Sarebbe bello se quel racconto piccino lo pubblicassero davvero.
mi piacerebbe.
E' stato strano, rimaneggiarlo, usarlo così.
Come se fosse tutto inventato, quando invece, poverino, nasce dalla vita vera, lui.
Dal telefono, dalle presenze e dalle assenze.
non tutto il male...eccetera eccetera, eh?
Insomma, questo sempre se lo pubblicano davvero.
Sarebbe una soddisfazione. Da una faccenda senza troppo senso, ecco che nascerebbe qualcosina di buono.
Dopo che mi hanno detto che forse sì, forse sarà pubblicato, una sera oziosa di insonnia ci ho pensato, mi sono chiesta: chissà se lo legge. E se lo legge, chissà se capisce che parla di lui.
Boh?
Forse pretenderei troppo.
1. che legga quel giornale.
2. che legga il racconto.
3. che dopo anni, ricordi quello che disse al telefono.
3 punti a sfavore, e uno a favore: credo che oltre al racconto, mettano pure il nome di chi l'ha scritto.
E allora...allora magari bastano i punti 1 e 2, che un nome, quello magari uno se lo ricorda...o no???
Forse no, in effetti.
Mumble.
Chissà?
Mi farebbe piacere, che un racconto, in fondo, è sempre un omaggio no?
Lo diceva anche De Andrè, che i fiori nascono dal...
E quel micro raccontino è piaciuto, come un fiorellino.
E' una piccola soddisfazione, in questi mesi che arrancano.
Lunedì altra fatica.
Giovedì un primo verdetto importante, che forse, e solo forse, potrebbe aprire le porte a una serie di fatiche e dolori altri.
Mi sento in perenne attesa, in un limbo fastidioso e appiccicoso.
Non so neanche se lo pubbilcano, il racconto. Attendo, anche qui.
sabato 29 giugno 2013
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