Diamo la colpa al caldo.
L'umore, o quel che è, sotto le scarpe.
Tutto assume tonalità elegantemente "fumo di Londra".
Sentire le colleghe...solo due...sposate entrambe...a volte la solitudine pesa.
E non per il romantico due cuori una capanna, ma per il più triviale due cuori e un mutuo, due cuori e una giornata di merda da raccontarsi.
Già.
In questi giorni mi pesa la sensazione del non avere nessuno di cui fidarmi abbastanza, o che mi conosca abbastanza..o che possa capire come mi sento.
Le preoccupazioni sono sempre più o meno quelle.
Un lavoro che non c'è, perchè non si sa se in autunno ci sarà o no, una professione tutta da costruire da sola, con chi mi dice "eh ma tu non hai appoggi..guarda che così è impossibile che tu ce la faccia".
Una serie di questioni, così tristemente banali, così prosaiche che non viene neanche voglia di ascoltarle mi rendo conto.
Passo le poche serate fuori a sentire amiche/i lamentarsi dei loro partners o mancati tali...e io mi chiedo se sono sbagliata.
Ora come ora...a volte sì, vorrei qualcuno vicino anch'io, ma quando ci penso mi rendo conto di non avere energie da investirci, tutte impegnate come sono a sostenere la mia impalcatura, a tenermi insieme.
Sono preoccupata, tesa, triste. Mi accorgo di non avere entusiasmo, di non avere più nemmeno tanta voglia di ascoltare l'ennesima litigata tua col moroso. Una volta mi divertiva persino, ragionare con te...farti ragionare...
Sono stanca, invece.
Vorrei qualcuno che mi ascoltasse, anzi, che mi desse la sensazione di poter parlare. Di VOLERMI ascoltare, se voglio parlare, di voler condividere con me il silenzio, se non ho altro in quel momento.
Non sento di avere nessuno così intorno, ora.
nemmeno quelle poche, pochissime persone che per molti versi sentivo vicine. In parte dipende da me, dopo tutto sono io che non riesco più a parlare, come fossi un forziere arrugginito di cui si è persa la chiave.
Dall'altro lato, guardo chi sembrava conoscermi, e mi sento come se fossi diventata trasparente. Non mi vedono dentro, ma attraverso.
Forse sto solo raccogliendo ciò che neanche un sociopatico omicida avrebbe seminato meglio, forse è giusto così.
Ma per quanto io possa anche meritarlo, non l'ho desiderato. Non lo desidero ora. Vorrei di nuovo quella sensazione.Sentirmi accolta, capita, compresa senza bisogno di mille premesse. Senza temere che ogni cosa che dirò verrà fraintesa, o usata contro di me..o soltanto, non compresa.
Mi sembra, in questo momento, la cosa più difficile e lontana del mondo. E mi viene, speculare ma neanche tanto, da chiudermi, rintanarmi, ripararmi. Non fare neanche più quei timidi tentativi che si sono rivelati infruttuosi. Da sola ci sono entrata. Da sola..ne uscirò (?)
giovedì 19 luglio 2007
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