quelli una di quelle persone lì si fosse accorta di me?
Boh.
Sarà strano, essere come a metà, vedere le cose un po' da fuori e un po' da dentro, e cercare di fare il meglio (cioè di evitare i danni più grossi).
Ma, come disse il boia di Londra...è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.