Riuscirai finalmente a sfuggire al dolore di cui porti l’impronta fin dall’adolescenza? Pensi realisticamente di poter trionfare sui condizionamenti subiti prima ancora di imparare a parlare?
L'oroscopo di Internazionale di questa settimana comincia così:
ora, io leggo questo oroscopo perchè di solito cita qualche frase interessante, o dà notizie curiose.
Però stavolta mi sento presa personalmente per il culo. Il che è paranoico, oltre che un tantino egocentrico, lo so.
ma non posso farne a meno.
Mi fa venire voglia di urlare.
Anche perchè poche sere fa ho dimostrato di essere proprio una schiappa, nello sfuggire. E pure nel trionfare.
Merdimonio.
venerdì 31 dicembre 2010
venerdì 24 dicembre 2010
I regali che non ho fatto (elenco)
Da alcuni anni, direi 3-4, rispetto il mio non cattolicesimo non celebrando il natale.
E questo implica anche evitare di fare (e ricevere) regali.
Mi piace fare regali, ma piace farli quando voglio io.
Però, se avessi potuto, questo natale avrei voluto fare questi regali. Non sempre graditi, suppongo, ma eccoli.
- a Vlad, un linguaggio a me chiaro per dirmi i suoi pensieri
- a E., che anche con le lenti a contatto spesso non riesce a vedere oltre il proprio naso, un po' di capacità di cambiare punto di vista.
- a mia madre, la sensazione di non avere affanni, e la soddisfazione nei miei riguardi
- a G., l'entusiasmo visibile ed esternato per qualcosa che non sia quello, e insieme poi quello, meritato e non ancora avuto
- a L. una donna che lo ami e lo sopporti quando dice cose ingestibili
- ad alcune colleghe, un paio di scarpe senza tacchi e una giornata senza specchiarsi
- a C., la maturità per ammettere le proprie schifezze e smetterla di sentirsi vittima
- a me, un passato con meno nodi e meno ricordi.
E questo implica anche evitare di fare (e ricevere) regali.
Mi piace fare regali, ma piace farli quando voglio io.
Però, se avessi potuto, questo natale avrei voluto fare questi regali. Non sempre graditi, suppongo, ma eccoli.
- a Vlad, un linguaggio a me chiaro per dirmi i suoi pensieri
- a E., che anche con le lenti a contatto spesso non riesce a vedere oltre il proprio naso, un po' di capacità di cambiare punto di vista.
- a mia madre, la sensazione di non avere affanni, e la soddisfazione nei miei riguardi
- a G., l'entusiasmo visibile ed esternato per qualcosa che non sia quello, e insieme poi quello, meritato e non ancora avuto
- a L. una donna che lo ami e lo sopporti quando dice cose ingestibili
- ad alcune colleghe, un paio di scarpe senza tacchi e una giornata senza specchiarsi
- a C., la maturità per ammettere le proprie schifezze e smetterla di sentirsi vittima
- a me, un passato con meno nodi e meno ricordi.
sabato 18 dicembre 2010
lunedì 13 dicembre 2010
pensieri oziosi
...all'improvviso arriva la sensazione, o la paura, di non farcela.
Che tutta questa roba, gli sforzi, la fatica, i pensieri, l'attenzione...finiscano in polvere.
Una paura così è inconfessabile, ad alta voce.
Anche perchè, a confessarla, ti tiri addosso la ferocia di chi "per il tuo bene" deve assolutamente trascinarti davanti allo specchio e indicarti a uno a uno i punti deboli.
E ti viene da pensare che faresti meglio a rinunciare a tutto e basta.
Nei prossimi giorni forse dovrò affrontare una situazione particolare.
Qualcosa che sarà un po' lo specchio (deformato) di quella che sarebbe stata la mia, di situazione se, a metà degli anni che ho ora, qualcuno avesse saputo cosa facevo e pensavo.
Mi domando, a tempo perso, cosa sarebbe stato di me se.
Nei film, poi, lo dicono sempre. Dicono "ah..ero così e cosà, ma un giorno quel prete/insegnante/allenatore/fornaio/idraulico/geometra si è accorto di me e mi ha aiutato a cambiare".
E se un giorno di quelli una di quelle persone lì si fosse accorta di me?
Boh.
Sarà strano, essere come a metà, vedere le cose un po' da fuori e un po' da dentro, e cercare di fare il meglio (cioè di evitare i danni più grossi).
Ma, come disse il boia di Londra...è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.
Che tutta questa roba, gli sforzi, la fatica, i pensieri, l'attenzione...finiscano in polvere.
Una paura così è inconfessabile, ad alta voce.
Anche perchè, a confessarla, ti tiri addosso la ferocia di chi "per il tuo bene" deve assolutamente trascinarti davanti allo specchio e indicarti a uno a uno i punti deboli.
E ti viene da pensare che faresti meglio a rinunciare a tutto e basta.
Nei prossimi giorni forse dovrò affrontare una situazione particolare.
Qualcosa che sarà un po' lo specchio (deformato) di quella che sarebbe stata la mia, di situazione se, a metà degli anni che ho ora, qualcuno avesse saputo cosa facevo e pensavo.
Mi domando, a tempo perso, cosa sarebbe stato di me se.
Nei film, poi, lo dicono sempre. Dicono "ah..ero così e cosà, ma un giorno quel prete/insegnante/allenatore/fornaio/idraulico/geometra si è accorto di me e mi ha aiutato a cambiare".
E se un giorno di quelli una di quelle persone lì si fosse accorta di me?
Boh.
Sarà strano, essere come a metà, vedere le cose un po' da fuori e un po' da dentro, e cercare di fare il meglio (cioè di evitare i danni più grossi).
