Scrivo sempre meno, qui. Ci entro spesso, vado a ricercare e ritrovare brandelli di me stessa che ho distrubuito a spizzichi tra le pagine virtuali del blog.
Ci entro, e poi leggo. E poi...non scrivo. In realtà a volte mi viene intensamente voglia di scrivere qui...ma è quando sono in treno, o in auto, o ancora, di notte, nei momenti di insonnia prolungata. In pratica, sempre quando non posso farlo. Forse perchè negli anni sono cambiata, e questo blog mi riporta a molte cose di me stessa che non sono più?
A volte nemmeno capisco io stessa le cose che ho scritto. Sul momento mi devono essere sembrate naturali, non penso mai molto, quando scrivo...eppure ora...dopo anni...è come se si fossero depositate su un fondo limaccioso, e avessero perso i confini, i colori. Ci sono parole che diventano troppo difficili da collocare e leggendo mi domando "a cosa pensavo, quel giorno?".
Poi ci sono le parole chiare, inconfondibili, che a rileggerle è tutta una ridda di voci, di volti, di parole mie e altrui, di odori, di momenti. E mi torna in mente tanta parte di me.
Quante persone ho incrociato nella mia vita, e ora non so nemmeno più che faccia abbiano. Non è strano? A volte, a ripensarci, mi sembra incredibile che qualcuno che ho frequentato, abbracciato, magari con cui ho condiviso pasti improvvisati e confidenze lacrimose, poi sia scomparso come se non fosse nemmeno mai stato.
Suppongo che, complici le tecnologie, primo fra tutti l'inquietante facebook, potrei scoprire chi fa cosa, ora, dove vive, che lavoro fa, che faccia ha chi e chi si è sposata e chi è diventato padre. Potrei aggiornare tutte le mie informazioni datate.
Ma ... a che scopo? Non mi interessa, farlo. Non farebbe altro che aumentare il senso di straniamento: chi è questa gente? Scoprirei solo che sono persone che (ormai) non conosco.
sabato 5 maggio 2012
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