Ma, come disse il boia di Londra...è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.
domenica 12 dicembre 2010
Pavor noctis
Mia madre mi ricorda, a volte, che ne soffrivo.
Che fa parte della crescita.
sicuramente è così.
Ma io è da un pezzo che non cresco più. Invecchio, a ben guardare.
ma non "cresco".
E allora perchè mi torna ancora?
perchè mi sveglio occhi sbarrati e terrore immotivato? sempre tra le 3 e le 4 del mattino, in quel maledetto buio invernale in cui l'alba è lontana almeno altre 3 ore, quando va bene.
Stanotte ho una brutta sensazione.
ho quella sensazione.
Posso tentare di addomesticarla.
Prima di tutto, camomilla.
Poi un libro che mi piaccia, magari già letto, così non ho sorprese ma solo un rassicurante ripetersi (tutto torna, no? Anche i bambini piccoli amano la rilettura, proprio per questo motivo).
Poi un fumettino leggero leggero, per stemperare ancora di più i pensieri.
Di solito tutto questo non è che conti tantissimo, ma alle volte un po' sì.
E "un po'" e "alle volte" sono già abbastanza per farmi decidere di provare, perchè non si sa mai che non sia questa la serata buona.
non fosse che domani inizia una lunga settimana, potrei stare tutta la notte al pc, scribacchiare, guardare qualche vecchio poliziesco, ascoltare podcast. In questo modo ingannerei il buio impedendogli di ghermirmi.
ma non si può.
Occorre affrontare la notte. E se stessi, dentro la notte.
Che fa parte della crescita.
sicuramente è così.
Ma io è da un pezzo che non cresco più. Invecchio, a ben guardare.
ma non "cresco".
E allora perchè mi torna ancora?
perchè mi sveglio occhi sbarrati e terrore immotivato? sempre tra le 3 e le 4 del mattino, in quel maledetto buio invernale in cui l'alba è lontana almeno altre 3 ore, quando va bene.
Stanotte ho una brutta sensazione.
ho quella sensazione.
Posso tentare di addomesticarla.
Prima di tutto, camomilla.
Poi un libro che mi piaccia, magari già letto, così non ho sorprese ma solo un rassicurante ripetersi (tutto torna, no? Anche i bambini piccoli amano la rilettura, proprio per questo motivo).
Poi un fumettino leggero leggero, per stemperare ancora di più i pensieri.
Di solito tutto questo non è che conti tantissimo, ma alle volte un po' sì.
E "un po'" e "alle volte" sono già abbastanza per farmi decidere di provare, perchè non si sa mai che non sia questa la serata buona.
non fosse che domani inizia una lunga settimana, potrei stare tutta la notte al pc, scribacchiare, guardare qualche vecchio poliziesco, ascoltare podcast. In questo modo ingannerei il buio impedendogli di ghermirmi.
ma non si può.
Occorre affrontare la notte. E se stessi, dentro la notte.
domenica 5 dicembre 2010
sabato 4 dicembre 2010
L'angolo del fai-da-te_ Il golem
Queste fredde (e umidissime, e densamente nebbiose) serate di inverno, mi inducono a ritirarmi in casa.
A chiudermi nel mio bozzolo. Per non impigrirsi troppo, niente di meglio di un po' di fai-da-te.
Per esempio, ecco..Come creare un golem
Fase 1
Prendere una grande quantità di terra o argilla.
Fase 2
Impastare l'argilla in una figura simile a un uomo. Lasciare la figura imperfetta, perché solo dio può rendere le cose perfettamente.
Fase 3
Imprimere il nome di dio sul Golem in uno dei seguenti modi: camminare o ballargli attorno pronunciando le lettere dell'alfabeto ebraico che formano il nome segreto di Dio, incidere le lettere ebraiche per la parola "verità" sulla fronte o attaccare una pergamena con il nome di Dio sul braccio del Golem o nella bocca.
Fase 4
Chiedere al golem di eseguire il compito desiderato. Dare gli ordini con precisione, perché il golem eseguirà gli ordini letteralmente .
Fase 5
Disattivare il golem invertendo la procedura utilizzata per crearlo: camminargli o ballargli attorno all'indietro pronunciando il nome di Dio all'incontrario, rimuovere la prima lettera dalla parola "verità", rendendola la parola "morte" o rimuovere la pergamena dalla sua bocca o dal braccio.
Buon divertimento.
A chiudermi nel mio bozzolo. Per non impigrirsi troppo, niente di meglio di un po' di fai-da-te.
Per esempio, ecco..Come creare un golem
Fase 1
Prendere una grande quantità di terra o argilla.
Fase 2
Impastare l'argilla in una figura simile a un uomo. Lasciare la figura imperfetta, perché solo dio può rendere le cose perfettamente.
Fase 3
Imprimere il nome di dio sul Golem in uno dei seguenti modi: camminare o ballargli attorno pronunciando le lettere dell'alfabeto ebraico che formano il nome segreto di Dio, incidere le lettere ebraiche per la parola "verità" sulla fronte o attaccare una pergamena con il nome di Dio sul braccio del Golem o nella bocca.
Fase 4
Chiedere al golem di eseguire il compito desiderato. Dare gli ordini con precisione, perché il golem eseguirà gli ordini letteralmente .
Fase 5
Disattivare il golem invertendo la procedura utilizzata per crearlo: camminargli o ballargli attorno all'indietro pronunciando il nome di Dio all'incontrario, rimuovere la prima lettera dalla parola "verità", rendendola la parola "morte" o rimuovere la pergamena dalla sua bocca o dal braccio.
Buon divertimento.
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